Compreso in: Abbazia di Pontida - complesso, Pontida (BG)
Abbazia di Pontida - complesso
Pontida (BG)
Indirizzo: Piazza Giuramento (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Pontida (BG)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: monastero
Epoca di costruzione: sec. XI - sec. XX
Comprende
Descrizione
Il grandioso complesso dell'abbazia di Pontida si contraddistingue, proprio per la sua mole, sull'intero territorio. Conosciuto anche come Monastero di San Giacomo Maggiore, è un luogo ricco di storia, perché è stato il centro della vita economica e culturale dell'intera zona fin dal Medioevo, divenendo uno dei più importanti siti cluniacensi. È stato fondato da Alberto da Prezzate nel 1076 secondo la regola cluniacense ed è ancora oggi un luogo che conserva la dignità propria della vita monastica, che si rifà alla Regola di San Benedetto, offrendo ospitalità, cultura e spiritualità. La sua presenza si nota in lontananza con l'alto campanile coronato dalla statua di S. Giacomo. Il vasto complesso abbaziale si ammira dalla grande piazza che conduce al suo ingresso. La Basilica, preceduta da una lunga scalinata, ha una facciata di gusto neoclassico con timpano lineare e pronao con slanciate colonne scanalate. All'interno è rimasta immutata la struttura gotica delle tre navate, con i pilastri a fascio che reggono le alte volte a crociera. Le cappelle conservano pregevoli altari marmorei di epoca barocca. Nel presbiterio l'altare maggiore, realizzato negli ultimi anni, contiene due lastre in pietra con sculture datate tra la fine dell'XI e i primi anni del XII secolo, appartenenti al primitivo sepolcro di S. Alberto, riconosciute tra le più antiche testimonianze della scultura romanica in Lombardia. Dalla navata di destra si accede alla sagrestia dove, dal portale rinascimentale in pietra, si ammira un bel gioco di prospettive in un affresco cinquecentesco dedicato alla redenzione. Il Chiostro Superiore è stato realizzato intorno al XVI secolo e il suo disegno, in stile rinascimentale, viene attribuito a Pietro Isabello, uno dei più importanti architetti dell'epoca. Conserva nelle pareti le figure a fresco di ventisei papi dell'ordine benedettino. Dal suo lato orientale si entra nell'Aula Capitolare affrescata con dipinti del primo Cinquecento e ancora oggi utilizzata dai Monaci per i rituali principali. Dall'ingresso del Monastero si accede al Chiostro Inferiore ornato di fregi in cotto, di decorazioni in parte cinquecentesche e in parte settecentesche, con frammenti architettonici dei secoli IX-XI.
Notizie storiche
Il Monastero di San Giacomo Maggiore di Pontida viene fondato nel 1076 da Alberto da Prezzate, un monaco benedettino, nato in una nobile famiglia bergamasca, strettamente legato alla regola cluniacense. Ebbe fin dalle origini un grande sviluppo, specialmente agli inizi del XII secolo grazie al coinvolgimento con gli avvenimenti politici soprattutto col comune di Milano da cui ebbe numerosi benefici. È particolarmente conosciuto e ricordato anche perché, secondo la tradizione, qui venne sancita, il 7 aprile del 1167, l'alleanza tra i comuni lombardi contro Federico Barbarossa. Nel 1373 il monastero fu incendiato dall'armata viscontea, che danneggiò la basilica senza però distruggerla, asportando comunque diverse reliquie e numerosi libri. Il monastero, dopo aver sciolto l'antico legame con Cluny, nel 1491 iniziò una vita nuova sempre con i monaci benedettini a cui il Papa Alessandro VI affida la custodia. Nel XVI secolo assunse l'elegante aspetto rinascimentale che ancora oggi lo caratterizza, in particolare nei sui due chiostri. Secondo alcuni studiosi il disegno del chiostro superiore, databile al 1510, potrebbe essere di Pietro Isabello, che in quel momento era l'architetto più importante in ambito bergamasco. Vive un periodo di grande splendore anche nel XVIII secolo fino al 13 maggio 1798, quando i monaci vengono scacciati in seguito alla soppressione dei beni ecclesiastici derivata dai decreti napoleonici. Nei primi anni del XIX secolo vengono vendute ad alcuni privati le proprietà abbaziali, nel 1826 viene collocata al culmine del campanile la statua di S. Giacomo e nel 1830 viene ricostruita la facciata della basilica in stile neoclassico. I monaci benedettini ritornano nell'abbazia solo nel 1910, dopo aver acquistato l'intero complesso per continuare a svolgere le loro attività spirituali e culturali. Nel 1976 viene allestito il Museo del Monastero che conserva pregevoli opere artistiche legate al complesso conventuale.
Uso attuale: intero bene: monastero
Uso storico: intero bene: monastero
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Accessibilità: Apertura dalle 8,00 alle 12,00 e dalle 15.00 alle 19,00
Riferimenti bibliografici
Bagioli G./ Corbella G./ Natali A., Lombardia, Milano 1970, pp. 215-216
Credits
Compilazione: Albini, Roberto (2003)
Aggiornamento: Morandini, Lucia (2014)
Descrizione e notizie storiche: Morandini, Lucia
Fotografie: Giorces; Morandini, Lucia
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/RL560-00016/
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