Accademia di Belle Arti Tadini

Lovere (BG)

Indirizzo: Via Tadini, 40 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Lovere (BG)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: museo

Configurazione strutturale: Edificio realizzato in stile neoclassico con impianto di tradizione veneta per il porticato con pilastri a piano terra; edificio di forma rettangolare con muratura continua, solai in legno alla veneziana e copertura a tetto semplice a padiglione

Epoca di costruzione: sec. XIX - sec. XX

Autori: Salimbeni, Sebastiano, costruzione

Descrizione

L'Accademia di Belle Arti Tadini identifica l'intero abitato di Lovere, grazie al sua affaccio sul Lago d'Iseo. Appare infatti come il monumento di maggiore spicco sull'intero panorama loverese perché è ben visibile anche da lontano, soprattutto dalle sponda bresciana del Sebino, grazie alla sua facciata tipicamente neoclassica. Il grande palazzo è infatti una preziosa testimonianza di questo movimento culturale. Edificato tra il 1821 e il 1824, dal conte Luigi Tadini, per ospitare le collezioni d'arte e le scuole di musica e disegno. Conserva pienamente la struttura architettonica con il lungo prospetto principale, caratterizzato dai portici bugnati a piano terra con le corrispondenti aperture del piano primo e dall'ampio timpano centrale che caratterizza inequivocabilmente l'intera struttura. Ugualmente ben conservati i prospetti laterali e quelli affacciati sul giardino e sulla cappella, con la stele di Canova, dedicata a Faustino Tadini. All'interno l'edificio conserva ampie parti dell'originaria decorazione neoclassica, come i fregi sulle pareti e i soffitti, realizzati da Luigi Dell'Era nel 1826 con una tecnica in uso per le scenografie teatrali, costituite da dipinti a tempera su carta applicata su tela. Particolarmente pregevole il gabinetto archeologico, con decorazioni in stile pompeiano. La Galleria ospita una prestigiosa raccolta d'arte antica, che comprende tra l'altro un importante nucleo di opere di Antonio Canova: il bozzetto in terracotta della Religione per il Monumento a Clemente XIII, la Stele Tadini e una raccolta di oltre trenta incisioni. Il museo espone dipinti di Lorenzo Veneziano, Jacopo Bellini, Francesco Benaglio, Gerolamo da Treviso, Paris Bordon, Bernardino Campi, Jacopo Palma il Giovane, Carlo Francesco Nuvolone, Gian Giacomo Barbelli, Tommaso Pombioli, Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, Fra' Galgario, Francesco Hayez, oltre a importanti raccolte di bronzetti, disegni e porcellane. L'Accademia Tadini fa parte della Rete Museale dell'Ottocento Lombardo. Da segnalare anche la fontana, sul lungolago antistante il Palazzo, con il busto del conte Tadini e le allegorie delle arti.

Notizie storiche

Il Palazzo Tadini fu appositamente voluto dal conte Luigi Tadini, vissuto tra la metà del Settecento e la prima metà dell'Ottocento. Venne edificato su progetto di Sebastiano Salimbeni per ospitare le collezioni d'arte e le scuole di musica e disegno. Il cantiere iniziò nel 1821 e fu concluso nel 1824. Con il suo testamento, del 4 marzo 1828, il conte Luigi Tadini creò formalmente l'Istituto di belle arti Tadini, con una Galleria per ospitare le collezioni d'arte, la Scuola di musica, tuttora attiva, e una Scuola di disegno. Particolare la conoscenza del conte Luigi Tadini con Antonio Canova, che conobbe a Roma, nel 1795, durante un viaggio d'affari con il figlio Faustino. Da questo incontro nacque il fortunato volumetto di Faustino Tadini intitolato "Le sculture e pitture di Antonio Canova pubblicate fino a quest'anno 1795" edito un anno dopo a Venezia, prima attestazione critica della fama dell'artista. Segno concreto della stima dell'artista nei confronti della famiglia Tadini fu il dono del bozzetto per La Religione, destinata al monumento a Clemente XIII. Il conte Tadini, dal canto suo, incrementò la propria raccolta acquistando un certo numero di incisioni che riproducevano le opere canoviane. Fu Antonio Canova a suggerire al conte Tadini, desideroso di possedere una sua opera, l'esecuzione di una stele, eseguita tra il 1819 ed il 1821, in memoria del figlio Faustino prematuramente scomparso.

Uso attuale: parte del bene: accademia; parte del bene: museo

Uso storico: intero bene: accademia

Condizione giuridica: proprietà privata

Accessibilità: Visibile negli orari di apertura del museo

Riferimenti bibliografici

Musei della, Musei della Provincia di Bergamo, Bergamo 1999, p. 20-21

Fonti e Documenti

relazione storico tecnica

Credits

Compilazione: Albini, Roberto (2003)

Aggiornamento: Scaburri, Luca (2007); Morandini, Lucia (2014)

Descrizione e notizie storiche: Morandini, Lucia

Fotografie: Morandini, Lucia

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