Musei Mazzucchelli, Mazzano (BS)

Tipologia: museo
Indirizzo: Via G. Mazzucchelli, 2 - Mazzano (BS)
Ente proprietario: Fondazione Giacomini Meo Fiorot ONLUS
Sito web

Immagine

La Fondazione è stata costituita in data 9 febbraio 1995. E' stata formalmente riconosciuta con Deliberazione della Giunta Regionale della Lombardia - DGR 19 gennaio 1996, n.6/81057; successivamente iscritta nello specifico Registro regionale 2 aprile 2001, n 2 (approvato con DGR 16 marzo 2001, n 3793). I Musei Mazzucchelli, aperti al pubblico nel 1995, hanno sede nel corpo occidentale di villa Mazzucchelli e sono composti da tre realtà: la Casa Museo Giammaria Mazzucchelli, il Museo della Moda e del Costume, il Museo del Vino e del Cavatappi. Da novembre 2007 si sono arricchiti di un pregevole deposito di dipinti e opere, databili tra il XIII e il XX secolo, che hanno costituito la Pinacoteca Giuseppe Alessandra.


Profilo storico

La Fondazione Giacomini Meo Fiorot Onlus è intitolata ai suoi fondatori: Piero Giacomini (Conegliano Veneto, 1935) industriale biochimico, e Franca Meo (Treviso, 1939 - Brescia, 1999), poetessa e scrittrice. Nel 2006 si è arricchita di un corposo lascito di Dino Fiorot (Treviso, 1919), professore emerito di Filosofia Politica dell'Università di Padova e Carmen Meo (Treviso, 1925), psicopedagoga e scrittrice, esperta in creatività infantile.
La Fondazione, la cui sede è a Ciliverghe di Mazzano in provincia di Brescia, si è costituita nel 1996 ed è stata riconosciuta dalla Regione Lombardia (19/1/1996 n. 6/8105) con lo scopo di tutelare, promuovere e valorizzare il patrimonio storico, artistico e ambientale di particolare interesse culturale.
La sua attività principale consiste nell'assicurare il funzionamento e lo sviluppo del Museo della Moda e del Costume, del Museo del Vino e del Cavatappi e della Casa Museo Giammaria Mazzucchelli, aperti al pubblico in tappe successive tra il 1995 e il 2004 e, oggi, comunemente denominati Musei Mazzucchelli.
Da novembre 2007 la Fondazione ha acquisito in deposito dipinti e opere provenienti dalla collezione privata dell'architetto trevigiano Giuseppe Alessandra. Le opere, databili tra il XIII e il XX secolo, costituiscono la Pinacoteca Giuseppe Alessandra.


Patrimonio

Casa Museo Giammaria Mazzucchelli

Aperta al pubblico nel 2004, la Casa Museo Giammaria Mazzucchelli è intitolata al noto letterato del '700 ed è visitabile attraverso un percorso lungo il quale, nei saloni, si possono ammirare arredi e oggetti d'epoca in perfetto stato e nell'originaria collocazione. Il percorso si snoda a partire dalla sala da pranzo con mobili e arredi della fine dell'Ottocento ed il pregevole camino settecentesco. Attraverso la sala dei ritratti che ospita quattro dipinti di membri della famiglia Mazzucchelli, con stemma ed albero genealogico, si giunge alla sala della musica ove si conserva un pianoforte a gran coda da concerto appartenuto ad Arturo Benedetti Michelangeli (Brescia 1920 – Lugano 1995), uno dei rarissimi esemplari conosciuti e autografati. Fulcro del percorso di visita è l'adiacente salone che presenta la volta affrescata da Francesco Savani (Brescia 1723 - 1772) nel 1755. I dipinti a tinte chiare e trasparenti narrano del dissidio tra i letterati di Brescia e di Verona sull'origine delle due città.
Il percorso si conclude nella biblioteca dei Musei, ove si conserva un pregevole fondo antico con opere che si datano a partire dal XVII secolo e tra i quali spiccano alcuni volumi de Gli scrittori d'Italia cioè notizie storiche, e critiche intorno alle vite, e agli scritti dei letterati italiani del conte Giammaria Mazzuchelli bresciano (1753 - 1763) e del Museum mazzuchellianum (1761 - 1763).

