Motore - industria, manifattura, artigianato

Allgemeine-Elektricitats-Gesellschaft (AEG)

Motore - industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Questo motore elettrico costruito dall'azienda tedesca Allgemeine-Elektricitats-Gesellschaft (AEG) di struttura completamente mettalica è stato fissato dall'ingegner Franco Magni su di una base in legno recante un fusibile protetto in ceramica e due serrafili. Sull'albero motore veniva calettato il commutatore elettrico. Riportiamo come l'ingegner Magni descrive questo elemento nella sua pubblicazione del 1912 (pag. 21):"Per ottenere questo trillo si ricorse ad un motore a velocità praticamente costante (si usò un motorino in derivazione con reostato di regolazione dell'induttore), sull'albero del quale è calettato un commutatore (...)."

Funzione: Questo motore elettrico faceva parte del banco sperimentale utilizzato da Franco Magni per le sue ricerche sulla radiotelegrafia del 1911/12 (brevetto n° 127804). In particolare questo elemento era inserito nel complesso del circuito trasmittente. Questo motore metteva in rotazione un commutatore (calettato sull'albero motore) permettendo la commutazione dei circuiti trasmittenti A1 e B1. Infatti, l'intero complesso trasmittente era composto da un doppio circuito di oscillazione che veniva governato da un commutatore messo in rotazione da un motore elettrico. La rotazione del commutatore "accendeva" alternativamente i due circuiti oscillanti, denominati dall'inventore A1 e B1. Il generatore delle oscillazioni ad alta frequenza era comune ai due circuiti A1 e B1 ed era rappresentato da una lampada ad arco voltaico tra elettrodi in carbone del tipo Vigreux e Brillié con sistema di regolazione automatica della distanza tra i carboni. Quando il commutatore veniva messo in rotazione chiudeva alternativamente il contatto tra l'oscillatore ad arco e i circuiti A1 e B1. Entrambi questi due circuiti era formati da un condensatore (C) e da un'induttore variabile o selfinduzione (L) così che, sollecitati alternativamente dalle oscillazioni a largo spettro delle scariche della lampada, questi si mettevano in oscillazione secondo il loro periodo naturale (proporzionale alla radice del prodotto di L e C). Queste oscillazioni di frequenza definita venivano poi trasferite attraverso connessioni elettriche o induttive all'antenna a telaio corrispettiva (A1 e B1). In questo modo dal circuito trasmittente venivano irradiati due segnali a frequenze diverse (10.600 Hz e 10.000 Hz) che nel ricevitore venivano eterodinati (principio dei battimenti) per ottenere un segnale udibile.

Autore: Allgemeine-Elektricitats-Gesellschaft (AEG) (costruttore) (1883/)

Datazione: post 1900 - ante 1911

Materia e tecnica: legno; metallo

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 28 cm x 24 cm x 25 cm

Peso: 4 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Magni F. "Radiotelegrafia a stazioni sintonizzate : basato sul principio dei suoni di combinazione per differenza", Torino 1912

Bramanti c. "L'ing. Franco Magni", Albino (Bergamo) 2005, pp. 23-33 ff. 20-30

Credits

Compilazione: Temporelli, Massimo (2006)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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