Compreso in: Chiesa di S. Miro - complesso, Sorico (CO)
Chiesa di S. Miro - complesso
Sorico (CO)
Indirizzo: Via per San Miro (Fuori dal centro abitato, isolato) - Sorico (CO)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Il complesso architettonico sorge su un'altura, lontano dall'abitato, ed è raggiungibile attraverso un sentiero che attraversa il bosco. E' composto dalla chiesa, dal campanile e dall'abitazione del custode ubicata alle spalle dell'area absidale. La chiesa, con annessa piccola sacrestia, si sviluppa con pianta a tre navate, separate da pilastri, terminate da altrettante absidi quadrangolari; il campanile, a pianta quadrata, si innalza nell'angolo sud-est, alle spalle della sacrestia. Le strutture murarie sono realizzate prevalentemente con blocchi di pietra di Moltrasio disposti a filari regolari. Le copertura sono a falde con struttura lignea e manto in lastre di pietra
Epoca di costruzione: 1452 - 1456
Autori: De Magistris Sigismondo, chiesa, decorazione; Rovere Giovanni Mauro della detto Fiamminghino, chiesa, decorazione; Tagliaferri Luigi, chiesa, decorazione
Comprende
Descrizione
La chiesa sorge in posizione isolata al centro di un pianoro lungo le pendici del monte Berlinghera da cui si gode una splendida vista sull'abitato di Sorico e sul lago. L'edificio è collegato alla strada Regina da una breve mulattiera ed è il risultato di ampliamenti e modifiche eseguite a partire dal XV secolo su una chiesa più antica dedicata a S. Michele nella quale erano conservate le spoglie di S. Miro, eremita morto nel 1381. La semplice facciata presenta al centro un portale di ingresso, sormontato da un timpano spezzato, sopra il quale si apre una finestra a serliana che dà luce alla chiesa. L'interno è diviso in tre corte navate su pilastri terminate da tre absidi quadrangolari e conserva una ricca decorazione ad affresco realizzata in varie fasi a partire dal 1452, quando vi fu la prima ricognizione del corpo del Beato ad opera dal Vescovo di Como Antonio Pusterla che ordinò l'ampliamento della chiesa. Sulla parete della navata sinistra sono visibili alcuni affreschi quattrocenteschi, di gusto popolare, raffiguranti una Madonna con Bambino, datata 1483, una Madonna del Latte, datata 1497, una Crocifissione, un'altra Madonna con Bambino ed una Madonna in Trono. Il pilastro sinistro conserva una singolare raffigurazione di S. Sebastiano trafitto dalle frecce e le figure di S. Bernardino e S. Antonio abate. Sul pilastro opposto campeggia la figura di S. Miro collocata in corrispondenza del luogo di sepoltura. Nella navata destra è possibile ammirare un interessante ciclo cinquecentesco, realizzato da Sigismondo De Magistris nel 1526, come testimonia un'iscrizione sulla parete, che comprende diverse figure sacre lungo le pareti e la volta. Sugli arconi e sui pilastri sono presenti figure di Santi e Profeti, fra cui si riconoscono S. Giorgio, S. Maria Maddalena, S. Marta, S. Sebastiano, S. Giovanni Battista, S. Martino, S. Orsola e S. Rocco. Nella volta della campata invece sono visibili Dio Padre, S. Miro, S. Michele, cui era dedicata la chiesa originaria, S. Vincenzo e S. Stefano. Infine nella cappella absidale sono raffigurate le Storie di S. Antonio composte da cinque episodi: le Tentazioni, l'Incontro con S. Paolo Eremita, la Morte di S. Paolo, La Guarigione di un'indemoniata, i Miracoli presso la tomba di S. Antonio, e sulle pareti laterali le figure di S. Bernardo e S. Stefano. L'altare conserva un paliotto in scagliola risalente al XVIII secolo. La decorazione pittorica rinascimentale è completata dai sottarchi dove sono inserite le figure degli Apostoli e dei Dottori della Chiesa. Ad una fase successiva è invece riconducibile la decorazione del presbiterio caratterizzato da stucchi eseguiti nel XVII secolo. All'altare è esposta una copia della tela di Giovan Mauro Della Rovere, detto il Fiammenghino, che raffigura la Madonna col Bambino tra l'Arcangelo Michele e il beato Miro. Sulla volta del presbiterio sono presenti decorazioni pittoriche eseguite nel XIX secolo dal pittore Luigi Tagliaferri. Nella parte retrostante della chiesa sorge il campanile a torre, con lesene angolari, costruito nel XVII secolo.
