Compreso in: Case per artisti - complesso, Tremezzina (CO)
Case per artisti - complesso
Tremezzina (CO)
Indirizzo: Sentiero degli artisti (Fuori dal centro abitato, isolato) - Isola Comacina, Tremezzina (CO)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: Tre edifici di forma rettangolare con muratura perimetrale in pietra; copertura a tetto semplice a falde con impluvio centrale.
Epoca di costruzione: 1933 - 1940
Autori: Lingeri, Pietro, progetto
Comprende
- Casa per Artista tipo A, Tremezzina (CO)
- Casa per Artista tipo B, Tremezzina (CO)
- Casa per Artista tipo C, Tremezzina (CO)
Descrizione
Nel 1938 si concretizza almeno parzialmente il piano concordato tra Rino Valdameri, presidente dell'Accademia di Brera, ed il ministro Bottai, con la costruzione di tre case-studio. Nell'elaborazione delle soluzioni di progetto, Pietro Lingeri attinge al modello della casa per vacanze di Le Corbusier, costruita nel 1935 a La Palmyre-Les Mathes (Charente-Maritime), località sulla costa atlantica.
Le case dell'isola, più piccole del modello francese, si sviluppano su doppia altezza, dividendo funzionalmente lo spazio tra l'abitazione e lo studio. Quest'ultimo, su due piani, è caratterizzato al livello superiore da una lunga finestra a tutta altezza, con le imposte a sezioni staccate per controllare gradualmente l'illuminazione naturale. Una porzione più ridotta, aperta su un porticato, è destinata all'abitazione, con la sala da pranzo e la cucina a pian terreno, camera da letto, bagno e balconata al piano superiore.
Condizionato dalle restrizioni autarchiche al volgere degli anni Quaranta, Lingeri elabora un'ampia serie di disegni prospettici, con soluzioni volta a volta diverse e caratterizzate specificamente dalla integrazione degli elementi della stagione razionalista con i materiali tipici del luogo, pietra e legno su tutto.
Le murature sono in pietra di Moltrasio, località del lago, in copertura sono posate lastre di ardesia. I tagli che si aprono dagli studi verso nord sono chiusi con specchiature in vetrocemento.
All'interno i pavimenti, le scalette e gli infissi sono realizzati in castagno.
La contenuta dimensione delle case induce Lingeri a prevedere sistemazioni degli interni improntate alla massima funzionalità; le soluzioni adottate generano dinamiche percettive che coinvolgono l'architettura ed integrano gli arredi in uno spazio totale.
Felice il rapporto dei fabbricati con l'intorno, perfettamente inseriti nel contesto naturalistico dell'isola, non solo per le ridotte dimensioni, o per i materiali utilizzati, ma anche per la tipologia, in tutto rispondente all'obiettivo di coinvolgere la natura nel vissuto dello spazio interno.
Da tempo ormai l'utilizzo discontinuo e parziale delle tre casette ne ha minato la conservazione. Sulla base di un programma di conoscenza e valorizzazione delle specifiche valenze territoriali, la regione Lombardia interviene oggi con fondi mirati ad interventi e studi sul comprensorio.
Notizie storiche
Augusto Giuseppe Caprani lasciò nel 1917 l'isola Comacina, sul lago di Como, al re Alberto I del Belgio che, solo tre anni dopo, la donò allo stato italiano. Grazie all'interessamento di Giovanni Beltrami, allora presidente dell'Accademia di Belle Arti di Brera, il possedimento fu affidato alla istituzione milanese con l'impegno a realizzarvi una colonia di vacanze per artisti italiani e belgi.
Nel 1921 fu bandito un concorso per un piano regolatore dell'isola; fra i requisiti illustrati, abitazioni da destinare ad artisti, una sede amministrativa idonea a divenire galleria per mostre d'arte industriale, riunioni e ricevimenti, ed un piccolo ristorante con albergo.
