Chiesa dei SS. Giovanni Battista e Paolo
Milano (MI)
Indirizzo: Via Marco Porcio Catone, 10 (Nel centro abitato, isolato) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Edificio con struttura portante in cemento armato su fondazioni continue e murature di chiusura e partizione interna in laterizio forato, con copertura piana.
Epoca di costruzione: 1964
Autori: Figini, Luigi, progetto; Pollini, Gino, progetto; Saltini, Mario, collaborazione al progetto
Descrizione
Il complesso ecclesiastico occupa un lotto trapezoidale alla Bovisa, periferia ovest di Milano, delimitato dalle vie Catone, Patti e Maffucci e attestato con altri fabbricati sino al limite di viale Jenner.
L'impianto è organizzato attorno a due fabbricati distinti e contrapposti, dalla forma molto irregolare, con un perimetro costituito dal continuo ricorso a linee spezzate, un incessante susseguirsi di avanzamenti ed arretramenti; non v'è linea che non s'intersechi ad angolo retto, nessuna inclinazione anomala ma compenetrazione continua tra esterno ed interno.
Vi è partecipazione anche del verde alla definizione degli spazi, di volta in volta con l'erba di prato che si insinua negli interstizi o con la chioma di alberi disposti a filare sul bordo del lotto o addossati all'edificio. L'alternarsi dei volumi genera scorci su zone in ombra, racchiuse in un chiostro o, piuttosto, aperte, nel disporsi delle facciate rivestite in cotto a differente tessitura, in un continuo e vibrante mutare di luce.
Ciò che più colpisce emotivamente di questa chiesa non è soltanto lo sviluppo dei prospetti, ma è soprattutto l'interno, dove alla bellezza del perimetro della grande aula unica si aggiunge la determinante partecipazione della luce.
Entrando nel tempio, da via Patti, attraverso il sagrato protetto da un porticato, ci si trova in uno spazio dilatato, definito dalle bianche pareti dalla irregolare superficie, dai pilastri scabrati in cemento armato, come roccia che si spezza e si frantuma originando linee ascendenti, verso la luce che spiove dall'alto. Annunciato da una intensa colorazione blu e dalla sonorità lieve, ma percettibile, di una caduta d'acqua, lo spazio del Battistero si apre attraverso un diaframma a lato della navata; al centro un monumento marmoreo vive per la presenza dell'acqua, una singola nota, una goccia che scivola su di esso e cade nella sottostante vasca; l'armoniosa combinazione della luce e del suono genera suggestioni poco lontane da quelle evocate da una grotta naturale.
Il trattamento della superficie muraria, l'avvincente mediazione della luce e il dispiegarsi consapevole degli spazi fanno di questo edificio un luogo sublime di concentrazione e di meditazione; Figini e Pollini rivisitano la cappella di Notre Dame du Haut, a Ronchamp, edificata un decennio prima da un maestro del Movimento moderno, raccogliendone i principii ispiratori.
Notizie storiche
Nel 1964 l'Ufficio Urbanistico del Comune di Milano fa presente che, nelle proposte di aggiornamento con la variante al piano regolatore generale, l'area su cui insiste il progetto della chiesa dei Ss. Giovanni Battista e Paolo, prevista al momento a verde pubblico, sarà destinata alla formazione della nuova parrocchia.
Il lotto, di proprietà del Comune, è ceduto all'Opera Diocesana per la Preservazione e Diffusione della Fede che, nella persona di Monsignor Virginio Rovera, affida l'incarico di progettazione a Luigi Figini e Gino Pollini. La chiesa è il secondo edificio milanese adibito al culto, dopo quella dedicata alla Madonna dei Poveri, a Baggio, dei due architetti, coetanei e stretti in un sodalizio professionale nato poco dopo la laurea e protratto sino alla scomparsa di Figini, nel 1985.
Derivata da una lunga ricerca iniziata nel 1960 con i progetti per la chiesa, non realizzata, di un quartiere popolare nella città di Bergamo, il progetto elaborato per il tempio a San Giovanni e Paolo supera la rigidità d'impianto del primo edificio per il culto progettato dai due architetti a Baggio, arricchendosi di valori plastici che si riflettono in una accentuata articolazione dell'organismo, leggibile sia nella pianta che nelle facciate.
I disegni sono presentati all'esame del Comune nel 1964; nella documentazione consegnata è indicato l'esecutore dei lavori, affidati all'Impresa Borio, Mangiarotti & C.
Nell'anno successivo il progetto ottiene i permessi di costruzione, condizionati all'approvazione della variante del piano urbanistico. Dopo alcuni mesi dall'avvio delle opere, il cantiere è contestato dai rappresentanti dell'Ufficio Tecnico del Comune che, nel corso di un sopralluogo, rilevano differenze tra le opere autorizzate e quelle in corso di esecuzione al rustico; in particolare, minor volume e modifiche alle facciate.
Nel 1967 la chiesa è completata al rustico, mentre per la canonica sono realizzate le strutture in cemento armato, firmate dall'ingegnere Gianluca Papini ed eseguite sotto la direzione del collega Carlo Mangiarotti. L'intero complesso è portato a compimento pochi anni dopo.
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Riferimenti bibliografici
Blasi C., Figini e Pollini, Milano 1963
Bulgheroni P., L'architettura. Cronache e storia, La chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo a Milano, Milano 1977, n. 170, pp. 146-157
Grandi M./ Pracchi A., Milano. Guida all'architettura moderna, La riduzione professionale, Bologna 1980, p. 339 fig. 452
Ghesleri G., Parametro, Figini e Pollini e il fronte della modernità, 1980, n. 84
Melograni C., Fausto Melotti, Luigi Figini, Gino Pollini, Renata Melotti (Catalogo della mostra omonima), Figini e Pollini nella ricerca architettonica europea, Rovereto 1984
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Savi V., Figini e Pollini. Architetture 1927-1989, Milano 1990
Spinelli L., Domus, Itinerario n. 100. Il moderno in Italia, Milano 1994, n. 759 pp. 123-130
Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, pp. 394-395
Fonti e Documenti
Archivio Civico Milano, Edilizia privata, atti n° 288941/1984
Percorsi tematici:
- L'architettura e le sue fonti: il Novecento a Milano e in Lombardia
- Quattro passi per Milano. Memorie di una città che cambia
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2006)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00053/
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