Chiesa di S. Francesco di Paola

Milano (MI)

Indirizzo: Via Alessandro Manzoni (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Milano (MI)

Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: chiesa

Configurazione strutturale: Pianta sinuosa nella maniera del barocco romano a forma di contrabbasso. La facciata in stile neo-barocco domina su una breve gradinata la parte mediana della Via Manzoni. Accanto, l'alto edificio della canonica, con un bel portale e un cornicione sporgente tra il secondo e il terzo piano. Il chiostro è scomparso

Epoca di costruzione: 1728 - 1735

Autori: Bianchi, Marco Antonio, progetto; Alemagna, Emilio, progetto facciata

Descrizione

La navata ellittica del San Francesco di Paola, frutto dell'elaborazione di alcuni disegni progettuali conservati presso l'Archivio di Stato di Milano, ha un flessuoso andamento dinamico risultante dall'intersecazione di due distinte cellule spaziali, e trae quasi sicuramente ispirazione da un'invenzione guariniana, la chiesa di Santa Maria della Provvidenza a Lisbona, illustrata nei Disegni d'architettura del Guarini editi nel 1686 (Della Torre, 1988).
Il ricco altar maggiore in marmi misti, pietre dure e bronzi dorati, fu eretto dalla bottega viggiutina di Giuseppe Buzzi fra il 1749 e il 1752, e dotato entro l'ottobre del 1752 di candelieri realizzati dagli orafi romani Benedetto Arnaboldi e Giuseppe Moltano. Il 7 e il 12 di maggio del 1753 risultano pagamenti a Giuseppe Buzzi per l'altare di San Francesco di Paola, inclusi il paliotto, il tabernacolo coronato da una statuetta del Salvatore in marmo di Carrara e i puttini in marmo di Carrara sulla cimasa; per questo altare il cremonese Giacomo Guerrini predispose la pala della Madonna col Bambino, san Michele arcangelo e san Francesco di Paola, che nella brillantezza della cromia e nel largo respiro atmosferico rivela la raggiunta assimilazione da parte del Guerrini del Settecento veneziano, e specialmente dei modi di Sebastiano Ricci e del Piazzetta, per il tramite di Sebastiano Galeotti e di Francesco Monti. I rilievi ovati con Miracoli di san Francesco di Paola posti a coronamento delle porte angolari della navata, al di sotto dei coretti, sicuramente anteriori al 1753, sono le prime opere conosciute dello scultore Gaetano Perego, la cui fama è affidata soprattutto alla statua della Madonnina sulla guglia maggiore del Duomo di Milano. Datata 1754 è la medaglia ad affresco del Trionfo delle Arti e delle Scienze di Giovan Antonio Cucchi sulla volta dell'antica biblioteca conventuale, oggi salone parrocchiale, e del medesimo pittore, esponente di un indirizzo barocchetto lezioso e accademizzante, è la pala di San Francesco di Sales trasferita dalla chiesa nel salone parrocchiale. Ben altra vivacità mostra l'affresco dell'Assunzione della Vergine sulla volta della sagrestia, opera estrema del piemontese Francesco Guala (1756-57), che esibisce in essa un linguaggio barocchetto frizzante e spigliato, nutrito di apporti della tradizione figurativa genovese, come bene rivelano la vaporosità e la scioltezza della stesura e l'ariosa levità del cromatismo. Sempre del Guala, approdato a Milano negli ultimi mesi di vita, e morto ospite dei Minimi di San Francesco di Paola nel 1757, sono le due tele del Cristo nell'orto e della Incoronazione di spine. Per contrasto, nella grande medaglia di Giuseppe Giudici con la Gloria di san Francesco di Paola sulla volta della navata, si avvertono già i segnali della svolta neoclassica. Il Giudici, pittore e scultore, primo maestro di Andrea Appiani da lui indirizzato allo studio dell'antico ma anche dei cinquecentisti della scuola lombarda, è un'interessante personalità di transizione, di cui questa è la più importante opera ad affresco. La facciata, impostata da Marco Bianchi sulla dinamica contrapposizione tra campi concavi e convessi, in analogia con lo spazio interno, rimase incompiuta nella parte superiore. Nel 1837 venne proposto un coronamento in forme neoclassiche su progetto di Carlo Amati, tuttavia non realizzato per le motivate critiche di Carlo Cattaneo, che nel 1839 sul "Politecnico", pur esprimendosi in termini fortemente negativi nei confronti dell'"architettura borrominesca ", riconosceva "alla chiesa spietatamente barocca" di San Francesco di Paola "il raro pregio dell'unità", per cui "il senso comune, pure lodando debitamente la facciata disegnata dall'architetto Amati, lo consiglierebbe di attuarla in altro luogo più adatto".

Notizie storiche

Venne costruita dai Padri Minimi nel 1728, dopo annose controversie, sul luogo di una scomparsa chiesa. Infatti si erano già si erano stanziati qui nella piccola chiesa di S. Anastasia preesistente, nel 1599, ma solo dopo un trentennio riuscirono a costruire un convento qualche metro più in là, sull'attuale Via Manzoni.
Venne appunto costruita nel 1728 su progetto di Marco Antonio Bianchi romano, con la pianta a forma di contrabbasso. La parte muraria viene terminata il 22 settembre 1735 quando viene consacrata. La decorazione viene eseguita nei decenni successivi.
Aperta al culto nel 1735, benché non ultimata nella facciata e negli apparati pittorici e decorativi interni, nei successivi decenni la chiesa costituì uno dei più vivaci cantieri cittadini, luogo di incontro di tendenze artistiche eterogenee e in parte contrastanti, nella stagione di trapasso fra rococò e primo neoclassicismo.
Nel 1804 vengono soppressi i Padri Minimi che detengono la chiesa.
Tra il 1836 e il 1843 grazie all'opera di Giuseppe Sacchi e don Giulio Ratti, che si adoperano per costruire una serie di asili per l'infanzia in città, ne installano uno all'interno della struttura.
Solo nel 1890, grazie al lascito della contessa Teresa della Somaglia, si giunse all'attuale coronamento neorococò con il completamento dell'affaccio rivisitato dall'Alemagna, in stile barocco su Via Manzoni nel 1891.
Nell'agosto 1943 subì una feroce devastazione a seguito dei violenti bombardamenti che colpirono la città.

Uso attuale: intero bene: chiesa

Uso storico: intero bene: chiesa

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Ribaudo, Robert (2011)

Aggiornamento: Marino, Nadia (2016)

Descrizione e notizie storiche: Coppa, Simonetta; Ribaudo, Robert

Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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