Cinque anni più tardi, dal governo belga arrivò l'offerta alla costruzione di cinque villini, due dei quali per due anni a disposizione di due artisti italiani. Sollecitato l'"orgoglio nazionale", il ministro italiano declinò cortesemente l'offerta demandando all'Accademia la predisposizione di un progetto al quale far seguire un piano finanziario. Affidato l'incarico nel 1926 a Moretti, questi elaborò un piano alquanto schematico, ripreso ed approfondito l'anno successivo dallo stesso architetto con Frigerio e Caneva. Il progetto fu avviato con le opere preliminari, di "urbanizzazione" , alle quali presiedette lo stesso Moretti. Nel 1933 si affermò probabilmente l'intenzione di affidare a Lingeri il compito di elaborare un progetto più semplice ed economico. Il progetto, da poco avviato, dovette sembrare già datato alla luce del generale riconoscimento goduto da Lingeri per le sue contemporanee opere a Bolvedro e a Portezza di Tremezzo.
Accompagnato da un rappresentante dell'Accademia di Brera, Lingeri si reca nel 1933 sull'isola per effettuare i primi rilievi, assieme all'ingegner Cerutti ed al geometra Cavadini.
Una planimetria dell'isola illustra un sistema di undici casette dal medesimo impianto, un albergo al centro dell'isola con annesso campo per il tennis ed una spiaggia con cabine. Il rigoroso riferimento all'asse eliotermico e l'omogenea distribuzione sull'isola caratterizzano l'intero sistema, diversamente da quanto previsto nella proposta di Moretti e Caneva. Inizialmente si pensò alla costruzione del solo albergo e di una casetta, ma i problemi legati al finanziamento dell'opera impedirono l'esecuzione.
Nel 1935 Rino Valdameri, presidente dell'Accademia di Brera da qualche mese, presenta a Mussolini il progetto della nuova sede assieme ai progettisti. In quella occasione sarà il duce in persona a riflettere sul destino dell'isola Comacina, che potrà diventare un ideale rifugio per artisti italiani e stranieri. Valdameri farà valere l'approvazione del duce, riuscendo a sbloccare l'erogazione dei finanziamenti e a concretizzare l'operazione.
Uso attuale: intero bene: abitazione/studio
Uso storico: intero bene: abitazione/studio
Condizione giuridica: proprietà mista pubblica/privata
Riferimenti bibliografici
Italia, L'Italia, Una bella iniziativa che si realizza. Come saranno gli edifici dell'Isola Comacina, 1933/11/16
Lanfranconi F., La Provincia di Como, A proposito dell'Isola Comacina. Le imminenti realizzazioni, 1933
Borghi M., L'isola Comacina e l'Accademia di Belle Arti di Brera, Milano 1948
Cavadini L., Il Razionalismo Lariano. Como, 1926-1944, Milano 1989, pp. 80-81
Lingeri E./ Spinelli L., Pietro Lingeri 1894-1968. La figura e l'opera (Atti della giornata di studio), 1995
Contessi G., Pietro Lingeri 1894-1968. La figura e l'opera (Atti della giornata di studio), Le case per artisti sull'Isola Comacina, 1995, pp. 57-60
Spinelli L., AL Mensile di informazione degli Architetti Lombardi, Pietro Lingeri sul lago di Como, Milano 2001, p. 48
Sommella Grossi M., Do.co.mo.mo. Italia giornale, Abitare sull'Isola Comacina, 2002, pp. 12-13
Intorno Isola, Intorno all'Isola, Atti del Convegno di presentazione del progetto di Sistema Integrato del Distretto dell'Isola Comacina, Como 2002
Baglione C./ Susani E., Pietro Lingeri 1894 1968, Milano 2004, pp. 198-207
Cavadini L., Architettura razionalista nel territorio comasco, Como 2004, pp. 30-31
Fonti e Documenti
Archivio Pietro Lingeri, Progetti, Tre case per artisti dell'Accademia di Brera, Disegni. Cassettiera
Archivio Pietro Lingeri, Progetti, Tre case per artisti dell'Accademia di Brera, Riproduzioni. Scatola: case Isola Comacina 1933
Archivio Centrale dello Stato, Ministero della Pubblica Istruzione, Antichità e Belle Arti, Div. II, 1940-45, b. 46
Archivio Accademia di Brera, Milano, Carpi B III 9-10, Carpi E II 24, Carpi C V 28-29
Percorsi tematici:
Collegamenti
- Descrizione archivistica: Tre case per artisti dell'Accademia di Brera (1937)
Unità compresa in: Lingeri Pietro (1907 - 1970), Progetti (progetti, disegni e fotografie). Conservatore: Studio Lingeri (Milano, MI).
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2004)
Aggiornamento: Leoni, Marco (2014)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book; Leoni, Marco
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00005/
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