A Parigi, cento anni fa
La Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli di Milano conserva, tra le numerose e importanti collezioni, oltre quattrocento incisioni di Anselmo Bucci (Fossombrone, 1887 – Monza, 1955). Bucci, che ebbe una intensa e variegata vita artistica, va considerato uno dei più interessanti incisori di inizio XX secolo.
Anselmo Bucci, Autoritratto (1910)
Un secolo fa Anselmo Bucci, appena ventiduenne, è a Parigi da circa tre anni. Nella grande città, torbida e inquieta, vive solo e in ristrettezze; tuttavia sa trovare l’apprezzamento di critici come Apollinaire e Salmon, e di Devambez, importante editore parigino.
Bucci conosce da vicino le ricerche delle avanguardie artistiche, ma rimane fedele a una figurazione post-impressionista. Nella attività incisoria del periodo parigino sperimenta l’acquaforte, la litografia e la puntasecca. Di quest’ultima tecnica si presenta qui di seguito un piccolo saggio (tutte le opere proposte sono del 1909).
Grandeur et décadence de la courtisane
Puntasecca: si dice puntasecca il disegno interamente eseguito su una lastra di metallo (rame) mediante l’incisione diretta di uno strumento appuntito di acciaio.
Pubblicato: 2 Novembre 2009 [Saverio Almini]