Compreso in: Palazzo del Broletto - complesso, Como (CO)
Palazzo del Broletto - complesso
Como (CO)
Indirizzo: Piazza del Duomo, 2 - Como (CO)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: palazzo
Configurazione strutturale: Sito a fianco dell'antica Cattedrale, risulta in stile gotico-romanico mentre gli elementi rinascimentali della facciata risalgono al Quattrocento. La facciata si presenta a fasce di marmo lombardo in tre colorazioni differenti: bianco, grigio e rosso, mentre la torre civica è stata costruita adottando la tecnica del bugnato. Dopo il taglio di due archi verso sud si ebbe la separazione del palazzo comunale in due unità distinte, e comunemente indicate dai cittadini con "Broletto" quella ad ovest e "Pretorio" ad est.
Epoca di costruzione: inizio sec. XIII
Comprende
Descrizione
Il palazzo, ubicato nel centro della città, rappresenta il simbolo delle istituzioni comunali in posizione strategica fra la Cattedrale e il Palazzo Vescovile. L'edificio è composto da un blocco a pianta rettangolare, sviluppato su due piani di altezza a ridosso del fianco nord della Cattedrale, e dalla torre che occupa la testata nord. Il palazzo costituisce un'interessante testimonianza dell'epoca medievale arricchita da elementi di stile gotico forse dovuti ad un successivo intervento di ricostruzione. Il prospetto principale è caratterizzato da murature massicce in cui si aprono al piano terra quattro arcate ogivali su solidi pilastri e al piano superiore tre eleganti trifore con esili colonnine di gusto gotico. La trifora a sinistra con piccoli telamoni che reggono le colonne e protetta da due spioventi era utilizzata come palco da cui le autorità potevano tenere discorsi alla cittadinanza. Fra la seconda e la terza trifora è collocato un balcone, appoggiato su massicce mensole lapidee e con balaustra composta da eleganti colonnine, aggiunto probabilmente in una fase successiva. Il paramento lapideo a fasce alternate grigie, bianche e rosse è scandito da due cornici ad archetti ciechi su peducci scolpiti. Il prospetto posteriore riprende lo stesso schema ed è caratterizzato da quattro arcate più ampie di cui l'ultima a destra con arco a tutto sesto probabilmente ricostruita nel XV secolo. Al piano superiore quattro eleganti trifore su esili colonnine sopra le quali corre una cornice ad archetti ciechi su peducci scolpiti. La seconda trifora da destra appare più elaborata e presenta al centro quattro colonnine annodate. Sotto le arcate si apre lo spazio del portico posto al livello originale che risulta inferiore rispetto all'attuale piano della piazza. Da una scala moderna con struttura metallica posta nell'angolo nord est si accede all'unico ambiente del piano superiore utilizzato per mostre e conferenze. Sulle pareti si conservano alcune tracce di affreschi con stemmi di famiglie comasche. La testata nord del palazzo è conclusa dalla massiccia mole della torre con muratura in pietra a vista. Il prospetto ovest è caratterizzato da un'elegante bifora all'altezza del primo piano e dall'orologio coperto da due spioventi. La torre è conclusa dalla cella campanaria aperta sui quattro lati.
Notizie storiche
Il palazzo, sede delle istituzioni comunali a partire dal XIII secolo, sorse sul luogo utilizzato fin dall'XI secolo per le assemblee dei cittadini costituito da uno spazio aperto compreso fra la Cattedrale e la chiesa di S. Giacomo. L'area ancora di competenza della Chiesa fu acquistata nel 1205 dalla Comunità per erigere un nuovo edificio destinato ad ospitare le istituzioni comunali. Una lapide ricorda che il palazzo fu completato probabilmente nel 1215 su iniziativa del podestà Bernardo da Codazo. Le caratteristiche dell'edificio, con struttura romanica ma arricchito da motivi di gusto gotico come le trifore e gli archi ogivali, fanno supporre tuttavia che l'attuale costruzione sia successiva a tale data e che la lapide si riferisca ad un primo fabbricato riedificato in seguito. Nel fronte verso la piazza una delle trifore svolgeva la funzione di palco da cui le autorità potevano parlare alla folla. All'interno del Broletto erano ospitate le assemblee dei cittadini, si amministrava la giustizia, si riuniva la Società dei Mercanti ed erano conservati gli archivi. A fianco del palazzo era collocata una torre con la campana del Comune utilizzata per convocare le adunanze. Nel 1335 la città fu sottomessa alla dominazione milanese e in questa occasione fu costruita la Cittadella Viscontea che cingeva la zona più rappresentativa della città e inglobò l'angolo nord-est del Broletto. Sotto il controllo della Signoria le funzioni ospitate nell'edificio persero progressivamente importanza. Nel 1408 nel corso delle lotte fra i Rusca e i Vittani il Broletto fu incendiato da Lorenzo de Polaiaris da Morcote, che apparteneva alla fazione di Franchino Rusca. In questa occasione fu distrutto l'archivio con le imbreviature notarili e furono danneggiate anche le strutture dell'edificio, in particolare il muro mediano che sosteneva le travi del soffitto e fu quindi sostituito da arcate. Le funzioni del Broletto furono temporaneamente trasferite in alcune case in affitto e fu necessario procedere ad un intervento di restauro, sotto la direzione di Pietro da Breggia, che si concluse nel 1436. Solo nel 1449 il palazzo tornò ad ospitare funzioni pubbliche perché la distruzione della Cittadella richiese nuovi lavori per la riparazione dell'arco nello spigolo nord est. Nella seconda metà del XV secolo la costruzione della Cattedrale comportò la demolizione della parte meridionale del palazzo e la distruzione dello scalone esterno di accesso, sostituito da una scala più piccola sul lato opposto. I lavori di restauro, voluti dal podestà Baldassarre De Biassis, si conclusero nel 1495 e nel 1515 fu demolito il portico che collegava il Broletto con il Pretorio. Nella seconda metà del Settecento il palazzo fu sopralzato e fu adattato a teatro. La nuova struttura completa di 55 palchi fu ultimata nel 1764 . Dopo la costruzione del nuovo Teatro Sociale nel 1813 l'edificio ospitò l'archivio notarile fino alla fine dell'Ottocento. Nel 1895, sulla base dei rilievi degli architetti Luigi Perrone e Luca Beltrami e su progetto dell'ingegner Eugenio Linati, si avviò un nuovo restauro: fu demolito il sopralzo settecentesco, si riaprirono le trifore e si ricostruì lo scalone. Nel 1910 si decise lo smontaggio della parte superiore della torre civica ritenuta pericolante. La torre fu ricostruita tra il 1926 e il 1927 ma si ignora se l'attuale altezza sia rispondente a quella originaria. Ulteriori lavori di restauro furono eseguiti fra il 1972 e il 1973 e in tale occasione fu recuperata la quota originaria del piano di calpestio del piano terreno e fu ricostruita la scala di accesso al salone del primo piano. Infine nel 1997 è stato realizzato un intervento di rifacimento della copertura e nel 1999 sono stati eseguiti nuovi lavori di adeguamento per rendere agibile la struttura per mostre e conferenze.
Uso attuale: primo piano: spazio espositivo; primo piano: sala congressi
Uso storico: intero bene: broletto; primo piano: teatro; primo piano: archivio
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Credits
Compilazione: Catalano, Michela (2004)
Aggiornamento: Galli, Maria (2010); Margutti, Stefano (2014)
Descrizione e notizie storiche: Leoni, Marco
Fotografie: Margutti, Stefano
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO180-00002/
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