Chiesa di S. Maria Nuova - complesso
Abbiategrasso (MI)
Indirizzo: Via Borsani (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Abbiategrasso (MI)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Il complesso è costituito dalla chiesa, dal quadriportico e dall'annesso Oratorio dell'Addolorata. La chiesa è a tre navate con cappelle laterali e tre absidi, con ossario sul lato meridionale del presbiterio e sacrestia a pianta rettangolare con angoli smussati sul lato settentrionale. Sopra l'ossario s'innalza l'imponente mole della torre campanaria a pianta quadrata. Il fronte principale della chiesa è coperto da un grande pronao affrescato con struttura a capanna che segue quella della facciata. Dinnanzi l'edifico si affaccia sul quadriportico di forma irregolare, scandito da leggere arcate a tutto sesto profilate in cotto, poggianti su colonnine con capitelli arcaici di stile gotico e inframmezzate da medaglioni in cotto con figure. Sul lato settentrionale del quadriportico si accede all'Oratorio dell'Addolorata. Interessante la struttura che copre il campanile costituita da un cono in mattoni pieni disposti a reticolato
Epoca di costruzione: ca. 1365 - fine sec. XV
Autori: Rinaldi, Tolomeo, progetto pronao; Croce, Francesco, modifiche; Baruzzi, Gian Battista, costruzione
Comprende
Descrizione
Fu probabilmente l'esigenza di regolarizzare, almeno visivamente, l'orientamento della chiesa secondo i canoni rinascimentali di prospettiva, simmetria e assialità a determinare l'avvio della costruzione del protiro. L'esatta comprensione della sua vicenda costruttiva appare tuttavia ancora incerta, così come
la sua valutazione stilistica e attributiva, pure assai problematiche dal momento che il tradizionale riferimento al Bramante viene ultimamente messo in discussione da più parti.
Il protiro si presenta oggi articolato su due ordini di colonne abbinate sotto un tratto di trabeazione, composite al piano inferiore, corinzie nell'ordine superiore, che risulta chiuso da un grande arco a pieno centro voltato a botte e coperto da un tetto a falde. Ne deriva l'impressione di un
colossale, 'eroico' arco trionfale. Alla fase tardoquattrocentesca spetta unicamente il primo ordine composito, mentre l'ordine corinzio sovrapposto e l'arcone di chiusura risalgono a un intervento della fine del Cinquecento.
Nell'estate del 1595 l'architetto romano Tolomeo Rinaldi e il 'maestro da muro' Cristoforo Sala furono infatti incaricati di approntare la parete di fondo del primo ordine, decorato con paraste corinzie binate e trabeazione, il secondo ordine e l'arcone voltato di chiusura, nonché le decorazioni plastiche che completavano l'insieme. Resta dunque aperto, allo stato attuale delle conoscenze, il problema ricostruttivo dell'assetto tardoquattrocentesco della struttura: se cioè esso presentasse un solo ordine con volta di chiusura ovvero si strutturasse su due piani di altezza. In ogni caso il protiro quattrocentesco esibisce un ricco ventaglio di riferimenti e modelli, orientandosi sia nella direzione di un profondo recupero della lezione albertiana (S. Andrea a Mantova) e brunelleschiana, sia verso un diretto e maturo accostamento all'antico (archi trionfali di età imperiale) non senza spunti medievali. Tali considerazioni sembrano accreditare la tradizionale ipotesi bramantesca, ancor oggi sostenuta da molti con convinzione. Sembra in particolare interessante quanto prospettato dal Patetta che, sottolineando le affinità del protiro abbiatese con il progetto impostato dal Bramante nel periodo 1492-99 per la canonica del monastero di S. Ambrogio, ipotizza che modelli e disegni predisposti dal Bramante abbiano potuto costituire un punto di partenza per i successivi interventi del tardo Cinquecento. Quanto a questi ultimi, essi furono certamente motivati da ragioni squisitamente architettoniche e formali ma anche da esigenze di tipo devozionale, assai forti inepoca controriformata e carliana: si trattava di valorizzare e proteggere un affresco ritenuto miracoloso con la Madonna lactans, staccato a massello e ricollocato al centro del secondo piano del protiro, sopra l'ingresso principale della chiesa. Il dipinto è oggi in precarie condizioni conservative e presenta il tema iconografico della Madonna dell'umiltà; dovrebbe risalire agli anni Quaranta o Cinquanta del Quattrocento, testimoniando della capillare diffusione dei modelli di Michelino da Besozzo in area lombarda, in parallelo con esiti della bottega degli Zavattari. Secondo una recente ipotesi, l'affresco proverrebbe da un altare collocato all'angolo destro del quadriportico, demolito tra il 1578 e il '93 per ragioni liturgiche legate alle prescrizioni postridentine e per consentire l'apertura di un passaggio verso la strada.
