Castello di Gropello

Gropello Cairoli (PV)

Indirizzo: Gropello Cairoli (PV)

Tipologia generale: architettura fortificata

Tipologia specifica: castello

Epoca di costruzione: sec. XIV

Descrizione

Gropello Cairoli, Castello di Gropello

Il probabile impianto originario era quadrangolare con torri agli angoli, secondo il caratteristico schema dei castelli di pianura di epoca viscontea. Dopo le varie distruzioni, l'edificio si compone oggi di due corpi di fabbrica uniti ad angolo retto, così da dar vita a una pianta ad L. Sull'angolo orientale si innalza una torre caratterizzata da grande monofora ogivale a modanature di cotto, tipicamente viscontea. Caratteristica la decorazione sulle facciate, costituita da una duplice fascia di mattoni disposti a dentello, tipica, in questa foggia, dell'area di pianura pavese. Sono andate purtroppo perse le merlature, probabilmente a filo cortina con profilo a coda di rondine. Pittoresca la facciata posteriore, movimentata da un grande camino pensile e da un ballatoio al primo piano. Anche qui sono visibili finestre ad arco acuto, anche se di foggia più semplice di quella della torre.

Gropello Cairoli (PV), Castello Beccaria

Il castello Beccaria ha subito nel corso dei secoli numerose trasformazioni.
Quello che rimane dell'antico castello, risalente al XIV - XV sec., è un severo fabbricato di proporzioni massicce, formato da due corpi di fabbrica disposti a L.
La facciata principale conserva a destra un torrione su cui si fa notare un'ampia finestra, riccamente modanata in cotto con cornice a rosette ed un davanzale sorretto da archetti intrecciati.
Il possente prospetto si articola su tre altezze diverse, è caratterizzato da aperture di vario tipo, modificate nel corso dei secoli, che lo alleggeriscono. Risulta inoltre ingentilito da una duplice fascia a dentelli; anticamente era dotato anche di una merlatura oggi tamponata.
Un ampio portale, posteriore all'epoca della costruzione originaria, consente l'accesso all'interno, sopra l'archivolto è murato uno stemma in cotto, molto deteriorato e illeggibile.
All'interno del cortile si nota a destra, il secondo corpo del fabbricato. Vi spiccano al primo piano, tre aperture ad arco ribassato, sotto , tre grandi ed eleganti finestre di foggia viscontea a sesto acuto, modanate in cotto, La parete conserva ampi lacerti del primitivo intonaco decorato con graffiti entro riquadri regolari. A sinistra si notano le vestigia d'una presunta cortina su mensole in granito, dove è visibile anche un profilo maschile con tecnica a graffito, che potrebbe ritrarre le sembianze di un personaggio dell'epoca d'oro viscontea, o di quella sforzesca. All'esterno si notano i rilievi della canne fumarie.
Secondo l'Agosteo di Gaido, all'interno del cortile esisterebbe un passaggio sotterraneo che conduce pochi metri più avanti ad un vano in tufo nel quale esiste una colonna con capitello romanico. Si afferma che il cunicolo un tempo segreto avesse uno sbocco a valle e che fino al secolo scorso, all'epoca delle guerre risorgimentali, fosse completamente agibile. Ora la galleria sarebbe interrata.
Nel luogo delle ali mancanti del trecentesco castello, dove oggi si trova Villa Cairoli, è probabile esistesse un torrione simile a quello di cui sono visibili le strutture in facciata.

Notizie storiche

Gropello Cairoli, Castello di Gropello

Sul luogo esisteva da tempo, forse già nel X secolo, una fortificazione, non sappiamo di che tipo. Il castello attuale è tuttavia trecentesco, e dell'architettura di quell'epoca conserva tutte le caratteristiche, dalle caratteristiche dentellature in cotto (qui notevolmente insistite) alle monofore archiacute e ciliate. Nel corso del tempo le vicissitudini hanno notevolmente colpito l'edificio, ch'è oggi conservato solo in parte (e anche in questa parte si presenta assai rimaneggiato).

Gropello Cairoli (PV), Castello Beccaria

Il paese di Gropello Cairoli si trovava in una posizione strategica, zona di confine tra il Ducato di Milano e il marchesato del Monferrato, tanto che il castello sorse in origine come baluardo difensivo del paese dalle continue incursioni e subì spesso attacchi dalle opposte fazioni e conseguenti devastazioni. Le scarse testimonianze documentarie non riportano notizie circa la fondazione origine e il nome dei proprietari del castello, si è a conoscenza del fatto che dopo la pace di Costanza, nel 1183, il luogo cadde sotto la signoria di un ramo della nobile famiglia Beccaria (da qui la denominazione di "Castello Beccaria") e nel 1437 ne fu investito Pietro Visconti, di un ramo secondario dell'illustre casata, per eredità della madre Oretta Beccaria.
Il castello ebbe vari passaggi di proprietà: dal cavalier Gerolamo Visconti, che fondò nel 1593 l'annesso oratorio originariamente intitolato ai SS. Gerolamo, Carlo e Barbara, passò ai nobili milanesi Lonati-Visconti, quindi ai patrizi pavesi Taverna (per matrimonio col conte Lorenzo Taverna), alla fine del XVIII secolo i Taverna risultavano ancora proprietari del castello e di una vasta tenuta che vendettero nel 1843 alla famiglia Cairoli (questi acquisirono solo l'ala nord-ovest della rocca, che demolirono e ricostruirono, adibendola a casa di campagna).
L'antica rocca, dimora dei signori di Milano, subì numerose trasformazioni ed abbellimenti progressivi, sino a divenire palazzo di svaghi, di delizie e di caccia, come sembrano testimoniare i particolari decorativi e le finestre sopravvisssute.
L'edificio attuale risale ai secoli XIV o XV, severo e di massicce proporzioni, è formato da due corpi disposti a L.
Nel sedime delle ali mancanti del castello originario Carlo Cairoli fece costruire tra il 1838 e il 1863 la villa di campagna della famiglia.

Uso attuale: intero bene: abitazione

Uso storico: intero bene: difensivo

Condizione giuridica: proprietà privata

Riferimenti bibliografici

Conti F./ Hybsch V./ Vincenti A., I castelli della Lombardia, Novara 1990, [vol. 1], pp. 134-134

Merlo M., Castelli, rocche, case-forti, torri della Provincia di Pavia, Pavia 1971

Credits

Compilazione: Mascione, Maria (1999)

Descrizione e notizie storiche: Conti, Flavio; Manara, Roberta; Marino, Nadia

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