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Chiesa abbaziale di S. Maria Nascente

Morimondo (MI)

Indirizzo: Piazza San Bernardo, 1 (Nel centro abitato, in posizione dominante) - Morimondo (MI)

Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: chiesa

Configurazione strutturale: Impianto basilicale a croce latina a tre navate con volte rette da archi a sesto acuto che poggiano su pilastri cilindrici. Sulla crociera poggia un piccolo tiburio ottagonale.

Epoca di costruzione: ultimo quarto sec. XII - fine sec. XIII

Autori: Bernasconi, Clemente, restauro

Descrizione

Pur essendo da reputare pienamente gotiche sia la chiesa sia le parti superstiti del chiostro, tuttavia esiste la necessità di una comparazione con Chiaravalle Milanese. Anche se si tratta di una filiazione dall'abbazia di Morimond, la chiesa di Morimondo si basa evidentemente su quella di Chiaravalle, sia per il "tipo bernardino" seguito, sia per la presenza di grandi pilastri in muratura non articolati (alcuni cilindrici). Essa è lo "sviluppo gotico" di Chiaravalle.
La planimetria segue il "tipo bernardino", con tre navate, transetto e cappelle absidali: la maggiore alta come il transetto, le quattro minori assai più basse (solo le due più esterne, a botte acuta, hanno la dimensione originaria). Dominano l'interno gli archi acuti, le volte a costoloni torici, l'alternanza bicroma fra il colore del laterizio e le profilature in pietra delle fasce capitellari. Dalla sommità dei pilastri partono fasci di salienti per ricevere gli archi trasversali, i costoloni delle volte, gli archi di parete. La chiesa risulta così all'incrocio di schema borgognone, modi costruttivi lombardi e accoglimento del gotico. Il sistema alternato di Chiaravalle è abbandonato: le campate sono rettangolari sia nella navata centrale che nelle laterali; di conseguenza anche i contrafforti esterni non sono alternati e le volte interne hanno un ritmo più serrato e "gotico". Volte a costoloni torici sono sia nelle tre navate che nel transetto che nella cappella del santuario. Anche a Morimondo troviamo inoltre la scala incorporata nel braccio nord del transetto (lato ovest), e il gioco di finestre (tre arcuate e tre a oculo) nella testata est della cappella maggiore, che la Fraccaro (p. 107) compara con quello analogo della cistercense Silvanès. Da notare infine l'ennesima torretta ottagonale sull'incrocio. L'abbazia è costruita su un declivio fatto di terrazzamenti e restano parti notevoli del chiostro medievale, che seguiva ampiamente lo schema consueto, benedettino-cistercense.
Restano tracce del portico nord, sotto il quale due portali introducevano rispettivamente nel transetto (portale dei monaci) e nella seconda campata della chiesa (portale dei conversi).

Notizie storiche

Secondo un calendario liturgico (Porro 1881) i Cistercensi si sarebbero insediati nella località di Coronate nel 1134, e solo nel 1136 si sarebbero trasferiti a Morimondo, dove fu costruita l'abbazia, che però nel 1171 era ancora definita "grangia" (Corrarati 1999, p. 76). Un'iscrizione tarda (1650), posta sulla facciata della chiesa, nomina i presunti fondatori. La chiesa abbaziale attuale non fu edificata a partire dal 1136, quando i monaci dovettero ripiegare sulla soluzione "provvisoria" di un edificio minore, ma a partire dagli anni Ottanta del XII secolo, sulla base di un'iscrizione controversa riportata dal Puccinelli che assegna l'inizio della costruzione al 1182 e la conclusione al 1296 (Fraccaro De Longhi 1958, p. 99).
Fu l'abbazia di Clairvaux, attraverso il fondatore Bernardo di Chiaravalle, ad avere importanti riflessi anche su questa abbazia, anche perché Bernardo scese più volte in Italia fra il 1133 e il 1135 e, secondo la tradizione, prese accordi diretti per la fondazione di alcuni monasteri (Ambrosioni 1992). L'impianto "modulare" che è passato sotto la definizione di "pianta bernardina" sembra alla base delle costruzioni lombarde, che tuttavia aggiungono chiare connotazioni autoctone.
La facciata "a vento", con bacini ceramici in alto e che negli archi della zona inferiore rivela la presenza originaria di un portico, sarebbe stata conclusa solo nel 1296. Sembra che controversie sulla proprietà del terreno abbiano ritardato a lungo il cantiere, tanto che la Fraccaro De Longhi (convalidando le quattro fasi proposte dal Porter) legge le interruzioni del cantiere nei due disassamenti della chiesa e nelle due campate occidentali di stile più evoluto. La stessa osserva giustamente che il coro dei monaci doveva collocarsi nelle due campate prima del transetto, caratterizzate da sostegni con zoccolo non sporgente (compositi, circolari, ottagonali). La zona ovest della navata centrale, con sostegni cilindrici a zoccoli sporgenti, doveva essere destinata al coro dei conversi. Le due campate più occidentali (con capitelli distinti) hanno evidente diversità stilistica e sono più recenti.
Fino agli anni Ottanta del secolo scorso il monastero era di proprietà e configurazione frazionate.

Uso attuale: intero edificio: chiesa

Uso storico: intero edificio: chiesa

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Accessibilità: Modalità di ingresso al complesso
orari di apertura invernale
da ottobre a marzo giorni orari
da lunedì a venerdì 8.30 - 12.00 e 14.30 - 16.00
sabato 8.30 - 12.00 e 14.30 - 17.00
domenica e festivi 9.00 - 12.00 e 14.30 - 18.00

Per raggiungere il sito
in auto: uscire da milano da Lorenteggio, per prendere la nuova vigevanese SS 494 fino ad Abbaitegrasso. Qui immettersi nella SS 526 fino a Morimondo.

Riferimenti bibliografici

Guida d'Italia del Touring club italiano. Milano, Milano 2003

Castelfranchi L., Arte Lombarda. Rivista di storia dell'arte, Un'interpretazione lombarda dell'architettura cistercense: l'abbazia di Morimondo, Milano 1955

Cavagna Sangiuliani A., Rivista Storica Benedettina, L'abbazia di Morimondo nella storia e nell'arte, Roma 1909

Calliari P., L'abbazia cistercense di Morimondo, Abbiategrasso 1973

Calliari P., Morimondo nella storia e nell'arte, Abbiategrasso 1967

Fraccaro De Longhi C., L'architettura delle chiese cistercensi italiane, Milano 1958

Fonti e Documenti

ASMi, Mappe del Catasto di Carlo VI, 1722

Credits

Compilazione: Madoi, Roberta (1995)

Aggiornamento: Politi, Massimo (1997); Margiotta, Lucia (2002); Ribaudo, Robert (2009)

Descrizione e notizie storiche: Piva, Paolo

Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book; Barbalini, Fabio

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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