Pinacoteca del Seicento e Settecento

Definizione: collezione

Tipologia: artistico

Istituto di conservazione: Musei Civici del Castello Visconteo, Pavia (PV)

Consistenza

La Pinacoteca del Seicento e Settecento accoglie opere provenienti per lo più dal legato Luigi Malaspina di Sannazzaro e da raccolte di altri illuminati collezionisti locali, per un totale di circa 300 dipinti di notevole qualità artistica, all'interno dei quali è stata fatta una sezione di più di 90 opere esposte
Il percorso viene aperto da alcune grandi e significative tele in deposito dalla Pinacoteca di Brera, 'Presentazione al Tempio' e 'Adorazione dei Magi' di Camillo Procaccini e 'Santa Marta con il drago' di Carlo Francesco Nuvolone. Notevole il grande quadro con il 'Cristo che risana il cieco nato' di Daniele Crespi, proveniente dalla cappella del vecchio Ospedale San Matteo di Pavia.
Numerosi gli esempi di pittura del Seicento di varia provenienza, oltre alle Sante di Nuvolone, le figure femminili di Francesco Cairo, la 'Adorazione dei Magi' del Morazzone e le nature morte attribuite a Jan Van Kessel e Jacques Hupin.
Raffinati i dipinti di meno famosi artisti lombardi della seconda metà del Seicento: Filippo Abbiati, Antonio Busca e Andrea Lanzani.
Degni di nota due straordinari bozzetti a monocromo del genovese Alessandro Magnasco, il 'Soldato morente confortato da un frate' e il 'Seppellimento di un frate'. La pittura veneziana del XVIII secolo è rappresentata da numerosi artisiti quali Gregorio Lazzarini, Antonio Zanchi e Giandomenico Tiepolo con due autentici capolavori, la 'Testa di vecchio' e la 'Testa di orientale'.
Notevoli i due oli su tela con soggetti omerici del noto pittore cremonese Giuseppe Bottani e una serie di quattro composizioni agresti del più famoso pittore dei genere del secondo Settecento lombardo, il milanese Francesco Londonio. Del romano Pompeo Batoni la "Casta Susanna" e il "Ritratto del cardinale Giuseppe Pozzobonelli". Concludono la sezione il grande affresco staccato dalla perduta chiesa di S. Innocenzo del pavese Carlo Antonio Bianchi e due scenografiche pale d'altare eseguite dal varesino Pietro Antonio Magatti provenienti dalla spoliazione di chiese pavesi, che testimoniano l'alta qualità dell'arte barocchetta presente in città.

Notizie storico critiche

Nel corso degli anni l'ordinamento dato in origine all'antica Pinacoteca Malaspina ha subito diverse trasformazioni, primo tra tutti il trasferimento di alcuni dipinti seicenteschi nella Pinacoteca del '600 e '700, allestita nel 1997 in modo permanente nell'ala meridionale del piano nobile del castello visconteo.
Il definitivo ordinamento della sezione Sei-Settecentesca, prende avvio dall'allestimento della esposizione temporanea intitolata "Collezioni del XVII e XVIII secolo" realizzata nel dicembre 1993 mettendo in mostra circa ottanta dipinti custoditi nei depositi, fatti oggetto precedentemente di uno scrupoloso lavoro di schedatura scientifica da parte di studiosi e di un puntuale intervento di restauro conservativo, operazioni che, in seguito, hanno condotto alla selezione dei pezzi attualmente esposti in modo permanente. Accoglie numerosi dipinti di notevole qualità artistica, circa 300, acquisiti prevalentemente attraverso collezionisti privati: in primis il marchese Luigi Malaspina di Sannazzaro, intellettuale e mecenate d'età illuminista, che nel 1833 con testamento olografo lega le sue opere a pubblico beneficio, il medico imperiale Giovanni Alessandro Brambilla, la cui collezione viene acquistata presso un erede e l'avvocato pavese Giuseppe Radlinski. La sezione deve esser vista come la prosecuzione ideale e il completamento, in sostanziale continuità, della Pinacoteca Malaspina stessa, allestita nel 1980 nell'adiacente ala est.