All'interno della chiesa si segnala il rilevante complesso decorativo della cappella di S. Giovanni Battista, la prima a sinistra, emerso nel 1938. L'occasione della decorazione della cappella fu forse legata alla nascita, nel 1469, del figlio di Galeazzo Maria Sforza e Bona di Savoia Gian Galeazzo. Gli autori del ciclo, probabilmente maestranze di cantiere, sembrano aver operato sulla base di modelli largamente circolanti nelle botteghe di pittori e miniatori, esibendo una cultura di transizione ancora improntata al tardogotico.
Notizie storiche
Dopo il 1436, nello spazio antistante la trecentesca chiesa di S. Maria Nuova ad Abbiategrasso viene aperto un irregolare quadriportico a delimitazione di una zona adibita a cimitero. Assai semplice, il portico risulta impostato su arcate a tutto sesto con colonne e capitelli in serizzo e copertura a crociera continua. Il sobrio apparato decorativo fittile è frutto, probabilmente, di una seconda fase di intervento, a ridosso della fine del Quattrocento, quando alla facciata gotica in cotto a vista, con pinnacoli e archetti pensili, venne addossato un monumentale protiro in pietra, completato poi all'inizio del Seicento.
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Accessibilità: Orari di apertura (Indicativi):
Mattino: 7.30 - 12.00
Pomeriggio: 15.00 - 19.00
Per informazioni:
Segreteria parrocchiale -
tel./fax 02 9465323
Come si raggiunge:
In auto:
- da nord: autostrada A4 Milano-Torino uscita Boffalora
- da sud: statale 526 da Pavia collegata con la A7 Milano-Genova
- da Milano: statale 494 che si stacca dalla Tangenziale Ovest di Milano all'uscita Lorenteggio
In treno:
- dalla Stazione ferroviaria di Porta Genova: linea Milano-Mortara
Riferimenti bibliografici
Beni architettonici ed ambientali della provincia di Milano, Milano 1985, p. 42
Santa Maria Nuova in Abbiategrasso. Storia, arte, restauri, Vigevano 1990
Palestra A., Storia di Abbiategrasso, Abbiategrasso 1957
Parodi P., Notizie storiche del Borgo di Abbiategrasso, Abbiategrasso 1924
Parodi P., La chiesa di S. Maria Nuova di Abbiategrasso, Abbiategrasso 1915
Milano, Milano 1998
Vaghi A., La facciata e il quadriportico di Santa Maria Nuova - Abbiategrasso (tesi di laurea, relatore Perogalli C., Politecnico di Milano, a.a. 1990/91), Milano 1991
Fonti e Documenti
relazione storico tecnica
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Bersani, Gabriele (2001); Castagna, Maria (2001); Marino, Nadia (2001); Savastano, Sara (2001); Troncatti, Viviana (2001); Vergani, Cristina (2001)
Aggiornamento: Bianchini, Fabio (2015)
Descrizione e notizie storiche: Balzarini, Maria Grazia
Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/2f010-00108/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).