Il giardino di villa Ghirlanda Silva a Cinisello Balsamo
h3. La visita oggi
La "Villa Ghirlanda":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-02328/ di Cinisello è contornata da un parco paesaggistico che, nonostante alcune perdite, conserva il fascino di un brano di natura disegnata e al contempo in libero sviluppo, ricca anche di scorci prospettici. È uno dei rari parchi storici a non aver subito interventi di radicale stravolgimento. Il parco di villa Ghirlanda Silva oggi è aperto al pubblico, occupa una superficie di circa 5,44 ettari, al suo interno sono state allestite aree attrezzate a parco giochi per bambini o predisposte per manifestazioni culturali.
_Aree_: A - corte d'ingresso; B - area attrezzata a parco giochi; C - parco paesaggistico.
_Emergenze monumentali/arboree_: 1 - obelisco; 2 - esedra della salute; 3 - lodge scozzese; 4 - chalet svizzero; 5 - sarcofago; 6 - radura; 7 - cedri; 8 - tigli; 9 - bagolari; 10 - magnolie.
Poiché il giardino all'inglese ( C ) non è composto secondo i criteri compositivi dettati da una rigorosa geometria, non è possibile coglierne l'impianto in un solo colpo d'occhio; è indispensabile percorrerlo, muoversi tra i sentieri per conoscerlo.
Davanti alla dimora gentilizia si stende un prato ( 6 ) chiuso a corona sul fondo da gruppi di piante, dalle quali si snodano diversi sentieri. Sulla destra del prato spicca un obelisco ( 1 ) la cui sommità si intravede tra una macchia di pini.
Prendendo il tortuoso sentiero tra i tassi sulla destra si giunge ad un'esedra marmorea, dedicata alla Salute ( 2 ), piccolo edificio di gusto neoclassico.
Proseguendo in direzione del sentiero ci si imbatte in un lodge scozzese ( 3 ). Ad esso era annessa la dimora per un pastore con piccola stalla, pollaio, arnie e un pozzo.
Dopo il lodge, il sentiero conduce alla sommità di una collinetta sul cui fianco, nascosto tra fitta vegetazione, si trova uno chalet svizzero ( 4 ). Edificato negli anni '40 dell'Ottocento lo chalet ha preso il posto di un tempietto dorico, a pianta circolare, dedicato alla Fortuna Avita. Sulla piccola altura scorreva un torrente, sfortunatamente scomparso; il corso d'acqua sorgeva da uno scoglio artificiale, costeggiava la collina e proseguiva biforcandosi in modo da creare un'isoletta.
Alla base della collinetta è stato collocato un coperchio di sarcofago a cuspide ( 5 ), recante l'iscrizione _Et in Arcadia ego_, motto desunto da un famoso dipinto di Poussin, come invito a meditare sul trascorrere incessante del tempo e sulla morte.
In passato il giardino era arricchito anche da un padiglione di caccia, una serra, un'uccelliera e da una area adibita ad orto e frutteto.
h3. La storia
L'impianto all'inglese è il frutto della totale trasformazione di un preesistente giardino formale realizzato a partire dalla seconda metà del '600 dal conte Donato II Silva (1690-1779). Il disegno all'italiana si è tramandato grazie alle incisioni del trattato Ville di delizia di Marc'Antonio Dal Re (1726) e a quelle realizzate dall'artista tedesco Karl Remshart (1780).
Il conte Ercole Silva, vi realizzò uno dei primi giardini all'inglese esistenti d'Italia. Appassionato conoscitore di scienze botaniche e agronomiche, era anche l'autore di un celebre trattato Dell'arte dei giardini inglesi (1801), destinato ad infondere grande impulso alla moda del parco paesaggistico nella penisola. Il giardino veniva proposto quale prototipo del nuovo disegno di paesaggi sorto in Inghilterra a metà 700, diffusosi subito nei principali paesi europei e da poco pervenuto in Italia come nuova moda.
Silva considerava il giardino formale di Cinisello Balsamo troppo artificioso e angusto; pur conservando alberi antichi, resti dell'uccelliera e del teatro de'Lauri, il conte diede vita ad un parco completamente diverso dove la natura appariva non rigidamente dall'opera dell'uomo. I larghi viali dell'impianto seicentesco vennero sostituiti da sentieri sinuosi persi nella boscaglia che dilatavano illusionisticamente lo spazio a disposizione. Lapidi, finti ruderi, tempietti e architetture rustiche, dislocate in modo solo apparentemente casuale, contribuivano a creare scorci inediti e suggestivi.
Ercole Silva affermava che il giardino non doveva essere progettato da un architetto, ma da un giardiniere in collaborazione con un pittore paesista o di teatro. Per questo motivo si ipotizza che l'intero assetto del giardino di villa Ghirlanda Silva, o almeno l'inserimento di alcuni monumenti architettonici sia stato realizzato da Giuseppe Levati (1738-1828) pittore di rovine e insegnante di prospettiva, con predilezioni per la scenografia a Brera.
Estinta la famiglia Ghirlanda, dopo vari passaggi di proprietà a privati, la villa fu venduta al comune negli anni '70 del Novecento.
h3. Glossario
* _chalet_: piccola villa, tipica delle regioni alpine, realizzata in genere in legno o in legno e muratura, con tetto fortemente spiovente.
* _esedra_: ambiente, di solito scoperto, delimitato da una struttura semicircolare.
* _lodge_: termine anglosassone che indica una piccola casa
* _obelisco_: monumento monolitico egizio a forma di tronco di piramide molto slanciato sormontato da una cuspide piramidale.
* _parterre_: disegno del giardino ad aiuole, con scompartimenti ornati d'erbe e fiori
Testo a cura di Adele Simioli
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Sommario
- L'evoluzione della villa gentilizia nel tempo
- Distribuzione territoriale delle ville e loro rapporto col paesaggio
- I giardini
- Il giardino di palazzo Borromeo Arese
- Il giardino di palazzo Visconti Banfi a Rho
- Il giardino di villa Airoldi, Casnedi, Raimondi, Odazio-Juvalta a Birago (Lentate)
- Il giardino di villa Arconati detta "il Castellazzo" a Bollate
- Il giardino di villa Clerici a Niguarda
- Il giardino di villa Tittoni Traversi a Desio
- Il giardino di villa Ferrari, Casnedi, Casati Stampa di Soncino a Cinisello Balsamo
- Il giardino di villa Ghirlanda Silva a Cinisello Balsamo
- Il giardino di villa Visconti Borromeo Litta a Lainate
- Giochi e corsi d'acqua
- Gli affreschi
- Committenti e architetti
- Gli itinerari lungo la viabilità storica
- Credits