Chiesa di S. Antonio (ex)

Morbegno (SO)

Indirizzo: Piazza S. Antonio (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Morbegno (SO)

Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: chiesa

Configurazione strutturale: Edificio ad unica ampia aula coperta da un tetto a doppia falda sostenuto da archi trasversali che non sono più visibili, perché nascosti dalle volte seicentesche. Ai lati, otto cappelle laterali affrescate. Facciata molto semplice, caratterizzata da un protiro che protegge un portale rinascimentale sormontato da lunetta affrescata.

Epoca di costruzione: ultimo quarto sec. XV - inizio sec. XVI

Autori: Ventretta, Francesco da Piuro, decorazione plastica portale; Ferrari, Gaudenzio, affresco lunetta in facciata; De Donati, Bernardino, affreschi interni; De Gezis, Giovanni Andrea, affreschi interni; De Barberis, Vincenzo, affreschi interni; De Donati, Alvise, affreschi interni

Descrizione

Il complesso di S. Antonio, nonostante il profilo barocco della facciata della chiesa, ha origine quattrocentesca. Le strutture allungate a bordo piazza testimoniano la presenza in antico di un fiorente convento domenicano. Colpisce subito il blu intenso del manto della Vergine che Gaudenzio Ferrari dipinse nella lunetta sopra il portale d'ingesso, "culmine della pittura rinascimentale in Valle", protetto per quasi cinque secoli dal piccolo portico su colonne. All'interno lo spazio è ampio, ad aula unica e otto cappelle laterali; il profondo presbiterio è ora parzialmente nascosto dalle strutture del moderno Auditorium. Non ci sono più gli arredi liturgici, spariti da tempo. Permangono i colorati affreschi riapparsi sotto strati bianchi di calce, che progressivamente nei secoli li avevano coperti. Qua e là immagini di santi e patroni; i più antichi, sulle pareti divisorie delle cappelle di destra, appartengono alla primitiva chiesa. Alcuni cicli narrativi sono più leggibili e meglio conservati: raccontano di S. Caterina d'Alessandria, del domenicano S. Pietro martire, di S. Antonio abate patrono degli animali, di S. Martino. Le vicende di S. Domenico, fondatore dell'Ordine, rivestono le pareti del primo chiostro, uno spazio luminoso valorizzato dai recenti restauri. Sono stati riportati alla luce i colori autentici che contornano gli archi: bianco, nero e rosso tipici dei luoghi domenicani, mentre resta ancora da ripristinare il secondo chiostro.

Notizie storiche

La chiesa di S. Antonio è oggi integrata nel tessuto urbano di Morbegno ma per parecchi secoli rimase, così come l'annesso convento, isolata dal centro del borgo, immersa tra prati e campi, circostanza non insolita per i complessi appartenenti all'ordine domenicano.
Nel 1457 i frati ebbero in dono dal Comune l'antica cappella di S. Marta e subito cominciarono ad ingrandirla. Contemporaneamente si avviò la costruzione del convento, articolato attorno a due chiostri e addossato alla chiesa re-intitolata ad Antonio abate. Tra Quattro e Cinquecento prese avvio la prima fase decorativa, durante la quale i cittadini più facoltosi scelsero pittori stimati per affrescare le loro cappelle familiari all'interno dell'edificio sacro. In quest'epoca furono ospiti personaggi illustri dell'Ordine, quali il Beato Andrea da Peschiera, il cui corpo è tutt'oggi a Morbegno oggetto di venerazione, o l'inquisitore Michele Ghislieri, futuro papa Pio V.
Nel Seicento si commissionarono nuove pitture e stucchi, il soffitto della chiesa venne sostituito con volte a crociera e si dipinsero le Storie di S. Domenico nel primo chiostro.
Tutto il complesso religioso, pur tra alterne vicende, fu attivo fino alla soppressione del 1798; venne poi utilizzato durante la Grande Guerra quale caserma del V reggimento Alpini.
La chiesa, ritornata di proprietà del Comune e riconvertita in Auditorium, attualmente è sede di concerti e spettacoli, mentre gli spazi restaurati del convento ospitano manifestazioni culturali.

Uso attuale: intero bene: auditorium

Uso storico: intero bene: chiesa

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Accessibilità: L'edificio è aperto in occasione di concerti, spettacoli o esposizioni

Credits

Compilazione: Natoli, M.V. (2001)

Aggiornamento: Ballarino, Elena (2014)

Descrizione e notizie storiche: Perlini, Silvia

Fotografie: Ballarino, Elena; Bonetti, Luca

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