comitato di vigilanza sulla sicurezza personale 1848 marzo 20 - 1848 agosto 6
Sin dalla terza giornata dell’insurrezione di Milano del 18 marzo 1848 e prima della costituzione ufficiale del governo provvisorio erano entrati in funzione quattro comitati esecutivi ai quali era stato demandato il compito di dirigere le operazioni principali dell’insurrezione stessa. Con l’ordinanza del 20 marzo 1848 del podestà di Milano Gabrio Casati la Congregazione municipale decideva infatti di assumere in via interinale la direzione di ogni potere, di nominare alcuni collaboratori del municipio e di istituire quattro comitati esecutivi che avrebbero dovuto occuparsi della vigilanza sulla sicurezza personale, delle questioni finanziarie, della sussistenza e della difesa della città . I comitati diressero quindi le ultime giornate per i compiti loro spettanti e continuarono ad operare anche dopo il 22 marzo. Il comitato di vigilanza alla sicurezza personale e di sicurezza pubblica prese sede in casa del conte Taverna, sita in contrada de’ Bigli. Presidente fu nominato il dott. Angelo Fava e gli altri membri furono Andrea Lissoni, l’avvocato Agostino Sopransi, l’avvocato Pier Ambrogio Curti e Francesco Carcano. Aggiunti furono Viviani Cesare e successivamente l’avvocato Francesco Restelli. Il ruolo di segretario fu assunto da Luigi Ancona e capitano della guardia del comitato fu nominato Luigi Manzoni. Dopo la proclamazione del governo provvisorio di Milano – e successivamente del governo provvisorio di Lombardia – il comitato assunse in pratica i compiti e le funzioni proprie di un ministero. Un membro del comitato, infatti, partecipava alle sedute del governo e se da una parte aveva l’obbligo di riferire sulle iniziative prese, dall’altro aveva diritto di iniziativa negli affari di competenza e nelle decisioni esecutive (Candeloro 1960; Cattaneo 1849; Marchetti 1948 a; Meriggi 1987; Raccolta 1848; Curato 1960).
ultima modifica: 06/01/2003
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