Casa Rustici
Milano (MI)
Indirizzo: Corso Sempione, 36 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: edificio in linea
Configurazione strutturale: Edificio riconducibile allo schema a H, su griglia di pilastri in calcestruzzo armato e muri di tamponamento in laterizio; solaio in latero cemento; copertura piana.
Epoca di costruzione: 1933 - 1936
Autori: Terragni, Giuseppe, progetto; Lingeri, Pietro, progetto
Descrizione
Delimitato dall'incrocio di corso Sempione con via Procaccini e con un nuovo tratto stradale, oggi via Mussi, sul tracciato della linea ferroviaria, il lotto derivato, di forma trapezoidale, creava non poche difficoltà d'ordine architettonico allo sfruttamento intensivo dell'area.
L'impianto predisposto è una soluzione a due corpi di fabbrica di sette piani fuori terra, l'uno rettangolare, l'altro con forma a T; il collegamento tra i due distinti volumi è continuamente sottolineato dai ballatoi che si allineano alla facciata principale.
L'edificio, destinato ad abitazioni, copre un'area di 662 mq, con un volume complessivo di circa 20.000 mc, distribuiti su sette livelli fuori terra, pari ad una altezza di venticinque metri.
La struttura portante è in cemento armato, evidenziata nella composizione dei prospetti, e muratura di riempimento in pannelli di pomice con camera d'aria.
Due blocchi di scale ed ascensori sono simmetricamente collocati sull'asse mediano dei fabbricati.
Il piano rialzato, al quale si accede attraverso una scala doppia, centrale, si apre sull'atrio che disimpegna la portineria, l'alloggio del custode ed altri ufffici. Lo spazio comune è un ambiente molto ampio, caratterizzato dalla piastra di copertura evidenziata dal massiccio reticolo delle travature, con specchiature in vetrocemento.
Al piano seminterrato si trovano locali accessori, uffici e l'autorimessa.
Il piano tipo è organizzato con due gruppi di tre alloggi di diversa dimensione, da tre a sette locali.
Al livello più alto si trova la villa monofamigliare, un volume che occupa asimmetricamente parte dei due corpi di fabbrica, lasciando tutta la restante superficie a terrazza e giardino. A venticinque metri di altezza, la villa è immersa nel verde, come se si trovasse alla quota del terreno. Arretrato verso l'interno è il ponte sospeso che unisce le due porzioni, destinate alla zona giorno e alla zona notte.
L'appendice volumetrica verso via Procaccini presenta nella testata una infilata di balconi, la cui contenuta larghezza ne esalta maggiormente l'aggetto. L'inserimento di balconi caratterizza anche la facciata su via Giulio Cesare.
Le aperture, sempre allineate, sono proposte nel taglio orizzontale o verticale sui diversi prospetti.
Attraverso il ricorso a due distinti materiali di rivestimento, lastre di marmo Lasa bianco ed intonaco in colore arancio chiaro, è evidenziata nei prospetti la griglia strutturale, con specchiature contenute in una trama ortogonale in leggero rilievo.
Le facciate interne presentano ampie superfici in vetromattone in corrispondenza dei corpi scale, con balconi di servizio ai locali che si affacciano alla corte.
Notizie storiche
Nel maggio 1932, Giuseppe Terragni in una lettera a Pier Maria Bardi scriveva della sua intenzione di aprire uno studio a Milano assieme a Pietro Lingeri: "Il mese prossimo aprirò uno studio a Milano con Lingeri... mi vedrai scossa di dosso la polvere e l'inerzia di questa mia vita provinciale. Attivo, anzi attivissimo, nella polemica e nelle opere".
La casa commissionata da Vittorio Rustici, in corso Sempione 36, sin da subito fu investita di particolare evidenza, da un lato per l'impegnativo programma costruttivo, dall'altro per il positivo riscontro presso la critica.
Contatti e rapporti tra committente e con l'autorità pubblica, furono condotti da Lingeri; ne sono testimonianza gli atti di fabbrica e i disegni depositati presso la Commissione edilizia del comune di Milano, oltre alla documentazione conservata nell'archivio milanese di Lingeri.
E' peraltro confermato dalle numerose testimonanze di amici e colleghi dei due architetti che la collaborazione alla redazione del progetto ed alla sua realizzazione fu totale.
Come per le altre quattro case milanesi di Lingeri e Terragni, casa Rustici appartiene al genere di casa d'investimento che andava affermandosi a Milano nelle operazioni immobiliari speculative.
Il lotto sul quale è prevista la costruzione si trova lungo l'asse di corso Sempione: un terreno pregiato ai margini del parco, fonte di un sicuro investimento in un'area che, come ebbe a dire il podestà Gallarati Scotti nel 1938, rappresentava un "vero salvadanaio".
La dismissione della vecchia cintura ferroviaria, infatti, aveva aperto nel tratto tra corso Sempione e corso Vercelli la prospettiva di "uno splendido, modernissimo quartiere.
A differenza degli altri condomini milanesi - tutti progettati ed avviati a cantiere tra il 1933 e il 1934, ad eccezione della casa di via Cola Montano (casa Comolli Rustici) - casa Rustici si proponeva come una lussuosa casa di abitazione, caratterizzata da alloggi di ampia superficie e da finiture pregiate.
Inizialmente, il proprietario voleva costruire una villa a due piani, ma in seguito, per ragioni economiche, preferì la soluzione di un blocco d'appartamenti, con un attico per uso personale. La villa fu poi realizzata a 25 metri di altezza, sopra i due corpi di fabbrica a sei piani.
Nel progetto di Terragni e Lingeri per la casa Rustici si individuano elementi tipologici molto innovativi, assenti nelle altre realizzazioni del gruppo delle cinque case milanesi, maggiormente condizionate dai vincoli imposti dai regolamenti edilizi.
Il progetto della prima - casa Rustici, appunto - verrà respinto nove volte, soprattutto per la presenza delle logge passerella, considerate un pesante limite all'apertura dello spazio del cortile.
Uso attuale: intero bene: abitazione
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Riferimenti bibliografici
La Casa Bella, Quattro case a Milano degli architetti Lingeri e Terragni, Milano 1935, pp. 14-16
Giuseppe Terragni, Bologna 1980, pp. 7, 84-89, 200, 203
Giuseppe Terragni 1904-1943, Milano 2005, pp. 434-436
Pietro Lingeri (1894-1968), Milano 2004, pp. 194-197
Fonti e Documenti
Archivio Giuseppe Terragni, Casa Rustici
Archivio Pietro Lingeri, Progetti, Casa per abitazioni Rustici, Riproduzioni. Scatola: Rustici 1933
Archivio Civico del Comune di Milano, edilizia privata, Casa Rustici, elaborati grafici su carta eliografica
Archivio Civico del Comune di Milano, relazioni tecniche e pratiche di rilascio licenza edilizia, ripartizione edilizia privata
Percorsi tematici:
- L'architettura e le sue fonti: il Novecento a Milano e in Lombardia
- Quattro passi per Milano. Memorie di una città che cambia
Collegamenti
- Descrizione archivistica: Casa per abitazioni e uffici Rustici ([1933] - [1937])
Unità compresa in: Lingeri Pietro (1907 - 1970), Progetti (progetti, disegni e fotografie). Conservatore: Studio Lingeri (Milano, MI).
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2005)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00041/
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