Sistema dei Castelli Malaspina, via del sale, Val Staffora

Indirizzo: (PV)

Tipologia generale: architettura fortificata

Tipologia specifica: castelli

Descrizione

La Val Staffora è una vallata lombarda che comprende le terre dell'Oltrepò pavese, nel bacino idrografico del fiume omonimo. Dai suoi porti partivano preziose merci, come il sale, che attraverso Varzi e i territori dell'Oltrepò montano, raggiungevano i borghi e le città della pianura. Il territorio della valle è stato dominato per secoli dalla famiglia Malaspina. A questa casata si associa una serie di castelli e borghi fortificati che testimoniano l'estensione della loro influenza e la storia di tutta l'area. Il nucleo più antico del potere dei Malaspina si identifica con il castello di Oramala, dimora degli Obertenghi da cui i Malaspina discendono, già dal X secolo. Posto sull'antichissima strada che dalla Val Bisagno risaliva attraverso il passo della Scoffera in Val Trebbia e poi attraverso il passo del Brallo in Val Staffora, tra Tortona e Pavia, è l'unico castello malaspiniano nominato nei testi trobadorici, a testimonianza dell'importanza strategica rivestita da questa corte nell'ambito del sistema di comunicazione e delle relazioni di potere del tempo.
La struttura del castello, che rimase di proprietà della famiglia fino al XVIII secolo, è molto cambiata nel tempo, piccola fortificazione in origine, acquisì l'aspetto attuale con gli interventi del 1474. Ai suoi piedi si sviluppò il piccolo borgo di Varzi, inserito nel circuito dei borghi più belli d'Italia. Il sistema dei castelli Malaspina del territorio pavese annovera altri complessi di un certo interesse tra i quali si segnalano il castello di Varzi, completamente ristrutturato e location per eventi e cerimonie, e quello di Nazzano, di proprietà privata, in ottimo stato di conservazione.

Notizie storiche

Il casato dei Malaspina, dominò incontrastato per secoli sulle terre della Val Staffora e sui territori vicini, in particolare le valli del Trebbia e del Curone, oltre alla Lunigiana. Il predominio della famiglia è sottolineato da un sistema di castelli e fortificazioni disseminati su tutto il territorio, necessario a mantenerne il controllo. L'appoggio che i marchesi seppero tempestivamente dare alla causa imperiale, opponendosi vigorosamente ad ogni tentativo dei comuni limitrofi di limitare la giurisdizione feudale, giovò alla conservazione del loro potere ed alla tranquillità dell'area infeudata. La proprietà più antica dei marchesi Malaspina, che controllavano direttamente una vasta zona di Appennino tra la Lunigiana e la Pianura Padana, fu il castello di Auramala (oggi Oramala, in Val di Nizza). Nel 1164 il Barbarossa donò in feudo ai Malaspina diversi altri castelli fra l'Appennino e il Po, nei possedimenti del Monastero di San Colombano di Bobbio, e consolidò la loro presenza sul territorio lombardo. I possedimenti della famiglia Malaspina si estesero in tale circostanza sino al basso corso del Trebbia, con la donazione del castello di Rivalta. Sotto il loro dominio fu costruito un ponte attraverso l'Appennino, che collegava direttamente la Lunigiana all'Oltrepò Pavese. Il Barbarossa (1164) e, successivamente Federico II (1220) e Carlo IV (1355), confermarono con una serie di diplomi i beni e i privilegi dei Malaspina che risultano investiti dei seguenti feudi: Pregola, S. Margherita di Staffora, Menconico, Cella di Varzi, Monteforte, Varzi, Oramala, Pietragavina, Sagliano, Casarasco, Pizzocorno, Piumesana, Godiasco e Fortunago.

Credits

Compilazione: Marino, Nadia (2016)

Descrizione e notizie storiche: Nava, Valentina

Fotografie: Marino, Nadia

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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