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Chiesa di S. Cecilia

Como (CO)

Indirizzo: Via Cesare Cantù, 57 - Como (CO)

Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: chiesa

Configurazione strutturale: Edificio in muratura a pianta rettangolare composto da un'unica navata con volta a botte. La facciata della chiesa è inserita nel prospetto del Liceo sostenuto da portico su colonne.

Epoca di costruzione: 1573 - 1576

Autori: Barberini, Giovanni Battista, decorazione; Lanzani, Andrea, decorazione

Descrizione

La chiesa, ubicata lungo la via Cesare Cantù nei pressi di Porta Torre, è inserita nel complesso del Liceo Volta realizzato sul sito dell'antico monastero delle agostiniane. Il prospetto esterno corrisponde alla parte centrale della facciata del Liceo, leggermente sporgente. L'ingresso della chiesa è preceduto dall'elegante portico su colonne di marmo sopra il quale si aprono due nicchie con le statue della Religione e della Filosofia. Nel timpano sommitale è inserito un busto che raffigura S. Abbondio. Sopra il portale architravato un bassorilievo in stucco che raffigura la Madonna col Bambino. L'interno della chiesa, a navata unica con un altare laterale e tre archeggiature poco profonde per ogni lato, conserva una fastosa decorazione barocca caratterizzata dai pregevoli stucchi eseguiti da Giovanni Battista Barberini. Le pareti della navata sono scandite da eleganti lesene scanalate corinzie sopra le quali corre il cornicione con decorazione a motivi vegetali. Le pareti laterali, il cornicione e le unghie della volta sono arricchite da statue di putti che animano la scena. Sulla volta eleganti figure di angeli a tutto tondo e medaglioni ovali con Caino e Abele, Elia nutrito dall'angelo, Sacrificio di Isacco e Davide con la Testa di Golia. Infine sopra il timpano dell'altare maggiore la statua di Sant'Elena con la Croce affiancata da Davide e Salomone. La decorazione della volta è completata dai tre riquadri ad affresco, opera del pittore milanese Andrea Lanzani, che raffigurano una Gloria d'angeli, il Trionfo della Croce e la Gloria di S. Cecilia. Sulla controfacciata ai lati dell'ingresso due nicchie entro le quali sono collocate due statue, opera di Pietro Lironi, che raffigurano San Tommaso di Villanova e Sant'Agostino. Nella parte superiore è ricavata la cantoria che sfrutta lo spazio ricavato dallo spostamento della facciata. Sulle pareti otto tele che raffigurano Storie della Vergine. A destra la Presentazione di Maria al Tempio e la Visitazione, attribuite a Filippo Abbiati, nell'altare laterale destro l'Assunzione della Vergine, attribuita a Francesco Innocenzo Torriani, e infine nella zona absidale la Natività di Maria, attribuita sempre all'Abbiati. A sinistra l'Annunciazione e la Circoncisione di Gesù, attribuite a Filippo Abbiati, nell'altare laterale la Crocifissione, attribuita a Francesco Innocenzo Torriani, e infine sulla parete sinistra dell'abside la Gloria dell'Immacolata attribuita all'Abbiati. La zona dell'abside è dominata dal fastoso altare con quattro eleganti colonne corinzie su doppio basamento che reggono il soprastante timpano. Al centro la pala d'altare che raffigura l'Addolorata contornata da cinque tondi che raffigurano i Misteri del Rosario. Ai lati dell'altare due nicchie, utilizzate per la Comunione delle monache e per il passaggio dei paramenti, e due eleganti coretti.

Notizie storiche

La chiesa originariamente era parte di un monastero agostiniano femminile che probabilmente risale al XIII secolo. Nel 1270 il monastero fu ampliato grazie ai terreni messi a disposizione dalla famiglia Lucini. La chiesa medievale fu ricostruita a partire dal 1573 dall'architetto Bernardo Folla da Osteno, in seguito impegnato nel sopralzo della Torre Maggiore di Pavia. Il nuovo edificio fu collocato in posizione strategica in asse con la Contrada dei Ratti e utilizzato come fondale scenografico dei percorsi processionali cittadini. La chiesa coperta da una volta a botte unghiata era doppia in attuazione delle norme tridentine per i monasteri femminili e comprendeva la chiesa "interna", riservata alle monache di clausura, e la chiesa "esterna" aperta ai fedeli. Al termine dei lavori l'edificio era in parte decorato con affreschi a finte prospettive ed aveva tre altari collocati nella chiesa esterna. Sull'altare sinistro vi era un'icona con la Vergine e gli apostoli, sull'altare destro una tavola in cui era raffigurato il Crocifisso. Negli anni seguenti la chiesa fu interessata da ulteriori interventi decorativi. Entro il 1607 fu aggiunta la pala dell'altare maggiore con i Santi Cecilia, Valeriano e Tiburzio visitati dall'angelo, dipinta e firmata da Orazio Gentileschi. Nella prima parte del Seicento fu completata la facciata in cui vi era un affresco con il Trionfo della Croce eseguito dai fratelli Recchi. Verso la fine del XVII secolo, grazie al finanziamento di Paola Beatrice Odescalchi e di Quintilia Maria Beatrice Rezzonico, fu aggiunta la ricca decorazione a stucco realizzata dallo scultore intelvese Giovanni Battista Barberini fra il 1687 ed il 1688. Sempre nel 1688 sulla volta della navata fu realizzato l'affresco con il Trionfo della Croce eseguito dal milanese Andrea Lanzani. Probabilmente in questo periodo o negli anni immediatamente successivi furono aggiunte anche le otto tele ovali con Evangelisti e Dottori della chiesa, le tele sugli altari della navata, opera di Filippo Abbiati, Giovanni Stefano Danedi detto il Montalto e di Francesco Innocenzo Torriani, e le due statue in controfacciata eseguite da Pietro Lironi. Nel 1716 il monastero, all'epoca il più ricco della città, fu ampliato sotto la direzione dell'architetto Carlo Francesco Silva. Nel 1798 tuttavia il monastero fu soppresso dai Francesi e fu destinato a sede del Liceo. La chiesa interna fu ridotta ad uno spezzone di campata mentre rimase intatta la chiesa esterna che fu però privata della pala d'altare del Gentileschi, sequestrata, sostituita da una tela con l'Addolorata affiancata da cinque tondi con i Misteri del Rosario eseguiti dal pittore Comerio. Nel 1804 Simone Cantoni fu incaricato di realizzare il progetto per l'inserimento del Liceo e realizzò il nuovo prospetto, completato nel 1816, modificando radicalmente la facciata della chiesa. In questa occasione fu inserito anche un piccolo campanile sul retro. Fra il 1910 e il 1915 la chiesa fu interessata da un intervento di restauro realizzato sotto la direzione dell'architetto Federico Frigerio. Un nuovo restauro fu eseguito a partire dal 1991 a seguito dei danni causati da un incendio avvenuto nel 1990.

Uso attuale: intero bene: chiesa

Uso storico: intero bene: chiesa

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Credits

Compilazione: Catalano, Michela (2004)

Aggiornamento: Galli, Maria (2010); Leoni, Marco (2014)

Descrizione e notizie storiche: Leoni, Marco

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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