parrocchia di Santo Stefano sec. XVI - 1986
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Santo Stefano di Maccagno è attestata come “capella” alla fine del XIV secolo nella pieve di Travaglia (Notitia cleri 1398) e come “rettoria” nel 1564 (Liber seminarii 1564), sempre nella pieve di Valtravaglia. La chiesa dei Santi Stefano e Michele arcangelo di Maccagno inferiore fu in antico esente da giurisdizione plebana. Si conosce un elezione vicinale del rettore di Santo Stefano di Maccagno Inferiore dell’anno 1392 (Frigerio 1999). In effetti Maccagno Inferiore oscillava tra l’appartenenza alla pieve di Cannobio e a quella di Travaglia: Il Liber notitiae sanctorum Mediolani, risalente alla fine del XIII secolo, l’attribuiva alla pieve di Cannobio; la Notitia cleri mediolanensis, dell’anno 1398, l’elencava come si è accennato tra le cappelle della pieve di Travaglia; la chiesa risultava nuovamente cannobiese nel 1455, anno della visita pastorale di Gabriele Sforza; stabilmente in Travaglia in seguito. La chiesa di Maccagno Inferiore fu capo e matrice per San Vittore di Curiglia, Santi Martino e Barnaba di Monteviasco, San Zenone di Luino (Frigerio 1999). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di Santo Stefano è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Val Travaglia.
Nel 1748, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia dei Santi Stefano e Angelo di Maccagno Inferiore o imperiale era costituito dal solo parroco; per il popolo, che assommava a 260 anime complessive, di cui 178 comunicati, era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, eretta dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1574. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa dei Santi Stefano e Angelo, esistevano gli oratori della Beata Maria Vergine del Santissimo Rosario della Porta e della Beata Maria Vergine delle Grazie sul Monte (Visita Pozzobonelli, Pieve di Bedero).
Nei primi decenni del XIX secolo, la parrocchia di Santo Stefano di Maccagno Inferiore era ancora inserita nella pieve di Val Travaglia, nella regione II; nel 1836 venne compresa nel vicariato foraneo di Luino.
Nel 1895, all’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Luino, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 342,68; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 400; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e oratori della Beata Vergine delle Grazie e della Beata Vergine del Rosario; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Luino).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Maccagno Inferiore rimase attribuita al vicariato foraneo di Luino, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu inclusa nel nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Luino, nella zona pastorale II di Varese.
Con decreto del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano, in data 8 luglio 1986 fu stabilito che le due parrocchie site nello stesso comune di Maccagno, cioè Santo Stefano in località Maccagno Inferiore e San Materno in località Maccagno Superiore, affidate da tempo alla cura pastorale di un unico sacerdote, fossero costituite in un’unica parrocchia denominata Santi Stefano e Materno, con sede in Maccagno Superiore (decreto 8 luglio 1986) (RDMi 1986).
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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