Museo della Moda e del Costume

Nelle sale delle antiche scuderie è ubicato il Museo della Moda e del Costume. La collezione del Museo della Moda e del Costume, che ha origine dalle ricerche e nei viaggi di Franca Meo, è costituita da circa 5.000 pezzi, comprensivi di abiti, accessori, cappellini, fazzoletti, ombrellini, ventagli, guanti, monili, biancheria intima e da casa, paramenti sacri, strumenti di lavoro, abbigliamento infantile e giocattoli, cronologicamente databili dalla metà del Settecento fino alla nascita dell'Alta moda nel Novecento. Una collezione di abiti etnici del XIX e XX secolo arricchisce il fondo del museo.
Tra i materiali che compongono le ricche raccolte vi sono, inoltre, foto storiche, stampe antiche, cartoline e figurini dell'Otto e Novecento, che costituiscono una sezione specifica di documenti iconografici sull'evoluzione del gusto vestimentario in età moderna.

Museo del Vino e del Cavatappi

I Musei ospitano, negli ambienti della barchessa occidentale, il Museo del Vino e del Cavatappi che raccoglie una delle più eclettiche e vaste collezioni mondiali di cavatappi d'epoca (oltre 2.300 pezzi) di taste vin e la prima collezione mondiale di Wine Stopper. La collezione permanente documenta attraverso strumenti, oggetti d'uso, incisioni e diverso materiale iconografico in una prospettiva storica, demoetnoantropologica, artistica e ludica la coltivazione della vite, la vinificazione e il consumo del vino.
Da ottobre 2007 è allestita la sezione Disegni, incisioni e stampe che conserva una raccolta di opere grafiche, costituita da quasi 700 pezzi. La collezione, che si distingue in particolare per la sezione dedicata al tema del vino, nasce infatti parallelamente alla vasta raccolta di cavatappi, strumenti per la vinificazione e la degustazione costituita da Piero Giacomini a partire dagli anni ottanta. Le incisioni, databili dal XVI secolo illustrano il mito di Dioniso lungo i secoli, la fortuna dell'allegoria della vite nella cristianità e, in alcuni casi, documentano le tecniche di vinificazione.

Pinacoteca Giuseppe Alessandra

Le opere esposte si datano a partire dal XIII secolo e sono prevalentemente riconducibili ad alcuni dei più importanti pittori rinascimentali di area lombardo veneta, tra i quali spiccano i nomi di Vittore Carpaccio, Dario Varotari, Paris Bordon, Tintoretto e Tiziano, accanto ad altri illustri maestri della pittura internazionale del XVI e XVII secolo come Corneille de Lyon, Van Dyck e Zurbaran.
Il percorso espositivo, al fine di valorizzare il profilo originario della raccolta, si articola in tre sezioni:
La collezione Giuseppe Alessandra. La prima sezione vuole rendere ragione della storia della raccolta e del suo carattere poliedrico mediante l'esposizione di sculture, disegni e dipinti accostati secondo un criterio trasversale.
La pittura sacra. La seconda sezione risponde invece ad un criterio tematico, avendo per oggetto i dipinti e le sculture di tema religioso, accostati gli uni agli altri in sequenza cronologica.
Il ritratto. Anche la terza sezione presenta un taglio tematico, con l'esposizione di dipinti dedicati al ritratto.
Indagini tecniche. Ultima sezione, dedicata allo studio delle opere attraverso approfondite analisi scientifiche.


Bibliografia

  • Perogalli C., Sandri M.G., Ville delle province di Bergamo e Brescia, Milano, Edizioni Sisar , 1969
  • Lechi F., Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, Brescia, Edizioni di storia bresciana, 1979
  • Le alternative del barocco. Architettura e condizione urbana a Brescia nella prima metà del Settecento, Brescia , 1981
  • Montanari D. (a cura di), Mazzano. Storia di una comunità. Secoli XII – XX, Mazzano, Comune di Mazzano, 1992

Collegamenti


Galleria


Ultimo aggiornamento: 29 novembre 2019 [Claudia Corvi]

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