Edificio per abitazioni e negozi in via della Spiga
Milano (MI)
Indirizzo: Via della Spiga 32 - Milano (MI) (vedi mappa)
Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni e negozi
Caratteri costruttivi:
- strutture: travi e pilastri in cemento armato
- facciata: intonaco; trachite (zoccolatura)
- coperture: a doppia falda
- serramenti: in legno, con persiane; in ferro brunito
Cronologia:
- progettazione: 1969 - 1971
- esecuzione: 1969 - 1971
- data di riferimento: 1969 - 1971
Autori:
- progetto: Caccia Dominioni Luigi; Marchegiani Glauco
- progetto strutture: Papini P.
- direzione lavori: Buccellati A.
Uso: abitazione/ negozio
Condizione giuridica: proprietà privata
Descrizione
L'edificio è costruito su un lotto lungo e stretto che si inserisce tra via Senato e via della Spiga, in corrispondenza dell'incrocio con via Santo Spirito. La complessa articolazione spaziale e la particolarità delle soluzioni residenziali che lo contraddistinguono ne fanno uno dei più riusciti esempi di sperimentazione tipologica tra gli edifici progettati dall'architetto milanese Luigi Caccia Dominioni. Alla compattezza del volume su via della Spiga - che riprende la continuità della cortina edilizia storica - si contrappongono da una parte la varietà distributiva degli spazi interni, dall'altra l'originalità della fenditura urbana costituita dal vicolo, da cui si accede a tre alloggi con ingressi autonomi raggiungibili attraverso una sequenza di tre scale esterne: una soluzione spaziale che richiama alla memoria i percorsi di accesso ai depositi e agli opifici della Milano di inizio Novecento. Il fronte verso via della Spiga, di tre piani fuori terra, si compone di una serie regolare di portefinestre con aperture strombate ai lati e persiane contenute nello spessore del muro, già adottate da Caccia Dominioni in molti casi in cui il nuovo intervento si confronta direttamente con il tessuto della città storica. Nel disegno della facciata si rinvengono altri elementi tipici del linguaggio dell'architetto milanese: il cornicione curvo, i parapetti in ferro elegantemente incastonati nella muratura, i grandi pluviali in rame e la durezza materico-cromatica dell'intonaco. Al piano strada si trovano le vetrine del negozio e uno dei due ingressi condominiali, che attraverso un piccolo atrio conduce a un vano scala rettangolare; l'altro ingresso, su via Senato, immette in una scala semicircolare. I due sistemi di risalita sono uniti tramite un passaggio di collegamento al piano rialzato che ha anche la funzione di raccordare le diverse quote stradali dell'intervento. Il fronte verso via Senato, di quattro piani fuori terra, segue per un tratto la cortina edilizia adiacente per poi lasciar spazio all'ingresso carrabile e a una piccola zona verde, creando una corte aperta che nella definizione spaziale rievoca l'idea delle sciostre, gli storici magazzini affacciati sulla cerchia interna dei Navigli. Il taglio degli appartamenti è all'insegna della più ampia varietà: la ricerca di uno spazio dinamico tramite il ricorso in pianta a singolari allineamenti diagonali, l'attenzione quasi maniacale allo studio dei percorsi distributivi e il costante riferimento alla misura dell'uomo nel disegno degli ambienti conferiscono agli alloggi forme sempre differenti, al punto da ritrovare appartamenti tutti diversi tra loro. Per quanto riguarda le altezze i due volumi principali dell'intervento - quello verso via della Spiga e quello verso via Senato, più alto di un piano - sono separati e resi autonomi dai due corpi scala, pur concorrendo in egual misura alla definizione dello spazio del cortile interno. Il primo è connotato da un ballatoio che raggiunge anche gli appartamenti disposti su tre livelli con accesso autonomo dal vicolo, il secondo distribuisce tre grandi appartamenti per piano, uno dei quali affaccia sia sul cortile interno che su via Senato. Al terzo piano questo stesso appartamento si arricchisce di due ampie terrazze praticabili, entrambe in prossimità di ciascun vano scala. Come già in altri progetti realizzati da Luigi Caccia Dominioni i corpi scala assumono una propria autonomia formale e volumetrica, emergendo come contrappunto sul piano delle coperture. Pur mantenendo il rapporto con il contesto urbano e con la storia della città nelle fronti rivolte verso strada, all'interno del lotto l'edificio sperimenta inedite soluzioni spaziali e connessioni microurbane che testimoniano l'originale ricerca dell'architetto milanese nel campo della residenza privata.
Notizie storiche
Fino al 1929 - anno in cui se ne inizia la copertura - al posto dell'attuale via Senato scorrevano le acque del Naviglio. Lungo il lato interno la forma urbana era caratterizzata - già dal XV secolo - dal tipo della sciostra, termine milanese che indica un magazzino aperto verso l'acqua, per lo più a forma di C, che serviva per lo scarico delle merci e per il loro stoccaggio. Molti edifici ricostruiti nel Dopoguerra sulla cerchia interna dei Navigli hanno mantenuto l'idea formale e tipologica della sciostra; tra gli altri, la sede AEM di Antonio Cassi Ramelli in via Francesco Sforza (1947-1948), che ha ripreso il sedime dell'antico palazzo Trivulzio, o l'edificio multifunzionale in via San Marco (1969-1971), in cui Vico Magistretti ha ricavato un giardino pensile in quota nel punto in cui le acque del Naviglio della Martesana si immettevano nella cerchia interna.
Documentazione allegata
- Pianta della copertura. Scala 1:50, 1968. Riproduzione fotografica di Vincenzo Martegani. (Archivio Luigi Caccia Dominioni)
- Pianta piano rialzato. Scala 1:50, 1968. Riproduzione fotografica di Vincenzo Martegani. (Archivio Luigi Caccia Dominioni)
- Pianta piano primo. Scala 1:50, 1968. Riproduzione fotografica di Vincenzo Martegani. (Archivio Luigi Caccia Dominioni)
- Pianta piano terzo. Scala 1:50, 1968. Riproduzione fotografica di Vincenzo Martegani. (Archivio Luigi Caccia Dominioni)
- Prospetti su via Senato. Scala 1:50, 1968. Riproduzione fotografica di Vincenzo Martegani. (Archivio Luigi Caccia Dominioni)
- Prospetti su vicolo Spiga. Scala 1:50, 1968. Riproduzione fotografica di Vincenzo Martegani. (Archivio Luigi Caccia Dominioni)
Fonti archivistiche
Archivio Civico, Milano - scheda fondo vedi »
Archivio Luigi Caccia Dominioni, Milano - scheda fondo vedi »
Bibliografia
Triunveri E., Domus, Itinerario n.131, Luigi Caccia Dominioni e Milano, Milano 1997, n. 790
Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p. 423
Irace F./ Marini P. (a cura di), Luigi Caccia Dominioni. Case e cose da abitare. Stile di Caccia, Venezia 2002
Gavazzi A./ Ghilotti M., Luigi Caccia Dominioni, Milano 2014, pp. 84-85
Colonna di Paliano E. (a cura di), Architettura Civile, Architetture di Luigi Caccia Dominioni, Boves 2014, n. 9-10
Credits
Compilatore: Suriano, Stefano (2016)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea