Chiesa di S. Michele al Pozzo Bianco
Bergamo (BG)
Indirizzo: Largo San Michele - Bergamo (BG)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Chiesa a pianta longitudinale; muratura in pietrame; tetto ligneo a falde; prospetto e campanile in pietra arenaria
Epoca di costruzione: ante 0774 - 1921
Autori: Ziliolo, Andrea, restauro; Galizzi, Camillo, progetto; Guerinoni d'Averara, Giovanni Battista, decorazione; Boselli, Antonio (cerchia), decorazione; Lucano da Imola, decorazione; Lotto, Lorenzo, decorazione; Scanardi, Giacomo detto l'Oloferne, decorazione
Descrizione
Unita ad altri edifici a chiudere il lato orientale di Largo S. Michele al Pozzo Bianco, la chiesa, ad eccezione della facciata, conserva la sua veste quattrocentesca. Della costruzione precedente restano alcuni brani di muratura verso nord, con tracce di finestre ad arco e colonnine.
Dotato di una cripta a pianta tripartita di più antica data, con funzione di chiesa invernale, l'edificio presenta un'unica aula coperta da tetto ligneo a falde, divisa in tre campate da due grandi archi ogivali su pilastri, inseriti nel XV secolo. L'arco d'ingresso non immette direttamente nella chiesa, ma in un atrio con pitture di matrice bizantina. Le pareti laterali della navata costituiscono un suggestivo repertorio iconografico votivo, realizzato tra il XIII e il XVI secolo secondo una sequenza casuale, talvolta con sovrapposizioni. La zona absidale è articolata da tre ambienti: al centro, sopraelevato di quattro gradini, il presbiterio, inquadrato da un arco a sesto acuto e completamente decorato nel corso del Cinquecento. Ai lati due cappelle a pianta quadrata coperte da cupoletta, a sinistra quella della Vergine, con affreschi di Lorenzo Lotto, e a destra quella del Corpus Christi, dipinta da Giovanni Battista Guerinoni d'Averara.
Negli anni Dieci del secolo scorso, l'architetto Camillo Galizzi, nell'intento di restituire un volto romanico alla facciata, ripristinò l'ingresso ad arco, fece aprire una bifora al centro del prospetto e, nel registro superiore, un loggiato definito da una coppia di trifore, sorretto da archetti pensili. Il medesimo tema fu utilizzato nel disegno del campanile e, sia quest'ultimo, sia la facciata, furono rivestiti in pietra arenaria.
Notizie storiche
Documentata per la prima volta nel "testamento di Taidone" del 774, la chiesa venne con tutta probabilità consacrata nell'801. La denominazione al "pozzo bianco" compare già nel 905 e si deve alla presenza di un pozzo la cui posizione non è nota. Nel XIII secolo l'edificio fu sottoposto a interventi di ristrutturazione e decorazione, come testimoniano le pitture della cripta, della parete laterale sinistra dell'aula superiore e della controfacciata. Ma la campagna decorativa più importante, fu quella del Cinquecento che interessò in particolare il presbiterio e le due cappelle laterali. Quella a destra dell'osservatore, assegnata alla Scuola del Corpus Christi, fu ridisegnata tra il 1514 e il 1519 dall'architetto Andrea Ziliolo e affrescata da Giovanni Battista Guerinoni d'Averara. Lo stesso artista intervenne a completare la decorazione del presbiterio nel 1577, alla quale avevano lavorato un pittore della cerchia di Antonio Boselli (ante 1525) e Lucano da Imola nel 1550. La cappella a sinistra, dedicata alla Vergine e governata dall'omonimo consorzio, deve l'apparato figurativo a Lorenzo Lotto che dipinse episodi della vita di Maria (conclusi nel 1525); a questi se ne aggiunsero altri nel 1577, di mano del citato Guerinoni. Il Consorzio della Vergine e di S. Michele Arcangelo aveva sede nell'edificio a sinistra della chiesa, sulla cui facciata sono ancora parzialmente leggibili, nella fascia superiore, gli affreschi che un tempo ricoprivano l'intero prospetto. Databili tra l'ultimo quarto del XV secolo e il primo quarto del XVI, raffigurano episodi della vita di S. Donnino e una Vergine con Bambino. Tradizionalmente gli affreschi sono attribuiti a Giacomo Scanardi, ma la critica più recente propende per un autore anonimo.
Principale centro di organizzazione della vita religiosa e sociale dell'omonima vicinia tra XV e XVI secolo, la chiesa di S. Michele vide venire meno tale primato negli anni successivi al Concilio di Trento, a favore della chiesa di S. Andrea che nel 1805 la sostituì anche nel ruolo di parrocchiale.
L'attuale prospetto in pietra viva e il campanile furono realizzati tra il 1913 e il 1920 su disegno dell'architetto Camillo Galizzi.
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Credits
Compilazione: Bigoni, Federica (2007)
Aggiornamento: Oscar, Paolo (2014); Resmini, Monica (2014)
Descrizione e notizie storiche: Resmini, Monica
Fotografie: Oscar, Paolo
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/BG020-00114/
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