Santuario della Madonna di Castello
Tignale (BS)
Indirizzo: Via Montecastello (Fuori dal centro abitato, in posizione dominante) - Tignale (BS)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Il bene è collocato alla fine di una irta salita da Tignale, dove l'ultimo tratto è fiancheggiato da quattordici santelle. Un antistante parcheggio porta a due costruzioni simmetriche con cancello centrale, quella di destra è destinata al ricovero dei Sacerdoti e dei civili, quello di sinistra all'eremita. Dietro si apre un sagrato erboso con, al limitare, due grandi scale e una loggia dove si apre l'accesso al tempio. Internamente la chiesa è suddivisa in tre navate, con archi a tutto sesto ed a sesto acuto. Il presbiterio è coperto da cupola
Epoca di costruzione: sec. IX - sec. XVIII
Autori: Negretti, Jacopo dettoPalma il Giovane, decorazione; Celesti, Andrea, decorazione; Volpi, Andrea, decorazione; Bertanza, Giovanni Andrea, decorazione; Diodato, Massimo, decorazione
Descrizione
Raggiungibile mediante un'irta salita, il Santuario della Madonna di Montecastello sorge isolato su uno sperone roccioso a picco sul lago. Al culmine dell' ascesa si apre un ampio piazzale davanti a due costruzioni simmetriche, unite da un'alta arcata coperta da un timpano e chiusa da un'artistica cancellata. Un sagrato erboso accompagna al santuario, costituito dal corpo compatto della navata centrale dal quale si individuano il presbiterio, con l'ampia cupola in rame e il campanile in pietrame con copertura a cipolla. Il prospetto principale, con facciata a capanna novecentesca e archetti ciechi del sottogronda, è costituito da due piani. Al piano terra si apre un portico, a tre arcate, che consente l'accesso alla parte più antica, dove sono conservati affreschi cinquecenteschi sovrapposti a dipinti più antichi. Due scalinate seicentesche portano al piano superiore, dove tre portali architravati consentono l'accesso alla chiesa. Internamente il tempio è suddiviso in tre navate, con una alternanza di archi a tutto sesto e sesto acuto. Il presbiterio accoglie l'altare maggiore con la Casa Santa in cui è custodita l'immagine miracolosa della Benedizione della Vergine ascrivibile alla scuola giottesca. L'opera è protetta da una complessa struttura scenografica, caratterizzata da cornici lignee dorate realizzate dai grandi intagliatori valsabbini Boscaì. La cupola, che copre il presbiterio, presenta affreschi trompe l'oeil di gusto barocco e medaglioni in rame attribuiti a Palma il Giovane raffiguranti scene della vita della Madonna. Le navate laterali, invece, sono arricchite con tele seicentesche di Andrea Celesti e numerosi ex voto, fra cui il più grande d'Italia che è opera del pittore Andrea Bertanza da Padenghe.
Notizie storiche
Il santuario viene menzionato nell'802 e descritto come un tempietto o Casa Santa composto da un piccolo coro e da un altare per officiare.
Nell'archivio vescovile di Trento si trova la bolla papale di Urbano III da Verona del 1186, che riferisce l'erezione del Santuario sul "Monte della Stella". Nel censimento dei santuari mariani (Atlas Marianus) si accenna ad un miracolo avvenuto nel 1283 in occasione di una battaglia tra bresciani e trentini in cui "un insolito splendore apparve in quel luogo sacro e tutti avvisarono la presenza della Celeste Regina".
Dopo il 1283 il santuario viene interessato da ampliamenti ed interventi decorativi tali da provocare l'equivoco che quell'anno sia da collegare alla sua costruzione. Risale al XIV secolo il dipinto più antico dell'edificio, raffigurante la Benedizione della Vergine; si conserva nella zona presbiteriale della cosiddetta Casa Santa ed è variamente ricondotto all'ambito giottesco.
Durante il Cinquecento la zona del presbiterio viene trasformata, in modo scenografico, per enfatizzare il dipinto miracoloso. La crescente affluenza porta all'ampliamento del santuario; dal 1670 al 1690 vengono costruite due nuove navate, decorata la cupola e aggiunti gli altari barocchi; risale alla fine del XIX secolo il progetto di restauro e di ampliamento dell'intero complesso che, concluso nel 1903, porta a compimento interventi di gusto eclettico con trasformazioni radicali nel prospetto principale e nelle navate della chiesa con la demolizione delle volte barocche ed il rifacimento di buona parte della decorazione pittorica. Di questo secolo è un grande ex voto, dipinto da Giovanni Andrea Bertanza da Padenghe, che ricorda la difficile cattura e la morte del brigante Zanzuane.
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Accessibilità: apertura:
dal 19 marzo al 30 ottobre: 9-18
chiuso nei mesi invernali
Riferimenti bibliografici
AA.VV., Il Garda segni del Sacro, Brescia 2004, pp. 231-244
Racheli A., Il Comune di Tignale e la Madonna di Montecastello, Bergamo 1902
Fappani A., I Santuari Bresciani, Brescia 1972, v. II pp. 147-151
Credits
Compilazione: Trombini, Lara (2014)
Aggiornamento: ()
Descrizione e notizie storiche: Trombini, Lara
Fotografie: Trombini, Lara
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/2k070-00004/
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