Casa Comolli Rustici
Milano (MI)
Indirizzo: Via Guglielmo Pepe, 32 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: edificio in linea
Configurazione strutturale: Edificio riconducibile allo schema a C , su griglia di pilastri in calcestruzzo armato e muri di tamponamento in laterizio; solai in latero-cemento; copertura in parte piana, in parte a falde a padiglione.
Epoca di costruzione: 1934 - 1938
Autori: Lingeri, Pietro, progetto; Terragni, Giuseppe, progetto
Descrizione
L'edificio occupa un lotto rettangolare nella zona dello scalo Farini, all'angolo derivato dall'innesto della via Cola Montano su via Guglielmo Pepe. L'impianto a C, ottenuto con una serie di corpi di fabbrica di differente ampiezza, genera un cortile interno.
Con questo progetto, Lingeri e Terragni si esercitano in una composizione di elevata complessità, del resto comune a tutte le loro cinque case progettate a Milano. Impianto, distribuzione e definizione degli alzati rispondono al proposito di ovviare alla scontata edificazione a cortina sul lotto, definito dall'angolo di due strade di diverso calibro. L'intervento si legge come il risultato di incastri e sottrazioni di masse che determinano un corpo di fabbrica complesso, articolato in volumi caratterizzati da differenti altezze e continui slittamenti dei piani di facciata.
L'autonomia del blocco affacciato allo scalo ferroviario, alto oltre 27 metri, è evidente rispetto al più lungo e basso fabbricato di via Cola Montano; ma la particolare soluzione all'angolo tra i due blocchi mette in evidenza la volontà di un collegamento formale attorno al quale ruota l'intero organismo. Del resto, se la differente altezza esprime una netta distinzione volumetrica, dal punto di vista planimetrico ciò non ha riscontro; una scelta progettuale che riduce lo spessore dei corpi di fabbrica solo in apparenza grazie a progressivi arretramenti della facciata. Una marcata discontinuità nella cortina edilizia alla quale corrispondono i collegamenti orizzontali, passerelle già realizzate nella casa Rustici di corso Sempione, qui talvolta utilizzate come semplici parapetti.
L'impianto sembra indirizzato al raggiungimento della massima volumetria, sfruttando al limite le possibilità edificatorie del lotto. Oltre i balconi passerella che garantiscono i collegamenti orizzontali, in realtà l'edificio continua, modulato tra continui avanzamenti ed arretramenti di facciata che non negano la funzione di aumentare la profondità del corpo di fabbrica e, con questa, la cubatura.
L'indipendenza dei due blocchi garantisce accessi autonomi alle estremità. La facciata del corpo alto è organizzata sull'asse di simmetria, al quale corrisponde una profonda fenditura. Lo spazio della piccola loggia così determinata è prolungato all'esterno da balconi, il cui deciso aggetto sul filo della facciata è mediato dalla trasparenza dei parapetti in muratura e metallo, ad elementi orizzontali.
Gli originari serramenti in legno sono oggi in parte sostituiti da profilati in metallo che riprendono analogo disegno.
Più complessa la facciata su via Cola Montano, con balconate e passerelle sospese a legare il sistema di piani differenziati, volumi in aggetto ed arretramenti.
Notizie storiche
La casa Comolli Rustici, l'ultima in ordine temporale delle cosiddette "cinque case milanesi" di Lingeri e Terragni, fu interessata da scarsa considerazione all'epoca della costruzione e deve la sua rivisitazione critica ad anni relativamente recenti, nel corso dei quali sono stati messi in evidenza le innovative soluzioni tipologiche e formali dell'edificio, annoverato fra i più significativi della stagione razionalista.
Il progetto fu commissionato nel 1934 a Lingeri e Terragni dai coniugi Comolli Rustici, già proprietari del più moderno e lussuoso condominio di corso Sempione.
All'epoca l'area era occupata da un fabbricato, di proprietà degli stessi committenti, demolito allo scopo. Della complessa vicenda progettuale sono testimonianza tre diverse versioni - la prima comprendeva anche un piccolo giardino ricavato dall'arretramento del corpo alto dal filo strada - che documentano la difficile gestazione dell'edificio.
Nel tempo è stato anche messo in dubbio l'effettivo ruolo di Terragni nell'elaborazione del progetto; ma se è assodato che i disegni ufficiali sono firmati dal solo Lingeri e che dall'archivio Terragni non è giunto alcuno schizzo sulla casa Comolli Rustici, è pur vero che ciò vale anche per le altre case realizzate durante il sodalizio professionale tra Lingeri e Terragni. La collaborazione tra i due architetti continuò ancora, ma venne a mancare il loro affiatamento: le ambiziose aspirazioni manifestate con i più importanti progetti in comune - per l'ampliamento dell'Accademia di Brera, per il complesso dell'E42 o per la nuova sede della Fiera di Milano - non si concretizzarono con l'edificazione.
La casa si sviluppa all'angolo tra due strade di diversa larghezza: via Cola Montano, più stretta, e via Guglielmo Pepe, larga sino al limite dello scalo ferroviario Farini. L'edificio è organizzato con uffici, laboratori artigianali e magazzini tra il piano seminterrato ed il piano terreno. Alloggi di contenuta dimensione si trovano ai livelli superiori, secondo un modello abitativo ad alta densità - sette appartamenti per piano, serviti da due impianti di collegamento verticale - pensato come investimento da reddito in un quartiere - l'Isola - dalla marcata connotazione popolare ed operaia.
Uso attuale: intero bene: abitazione
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Riferimenti bibliografici
Case d'oggi. Edilizia e arredamento, Milano. Case d'affitto, Milano 1940, p. 74
Patetta L., Lotus international. Rivista d'architettura, Milano 1978, pp. 32-35
Giuseppe Terragni, Bologna 1980, pp. 7, 96-7
Boriani M./ Morandi C./ Rossari A., Milano contemporanea. Itinerari di architettura e urbanistica, Milano 1986, pp. 289, 293
Coppa C., Guide di architettura. Milano, Casa d'abitazione e uffici Rustici, Torino 1990, pp. 238-239
Blasi B., Materiali per comprendere Terragni e il suo tempo : Milano, 26 novembre 1993, Centro congressi Cariplo, Le cinque case milanesi di P. Lingeri e G. Terragni, Viterbo 1993, pp. 39-45
Pietro Lingeri 1894-1968 la figura e l'opera. Atti della giornata di studio, Milano 1995
Giuseppe Terragni 1904-1943, Milano 2005, pp. 467-468
Pietro Lingeri (1894-1968), Milano 2004, pp. 222-223
Fonti e Documenti
Archivio Pietro Lingeri, Progetti, Casa per abitazioni Comolli Rustici, Riproduzioni. Scatola: Rustici - Comolli 1934
Archivio Civico del Comune di Milano, edilizia privata, p. g. 119688/1969, Casa Rustici Comolli, elaborati grafici su carta eliografica
Percorsi tematici:
- L'architettura e le sue fonti: il Novecento a Milano e in Lombardia
- Quattro passi per Milano. Memorie di una città che cambia
Collegamenti
- Descrizione archivistica: Casa per abitazioni Comolli Rustici ([1934] - [1936])
Unità compresa in: Lingeri Pietro (1907 - 1970), Progetti (progetti, disegni e fotografie). Conservatore: Studio Lingeri (Milano, MI).
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2004)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00008/
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