pieve dei Santi Gervaso e Protaso sec. X - 1971
Pieve della diocesi di Milano. Un atto privato del 10 dicembre 996 attesta l’esistenza della chiesa plebana di Seveso e della gerarchia ecclesiastica che la officiava: si tratta di un contratto di compravendita immobiliare stipulato tra Garibaldo da Cogliate e Giselberto “presbiter de ordine ecclesie et plebe sanctorum Protasii et Gervasii sita Seuse” (DCA, Seveso). Alla fine del XIII secolo l’autore del Liber notitiae sanctorum Mediolani attribuiva al territorio della pieve di Seveso le chiese di San Giovanni Battista, San Pietro “in castello” di Seveso; Barlassina; Santa Maria, San Martino con Sant’Antonino di Binzago; Birago; San Quirico, San Salvatore, San Fedele con Santa Margherita di Camnago; San Giovanni apostolo con Santa Maria, Santo Stefano, San Vittore di Ceriano; San Biagio, Santo Stefano di Cesano; Cogliate San Dalmazio “ubi est monasterium”; Copreno; Sant’Andrea, San Gaudenzio, Santa Maria, San Pietro (’San Pietro Martire'), San Nazaro di Farga; San Martino, San Vito di Lentate; Lazzate; Limbiate; San Giovanni Battista, Santa Maria “vicinorum” Santa Maria “humiliatorum”, San Sebastiano con Santa Maria, San Vittore di Meda; Santo Stefano, San Siro di Misinto; San Damiano, Santi Felice e Fortunato di ’Mocchirolo’ (”in Monte”); San Quirico, San Pietro di Solaro (Liber notitiae; Vigotti 1974). Nel 1398 il plebato di Seveso comprendeva, oltre la canonica, la “capelle” di San Vito, San Biagio, Santo Stefano di Lentate; Sant’Alessandro di Copreno; Birago; Camnago; Barlassina; Cesano Maderno; Binzago (”Branzago”); “Lunate”; Solaro; Ceriano; Misinto; San Siro di Misinto; Lazzate. A quella data il collegio canonicale risulta composto dal preposito e dodici canonici (Notitia cleri 1398). Secondo lo Status ecclesiae mediolanensis, nel XV secolo, nella canonica di Seveso, c’erano dodici canonici oltre al “prepositum”; la pieve di Seveso comprendeva venti “ecclesie parochiales”, il “monasterium monialium” di Meda, il “monasterium monialium” di Cogliate e l’ospedale di Seveso (Status ecclesiae mediolanensis). La canonica di Seveso, con due canonicati e la prepositura, è ricordata anche nel XVI secolo unitamente alle cappelle di San Biagio di Lentate, Santa Maria di Binzago, Santo Stefano di Lentate, Santa Maria di Lentate, Santi Caterina e Ambrogio di Solaro; alle rettorie di San Vito di Lentate, Sant’Alessandro di Copreno, San Quirico di Camnago, Barlassina, Santo Stefano di Cesano, San Giorgio di Limbiate, Santo Stefano di Solaro, Santa Maria e San Vittore di Ceriano, Cogliate “de le Monache de Santa Maria Valle”, San Siro di Misinto, San Lorenzo di Lazzate, Santa Maria e San Sebastiano di Meda; e ai clericati di San Siro di Misinto, Santo Stefano di Misinto (Liber seminarii 1564).
Nel 1581 il plebato di Seveso comprendeva le parrocchie di Camnago; Meda; Barlassina; Birago; Lentate; Copreno; Misinto; Lazzate; San Dalmazio; Ceriano; Solaro; Cesano; Limbiate (Visita Carlo Borromeo, Pieve di Seveso).
Negli atti delle visite pastorali compiute nel XVIII secolo dall’arcivescovo di Milano Giuseppe Pozzobonelli, nella pieve di Seveso figuravano costituite le parrocchie dei Santi Gervaso e Protaso (capopieve); Cesano; Solaro; Ceriano; Limbiate; Misinto; Lazzate; Barlassina; Lentate; Birago; Camnago; Copreno; San Dalmazio; Meda.
Dall’epoca post-tridentina alla struttura plebana della diocesi si affiancò quella vicariale: il vicariato di Seveso, coincidente con l’ambito territoriale della pieve, era inserito nella regione forense IV.
Nel 1850 nella pieve dei Santi Gervaso e Protaso di Seveso figuravano costituite le parrocchie di Barlassina; Birago; Camnago; Ceriano; Cesano Maderno; Copreno; San Dalmazio con Cogliate; Lazzate; Lentate; Limbiate; Meda; Misinto; Solaro (Visita Pozzobonelli, Pieve di Seveso).
Con provvedimento del 1914 dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari le parrocchie di Lazzate; Misinto; San Dalmazio con Cogliate furono assegnate al vicariato foraneo di Saronno (RDMi 1914); nel 1915 le parrocchie di Ceriano Laghetto; Solaro risultano già inserite nel vicariato foraneo di Saronno (RDMi 1915).
Alle parrocchie così numericamente ridotte si aggiunsero nel 1911 quella della Beata Vergine Immacolata di Binzago (Fondo Avvocatura della Curia arcivescovile di Milano, Binzago); nel 1921 quella della Beata Vergine Immacolata di Baruccana (Fondo Avvocatura della Curia arcivescovile di Milano, Baruccana); nel 1957 quella di Villaggio dei Giovi; nel 1959 quella di Santa Eurosia di Binzago (RDMi 1959); nel 1960 quella di San Pio X di Cesano Maderno (RDMi 1960); nel 1963 quelle dei Santi Ambrogio e Carlo di Cesano Maderno; San Carlo; San Pietro Martire (RDMi 1963); nel 1964 quella di Polo (RDMi 1964); nel 1968 quella della Sacra Famiglia di Binzago (RDMi 1968); nel 1969 quella di San Francesco d’Assisi di Limbiate (RDMi 1969).
Nel XIX e XX secolo la pieve dei Santi Gervaso e Protaso di Seveso, al cui interno si formarono nel tempo le nuove parrocchie di Baruccana; Beata Vergine Immacolata, Sant’Eurosia, Sacra Famiglia di Binzago; Santi Ambrogio e Carlo, San Pio X di Cesano Maderno; San Francesco d’Assisi di Limbiate; San Pietro Martire; San Carlo; Villaggio dei Giovi; è sempre stata inclusa nella regione IV, fino ai decreti arcivescovili che hanno rivisto la struttura territoriale della diocesi (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito ai quali le parrocchie che ne avevano fatto parte furono attribuite al decanato di Seveso nella zona pastorale V di Monza (Barlassina; Baruccana; Beata Vergine Immacolata, Sant’Eurosia, Sacra Famiglia di Binzago; Birago; Camnago; Santo Stefano, Sant’Ambrogio, San Pio X di Cesano Maderno; Copreno; Lentate sul Seveso; San Giorgio, San Francesco di Limbiate; Meda; Polo; San Pietro Martire; Santi Gervaso e Protaso, San Carlo, Villaggio dei Giovi).
ultima modifica: 04/01/2007
[ Marina Regina ]
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