Chiesa di S. Anna Matrona
Milano (MI)
Indirizzo: Via Francesco Albani, 56 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Edificio ad impianto basilicale a tre navate, scheletro con pilastri e travi in cemento armato, murature in laterizio e solai in latero-cemento; copertura a falde.
Epoca di costruzione: 1957 - 1960
Autori: Cassi Ramelli, Antonio, progetto
Descrizione
Il complesso parrocchiale si allunga su un lotto rettangolare nella zona della fiera campionaria, all'altezza del civico 56 di via Albani.
Preceduta da una ampia scalinata di accesso, la facciata principale si alza con un disegno a capanna, decisamente rastremato nella porzione inferiore; a questa rastrematura corrisponde, verso via Meloria, una coppia di montanti che inquadrano profonde fenditure entro cui si aprono dieci vetrate distribuite su due livelli. Sullo stesso lato, ed in fondo alla chiesa, svetta distanziato il campanile, a pianta rettangolare, traforato in sommità da tre celle campanarie e concluso da una copertura voltata.
Sul lato opposto è la casa parrocchiale, sviluppata su cinque piani, sino ad eguagliare in altezza la facciata principale della chiesa.
Al basamento rivestito in lastre di botticino si giustappone la tessitura di mattone rosso che interessa la maggior parte dei rivestimenti di facciata dell'intero complesso.
Una serie di sottili fenditure si apre al centro della facciata principale, originando un motivo a croce appena accennato che alleggerisce la severa composizione e crea un forte contrasto chiaroscurale.
All'interno, lo spazio della chiesa si svolge su un semplice impianto basilicale a tre navate; a quella centrale, più ampia, si affiancano le due minori ai lati di altezza più contenuta, distribuite lungo l'allineamento di pilastri a pianta pentagonale, realizzati in cemento armato e rivestiti di marmo. Notevole il disegno della volta sulla navata centrale, percorsa da poderose costolature a vela cui si contrappongono le arcatelle ribassate delle due navate laterali.
La superficie della parte basamentale, entro la quale si aprono piccole vetrate, è rivestita in mattonelle di klinker ceramico a tinta chiara, mentre la restante parte delle murature è finita ad intonaco e tinteggiato in colore bianco.
Il presbiterio, che ripropone in pianta lo sviluppo a cinque lati dei pilastri, è illuminato dalla luce che penetra dall'alto attraverso la fitta finestratura che si apre alla sommità del tiburio. Il forte contrasto di luce e ombra che si crea tra la luminosità del presbiterio e l'oscurità delle navate è alla base della concezione dello spazio interno della chiesa, il cui punto focale era originariamente individuato nel crocifisso collocato sul dossale in marmo posto sull'alzata dell'altare, smantellato in occasione della realizzazione dell'altare comunitario.
Pulpito e coro all'interno del recinto presbiteriale sono diversamente trattati; in particolare, al coro l'unica concessione decorativa rispetto all'essenzialità delle forme che contraddistingue tutto lo spazio, con un apparato di formelle a motivi stilizzati in pietra di Vicenza. A lato del presbiterio è ricavata la semplice cappella iemale, dedicata a Sant'Anna.
Nel piano seminterrato sono ricavati alcuni spazi per la comunità parrocchiale; accanto all'oratorio maschile e femminile si trovano un asilo e una sala teatrale attrezzata.
Notizie storiche
Al 1957 risale il compromesso tra l'Opera Pia Chiese e Case Parrocchiali Povere e la Società Alemagna Panettoni, proprietaria del lotto tra via Albani e via Meloria, sulla cui destinazione funzionale la Curia avrebbe operato al fine di ottenere una variante di Piano Regolatore e il passaggio da una densità residenziale semi-estensiva ad una semi-intensiva. Cinque anni dopo, ottobre 1962, l'Alemagna dona il terreno alla Curia, che si trova a beneficiare di "tutte le esenzioni fiscali di legge in base alle norme concordatarie, trattandosi di donazione a scopo di culto e di beneficenza".
Il progetto della nuova chiesa, con l'annessa casa parrocchiale, è commissionato a Cassi Ramelli dal Comitato Nuove Chiese della Curia Arcivescovile di Milano; il 17 febbraio 1959, il Comune rilascia la licenza di costruzione. Poco tempo dopo, il 29 febbraio, è emesso il decreto di costituzione della nuova parrocchia, firmato dal Cardinal Montini.
Le opere di costruzione iniziano nel marzo 1959 con un primo intervento di bonifica dell'area, paludosa per essere attraversata dal corso del fiume Olona. I lavori procedono con celerità, grazie anche alle donazioni di privati di cui rimane testimonianza nella lapide sistemata nel piano sotterraneo della chiesa; fra i nomi citati alla memoria dei benefattori compare anche l'Alemagna.
Le diverse tappe che hanno segnato il procedere dei lavori di costruzione del tempio si sono succedute con rapidità veramente encomiabile. Il 3 aprile 1960 erano completamente ultimate le strutture in cemento armato. Il 19 aprile si iniziavano i lavori per le finiture esterne della chiesa. Il 21 agosto si iniziava la posa dei marmi all'interno e il 16 ottobre la posa degli altari e delle balaustre.
Il Cardinale Montini, poi asceso al soglio pontificio e nominato Papa, inaugurò la nuova chiesa il 18 dicembre 1960. Nel discorso tenuto per l'occasione, Sua Eminenza ebbe modo di sottolineare alcune note sullo spazio e sulle forme della chiesa, inserita in un contesto urbano già saturo: "¿qui infatti il progettista ha dovuto sfruttare tutta la parte al di sotto della chiesa per potervi articolare l'oratorio, l'asilo, la scuola serale ed il cinema, con un complesso di opere veramente notevole e non comune pure per numero. Arriverei a dire che in tale arte risiedono i pregi maggiori dell'edificio di cui parliamo, perché effettivamente le funzioni più varie e complesse qui sono intimamente legate tra loro e vivono in una grande spaziosità di ambienti, di passaggi e di servizi¿".
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Riferimenti bibliografici
Magnani G., Diocesi di Milano. Rassegna mensile di vita ambrosiana, Breve storia della Parrocchia Sant'Anna, Milano 1961, pp. 140-144
Mosca A., Nuove Chiese, L'ammirevole semplicità di una chiesa, Milano 1967, pp. 13-19
Fonti e Documenti
Archivio Antonio Cassi Ramelli, progetti, dal .... al ...., c...
Archivio Ufficio Amministrativo Diocesano della Curia Arcivescovile di Milano, n.945
Archivio Edilizia Privata di Milano, 218236/1984
Archivio Civico del Comune di Milano, p.g.2090/1968
Archivio Parrochiale Sant'Anna Matrona, m.n.c.
Percorsi tematici:
- L'architettura e le sue fonti: il Novecento a Milano e in Lombardia
- Quattro passi per Milano. Memorie di una città che cambia
Collegamenti
- Descrizione archivistica: Progetti e opere realizzate (1926 - 1980)
Serie compresa in: Cassi Ramelli Antonio (1905 - 1980), Professione. Conservatore: Associazione Cassi Ramelli (Milano, MI).
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2005)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00013/
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