Villa Mina della Scala - complesso
Casteldidone (CR)
Indirizzo: Viale Conte Ottone Douglas Scotti di Fombio (strada privata), 6 (Nel centro abitato, isolato) - Casteldidone (CR)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: Il complesso è formato da un corpo principale che si affaccia su un ampia corte d'ingresso delimitata ai lati dai corpi rustici. Sulle testate del prospetto sud svettano due alte torri rispettivamente addossate due più snelle ed alte torrette "di servizio", che accolgono i vani scala. L'edificio è completato a nord da due ali quadrate che affacciano sul retrostante giardino. Le strutture sono costituita da muratura continua in laterizio intonacata.
Epoca di costruzione: ca. 1595 - 1735
Descrizione
La villa, che sorge isolata in mezzo alla campagna, a nord dell'abitato, lungo la strada che collega i centri di San Giovanni in Croce e Rivarolo Mantovano, costituisce un esempio assai singolare di residenza castellata sei-settecentesca. Il complesso iniziale venne innalzato alla fine del Cinquecento dal feudatario del luogo. Avendo poi subito gravi danni bellici venne sostanzialmente riedificato, a opera del nipote degli stessi feudatari, nella prima metà del Seicento. Fu poi ulteriormente ampliato nel Settecento, quando prese all'incirca le forme che vediamo oggi. L'edificio è stato oggetto di una campagna di restauri all'inizio degli anni Quaranta del secolo scorso, ed è attualmente utilizzato come abitazione, destinazione che ne garantisce il buono stato di manutenzione.
Notizie storiche
Il complesso è formato da un corpo principale, posto a settentrione, e da due ali rustiche che si prolungano verso mezzogiorno a inquadrare la villa e a delimitare l'ampia corte di ingresso a questa antistante. La sua principale caratteristica, che ne fa una "villa fortificata" - o, come si dice nel linguaggio specialistico, una "residenza castallata" - è la presenza di due alte torri sulle testate del frontone meridionale del corpo principale. Ogni torre è a sua volta dotata di tre garitte sporgenti sugli angoli, poste a circa metà dell'altezza della costruzione, con evidenti funzioni di avvistamento e controllo sulla campagna circostante e soprattutto sulla antistante corte di ingresso. Ai lati settentrionali delle torri sono rispettivamente addossate altre due torricelle "di servizio", che accolgono i vani scala e che sorpassano le prime in altezza.
Un organismo dunque "dall'impostazione esplicitamente neocastellana", come ha osservato negli anni Ottanta del Novecento da Carlo Perogalli, forse adotta in ricordo di un preesistente fortilizio in quella località, come lo stesso toponimo verrebbe a confermare, oppure, più prosaicamente, perché i proprietari temevano le distruzioni belliche che potevano colpire la residenza, come già una volta era successo, e non volevano essere colti impreparati. In ogni caso l'insieme è un organismo nel quale l'impianto icnografico è ormai proprio del tipo della villa, come si vede dalla forma aperta dell'edificio e dalla sua scompartitura interna, chiaramente di tipo residenziale.
Uso attuale: abitazione; turistico; eventi
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Riferimenti bibliografici
Conti F./ Hybsch V./ Vincenti A., I castelli della Lombardia, Novara 1992, v. III pp. 37-38
Lombardia, Lombardia, Milano 2005, p. 859
Credits
Compilazione: Carabelli, R. (1999)
Aggiornamento: Marino, Nadia (2013); Marino, Nadia (2015)
Descrizione e notizie storiche: Conti, Flavio
Fotografie: Marino, Nadia
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1A060-00363/
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