Rocca Scaligera
Sirmione (BS)
Indirizzo: Piazza Castello (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Sirmione (BS)
Tipologia generale: architettura fortificata
Tipologia specifica: rocca
Configurazione strutturale: Il castello è una costruzione di forma poligonale irregolare in muratura di pietra sbozzata, completamente circondata dall'acqua e collegata alla terraferma da un ponte levatoio. Al centro si apre il cortile interno della rocca, su cui affacciano alte mura e torri. Le mura e le tre massicce torri maggiori sono caratterizzate dalle merlature a coda di rondine che contraddistinguono ogni costruzione scaligera: dietro questi tre torrioni emerge l'imponente mastio, alto 47 metri, sotto al quale si trovavano le celle destinate ai prigionieri. Scale interne e cunicoli, mura e portici, sotterranei e corridoi si snodano all'interno del complesso castellano. Ad est si apre la darsena, difesa da torri caratterizzate da una merlatura a punta di lancia. Su un lato della darsena si protrae un fossato esterno che sfocia direttamente sul lago
Epoca di costruzione: sec. XIII - sec. XIV
Descrizione
La Rocca scaligera di Sirmione si presenta all'ingresso del borgo come formidabile baluardo difensivo, uno dei più completi e meglio conservati d'Italia, collocato in posizione strategica nel punto più stretto della penisola. Costruito a partire dal XIII secolo, si configura come un possente maniero completamente circondato dalle acque della darsena, ancora in ottimo stato di conservazione, e rappresenta un raro caso di fortificazione destinata ad uso portuale. Si accede alla Rocca da quello che un tempo era il ponte levatoio. Sul portale d'ingresso, al centro, è posto lo stemma della Repubblica Veneta e a sinistra lo stemma degli Scaligeri. Il terzo stemma, quello della città di Verona, è stato eliminato nel 1816, quando il comune di Sirmione fu compreso nella provincia di Brescia. Le porte erano munite di diversi sistemi di chiusura: dal ponte levatoio, alla saracinesca metallica e, in epoca più recente, al portone a due battenti imperniato su cardini. L'interno della rocca che, a partire dagli inizi del Seicento, ospitò un Corpo di Guardia composto da venti gendarmi agli ordini di un Capitano, si articola intorno al cortile maggiore, sul quale si affacciano il mastio e tre torri angolari.
Una scala del secondo recinto consente di salire ai camminamenti di ronda che corrono lungo il perimetro delle murature e arrivare alla sommità della torre del mastio, alta 47 metri, da dove si gode una suggestiva vista sull'intero Lago di Garda. A coronamento della struttura, si possono osservare i merli a "coda di rondine", segno inequivocabile di appartenenza alla fazione ghibellina, da parte degli Scaligeri di Verona. Nel portico interno è allestito un lapidario romano e medievale.
Notizie storiche
Il castello di Sirmione, dotato di torri e di mura merlate, fu base strategica degli Scaligeri per il controllo del Lago di Garda, grazie alla sua collocazione territoriale di confine, e rimarrà tale fino al XVI secolo quando il suo posto verrà preso da Peschiera. Edificato nel XIII secolo (1277-1278), su iniziativa di Mastino I della Scala, fu ampliato e trasformato in più fasi successive. Il nucleo originario, pienamente leggibile anche oggi, comprendeva il cortile centrale con mastio e tre torri angolari. Nel XIV secolo furono aggiunti il secondo cortile ed il secondo rivellino collegato al primo da un corridoio fortificato. Con l'annessione di Sirmione alla Serenissima Repubblica di Venezia, avvenuta nel 1405, furono intrapresi lavori di consolidamento del baluardo difensivo. Furono irrobustite le mura e ampliata l'obsoleta darsena scaligera, probabilmente costituita da semplici moli in legno. Le opere veneziane compresero la costruzione, intorno alla darsena, di tre cortine murarie merlate, molto diverse da quelle che caratterizzano l'antica rocca e due torrette munite di accesso pedonale con ponte levatoio per la difesa della flotta.
Lo spostamento degli interessi strategici, economici e militari, verso Peschiera rese la Rocca sempre meno rilevante all'interno del panorama territoriale. Nell'Ottocento divenne deposito di vettovaglie e armi fino al termine dell'occupazione militare austriaca, quando il governo italiano la cedette al Comune che vi stabilì alcuni uffici municipali fino al 1915. Dichiarata monumento nazionale nel 1912, fu oggetto di una grande campagna di restauro avviata nel 1919. Dal 1976 la rocca è tutelata e amministrata dalla Soprintendenza di Brescia, Mantova e Cremona.
Uso attuale: parte del bene: museo
Uso storico: intero bene: fortificazione
Condizione giuridica: proprietà Stato
Credits
Compilazione: Tonali, M. E. (2001)
Aggiornamento: Marino, Nadia (2016)
Descrizione e notizie storiche: Nava, Valentina
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/4m010-00313/
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