Villa Gallerani Melzi D'Eril - complesso
Carugate (MI)
Indirizzo: Piazza Alessandro Manzoni, 11 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Carugate (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: La disposizione planimetrica si sviluppa in un unico corpo a pianta rettangolare, suddiviso in tre grandi sale corrispondenti al nucleo originario, con annessi ambienti laterali. Il nucleo originario presenta soffitti a cassettoni al piano nobile e volte al piano terra, mentre tutti gli altri ambienti sono controsoffittati. La facciata principale è semplice e disadorna di forma pressoché quadrata. Le aperture hanno forma e dimensioni differenti ai vari piani: arcuate al piano terra, rettangolari al piano primo. La facciata principale si presenta caratterizzata da una muratura in pietra listata per un altezza di circa tre metri, e intonaco fino all'altezza di gronda. Sul retro della villa si distende il giardino privato, in asse con la villa e affiancato dai rustici, per i quali costituisce ancora oggi zona di servizio funzionale.
Epoca di costruzione: post 1476 - ante 1506
Descrizione
La villa sorse a cavallo tra il XV e XVI sec., rivestendo le caratteristiche forme della casa padronale tardo quattrocentesca caratterizzata da particolari architettonici cinquecenteschi, come "le volte d'apparenza cinquecentesca e le grottesche di gustosissimo sapore protomanieristico" (Boscaglia R. 1971). Come tutte le dimore sorte in periodi di forte transizione e trasformazione stilistica, anche la "Gallerana" è difficilmente riconducibile ad un assetto tipologico principale, anche se la storiografia più illustre pare trovarsi concorde a classificarla come villa rinascimentale, pur presentando un impianto architettonico tipico delle dimore agresti quattrocentesche.
La villa è un felice connubio tra l'architettura rurale, che fonde insieme le esigenze dell'uomo e dell'ambiente circostante, le architetture castellane, severe e impenetrabili, così come si presenta la facciata cubica, e le ville rinascimentali, che inducevano l'uomo ad un rapporto nuovo con la natura e l'ambiente circostante.
L'edificio è caratterizzato da uno sviluppo verticale, che le conferisce slancio e dinamicità, aspetti evidenziati anche dalla doppia fila di grandi finestre, arcuate al piano terra, rettangolari al piano primo, che mitigano la severità della facciata e fungono da trait d'union tra l'architettura e il giardino. Quest'ultimo, completamente recintato, circonda interamente la villa, il cui accesso è caratterizzato da una notevole cancellata in ferro battuto, fabbricata nei primi anni del Novecento.
Come la maggior parte delle ville coeve della zona, presenta una superficie esterna semplice e disadorna che non lascia trasparire la ricchezza degli interni e delle superfici affrescate. In facciata si può notare la fascia marcapiano finemente decorata, oggi visibile solo in parte, che contribuisce a aggiungere il senso di leggerezza ed eleganza.
La villa è famosa per il celebre affresco sito a piano terreno che decora con mirabile policromia una volta a ombrello lunettata, evidenziandone la caratteristica forma a stella.
Degno di nota è anche un camino quattrocentesco in pietra, con scolpito lo stemma dei Gallerani e a sorreggere la mensola due telamoni, forse riconducibili ad una velleità ritrattistica, oggi di difficile interpretazione dato il forte degrado della superficie.
Notizie storiche
Non si hanno notizie certe in merito alla data di costruzione della villa.
E' verosimile affermare che l'edificazione possa essere posta in un periodo compreso tra il 1480 e il 1506, rispettivamente anno in cui vi è traccia documentata della presenza della famiglia Gallerani a Carugate e anno in cui vi è notizia della villa come eredità lasciata a Siglerio, figlio di Fazio, allora proprietario.
Secondo gli storici più autorevoli la villa fu dimora padronale voluta da Fazio, anche se vi sono teorie che collocano la costruzione in una data più prossima al cinquecento, come rivelano le caratteristiche costruttive di alcuni elementi strutturali.
Dalla funzione di villa di campagna, nata in concomitanza con molte altre nella zona, per rispondere alla necessità dei nobili di gestire "in loco" i loro interessi terrieri, assunse quindi le forme più tipiche delle residenze signorili cinquecentesche con tanto di giardino di delizia. Gli ambienti che un tempo erano, infatti, unicamente adibiti a spazi destinati all'attività agricola, diventano, nel cinquecento, luogo di incontro e ambiente di interscambio con gli spazi verdi dei giardini, sempre più interpretati come parchi d'ozio e non come aree rurali di lavoro.
La proprietà della villa passò, dopo la famiglia Gallerani, la cui ultima discendente e proprietaria fu Paola, prima ai Caimi Meriggia, poi ai Giulini, ed infine, nel 1935, alla famiglia Melzi d'Eril, ancora oggi proprietaria del bene, e a cui la villa deve la denominazione attuale.
Il prolungamento del fabbricato sulla destra risale ai primi anni del Settecento, e di poco posteriore è l'edificazioni dei rustici e degli edifici antistanti la villa.
Uso attuale: intero bene: abitazione
Uso storico: intero edificio: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: Come arrivare:
In auto da Milano: Tangenziale Est, uscita Carugate
Metropolitana: M2 Cologno Nord e autobus ATM-AGI (833).
Note:
Di proprietà privata è visibile solo dall'esterno.
Riferimenti bibliografici
Tresoldi M., La Gallerana di Carugate, una villa rinascimentale nella provincia di Milano e la sua decorazione, Milano 1985
Perogalli C./ Bascapè G.C., Palazzi privati di Lombardia, Milano 1964
Fonti e Documenti
ASMi, 1850, n. 2917, f. 5
Aech. Parrocchiale di Carugate, Visite Pastorali, sez. st., cart.1, fasc. 5
ASMi, Mappe di Carlo VI, n.3513, f. 7
ASMi, cart. 8, Fondo Giulini, eredità diverse
ASMi, Manoscritto cart. 116, Fondo Araldica
ASMi, cart.99, fg. 5 Nuovo Catasto Terreni
Credits
Compilazione: Ferrario, Elisabetta (1991)
Aggiornamento: Falsitta, Nicola (1998); De Francesco, Anna (2002); Morandi, Claudia (2002); D'Ascola, Simona (2006); De Francesco, Anna (2006)
Descrizione e notizie storiche: D'Ascola, Simona; De Francesco, Anna
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01726/
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