Veduta in scorcio di un giardino

ambito centro italiano

Veduta in scorcio di un giardino

Descrizione

Ambito culturale: ambito centro italiano

Cronologia: 1750 - 1799

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / acquerello

Misure: 199 mm x 303 mm

Descrizione: disegno eseguito ad acquerello grigio su carta avorio con angoli inferiori smussati

Notizie storico-critiche: Il foglio, non elencato nell'indice del volume nel quale il marchese Giacomo Sardini lo aveva rilegato, contiene la rappresentazione dello scorcio di un giardino delimitato da una balaustra e da un muretto di bozze di pietra nel quale spicca una complessa fontana di gusto barocco - la vasca quadrilobata e l'alzato dai contorni mossi terminanti in volute, arricchita da mascheroni e da animali come draghi, un delfino e un'aquila. L'antichità del giardino si evince dal rigoglio delle piante, di grandi dimensioni, e dalle erbe che si insinuano tra le pietre sbreccate. L'interesse del Sardini per la pittura di paesaggio risulta dalla corrispondenza conservata nel fondo relativo alla sua famiglia esistente presso l'Archivio di Stato di Lucca. In una lettera non datata ma verosimilmente scritta sul finire degli anni '80 del Settecento ad un non meglio specificabile "Sig. Paolino Gen", il marchese esprime l'intenzione di far realizzare dei paesaggi al lucchese Lorenzo Moni, qualificatosi per l'appunto in questa specialità pittorica, con figurine del concittadino Carlo Bertani alla maniera di Tiziano, del Guercino e dei Carracci (Lucca, Archivio di Stato, Sardini 78, lettera n. 75). In una missiva del 16 aprile 1787 indirizzata a Francesco Venturi, il Sardini dichiara che "nei giorni scorsi" gli era "casualmente capitato quantità non indifferente di questo genere [disegni], e fra le altre la intera collezione del fù Pittor Vetturali la quale mi è stato di convenienza d'acquistare per l'intiero" (Lucca, Archivio di Stato, Sardini 78, lettera 67). E' logico pensare che in quella raccolta figurassero anche disegni di paesaggio, suoi e di altri autori, dato che il lucchese Gaetano Vetturali (1701-1873) nel corso della sua lunga carriera si era dedicato essenzialmente alla rappresentazione di rovine, paesaggi e vedute reali e di fantasia. Un'altra traccia interessante è poi costituita dalla lettera inviata al Sardini dal pittore lucchese Giovan Battista Benigni, allievo di Pompeo Batoni allora residente a Firenze, il 6 aprile 1796. Il Benigni vi afferma che "trovandosi qui in mia casa il Sig.e Felice Batoni figlio del celebre Sig. Pompeo il quale si esercita in dipingere Paesi con molto valore ed insieme disegnando anche di un tal genere con finitezza squisita, ella che fa collezione di disegni se le piacesse di farne acquisto basta che mi avvisi che spero si potranno avere" (Lucca, Archivio di Stato, Sardini 141, lettera n. 63). Al momento non risultano ulteriori tracce relative all'acquisto da parte del Sardini di disegni eseguiti da Felice Batoni. Sarà infine utile ricordare che, in ambito lucchese, anche i frescanti Bartolomeo De Santi (1687-1764) e Francesco Antonio Cecchi (1717-1787) si erano occupati anche della rappresentazione di rovine e paesaggi (P. Betti, Affreschi a Lucca. Chiese, palazzi, ville (1670-1770), Lucca 2007, pp. 196-271 e 301-331).

Collocazione

Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

Credits

Compilazione: Betti, Paola (2009)

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