Santa Giulia - Museo della Città, Brescia (BS)
Tipologia: museo
Indirizzo: Via dei Musei, 81/b - Brescia (BS)
Ente proprietario: Comune di brescia
Sito web
Unico in Italia e in Europa per concezione espositiva e per sede, il Museo della città, allestito in un complesso monastico di origine longobarda, consente un viaggio attraverso la storia, l'arte e la spiritualità di Brescia dall'età preistorica ad oggi in un'area espositiva di circa 14.000 metri quadrati.
Profilo storico
Dal 25 giugno 2011 il complesso di S. Salvatore e Sa. Giulia, insieme con l'area archeologica del Capitolium, è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO entro il contesto del Sito seriale "I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)", che include le più importanti testimonianze monumentali longobarde esistenti sul territorio italiano
Patrimonio
Comprende le collezioni di materiale lapideo dall' XI al XVI secolo, di archeologica, dei dipinti dal XII al XVI secolo e la raccolta delle arti decorative dei Musei Civici D’Arte e Storia di Brescia.
Sede
L'elemento che caratterizza il museo è lo stretto legame tra l'edificio che lo ospita e gli oggetti esposti. Luogo di memorie storiche stratificate nel corso dei secoli e fonte continua di sorprendenti scoperte, il complesso monastico è un intreccio visibile di epoche: edificato su un'area già occupata in età romana da importanti domus, include importanti architetture del Medioevo e del Rinascimento.
Le domus dell'Ortaglia, inserite entro il percorso museale dedicato all'età romana, sono parte di un quartiere residenziale dell'antica Brixia. Gli ambienti sono distribuiti intorno ad atrii lastricati in pietra e presentano mosaici ed affreschi concepiti secondo modelli decorativi analoghi a quelli di Roma e Pompei. All'esterno è stato realizzato un grande spazio verde, arricchito da oggetti funerari e resti architettonici, sull'esempio dei giardini delle case romane.
La basilica di S. Salvatore, fondata nel 753 d.C. dal re longobardo Desiderio, è una delle testimonianze cardini dell'architettura religiosa alto-medievale conservata in alzato; all'interno si conservano capitelli di diverse epoche e stili, nonché resti di affreschi e della decorazione a stucco di età carolingia (sec. IX).
Rientra nel percorso di visita anche la chiesa medievale di S. Maria in Solario, di forme romaniche, costruita verso la metà del XII secolo. Al piano superiore, le pareti sono decorate ad affresco così come la volta, che si presenta come un cielo stellato.
Il Coro delle monache, collegato alle chiese di S. Salvatore e S. Giulia, è databile tra Quattro e Cinquecento e presenta pareti riccamente decorate con affreschi di Floriano Ferramola e di Paolo da Caylina il Giovane. L'insieme risulta fortemente unitario e di grande suggestione cromatica ed evocativa.
Monastero femminile di regola benedettina, voluto dall'ultimo re longobardo Desiderio e dalla moglie Ansa nel 753 d.C., il complesso ricopre un ruolo di primo piano - religioso, politico ed economico - anche dopo la sconfitta inferta ai Longobardi da Carlo Magno.
Bibliografia
Credits
Ginevra Menani De Veszelka, Roberta d’Adda, Barbara D’Attoma, Scheda SIRBeC LDC 2011, 2014
Roberta d’Adda, Barbara D’Attoma, Scheda SIRBeC/COL 2014
Alessandra Vertechy - Cura redazionale e revisione testi per il web
Collegamenti
Collegamento alle opere d'arte
Galleria
Ultimo aggiornamento: 19 gennaio 2018 [cm]