Notizie storiche
La chiesa è il frutto degli ampliamenti e delle modifiche eseguite a partire dal XV secolo su un precedente edificio romanico dedicato a S. Michele Arcangelo, documentato già nel 1286, che occupava parte dell'attuale navata destra, come dimostra il ritrovamento di due aperture medievali e di lacerti di affreschi trecenteschi. In questo luogo infatti fu sepolto nel 1381 il beato Miro Paredi, eremita nativo di Canzo, e ben presto la chiesa divenne meta di pellegrinaggi. Nel 1452 il Vescovo di Como Antonio Pusterla eseguì la prima ricognizione del corpo del Beato e ordinò l'ampliamento dell'edificio. Al termine dei lavori nel 1456 la chiesa fu riconsacrata con una nuova dedicazione a S. Miro. Negli anni successivi prese avvio una prima fase di decorazione della chiesa testimoniata dagli affreschi di gusto devozionale lungo la parete e sui pilastri della navata sinistra, in gran parte databili al XV secolo, fra i quali una Madonna col Bambino, eseguita nel 1483, e un'altra Madonna col Bambino che riporta la data 1497, opera di Giovanni de Gazolo. Al 1526 invece risale il ciclo pittorico più importante, realizzato nella navata destra dal pittore comasco Sigismondo De Magistris come testimonia l'iscrizione sulla parete. Lungo le pareti e la volta della navata furono rappresentate varie figure di Santi fra i quali S. Miro, S. Michele, S. Vincenzo e S. Stefano, mentre nella cappella absidale furono raffigurate le Storie di S. Antonio derivate dal ciclo nell'omonima cappella in S. Maria delle Grazie a Gravedona. A partire dal 1637 la chiesa fu oggetto di un nuovo intervento di sistemazione, voluto dal Vescovo di Como Lazzaro Carafino e finanziato dalla città di Milano. In quella occasione furono demoliti la cappella verso il lago, appartenente all'antica chiesa romanica, e l'altare dedicato a S. Miro le cui reliquie furono ricollocate sotto l'altare maggiore appositamente rinnovato ed arricchito con una pala eseguita nel 1616 dal pittore Giovan Mauro Della Rovere. Inoltre per consentire l'apertura del portale fu demolito il campanile posto al centro della facciata e fu costruita una nuova torre campanaria collocata nell'angolo posteriore della chiesa. Un ulteriore intervento di decorazione risale alla seconda metà del XIX secolo quando il pittore Luigi Tagliaferri di Pagnona eseguì la decorazione della volta del presbiterio. Nel 1932 il Vescovo di Como Macchi consacrò il nuovo altare destinato ad accogliere l'urna con le spoglie del Santo. A partire dal 1987 prese avvio una campagna di restauri della chiesa destinata non solo alla conservazione delle decorazioni interne ma anche al ritrovamento dei resti dell'antica chiesa. Nel corso del cantiere infatti furono messi in luce il ciclo di affreschi devozionali nella navata sinistra e i lacerti di affreschi trecenteschi nella navata destra.
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Riferimenti bibliografici
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Credits
Compilazione: Catalano, Michela (2007); Leoni, Marco (2007)
Aggiornamento: Galli, Maria (2010)
Descrizione e notizie storiche: Leoni, Marco
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO250-00433/
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