Casa Fiorentini
Milano (MI)
Indirizzo: Via Melchiorre Gioia, 110 (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: palazzo
Configurazione strutturale: Edificio riconducibile allo schema a C , su griglia di pilastri in calcestruzzo armato e muri di tamponamento in laterizio; solai in latero cemento; copertura a falde.
Epoca di costruzione: 1930 - 1932
Autori: Cassi Ramelli, Antonio, progetto
Descrizione
Nel progetto edilizio è illustrato un edificio con struttura reticolare e murature di colmo in cemento armato, solai in struttura mista di laterizi e cemento armato, murature perimetrali in mattoni pieni.
L'edificio occupa un lotto rettangolare lungo l'antica Alzaia Martesana, poi divenuta via Melchiorre Gioia con la copertura del tratto terminale del naviglio. Posto in asse con la via Stresa, è sviluppato su un impianto a C che origina due cortili interni. Il fabbricato affaccia sullo spazio pubblico con un prospetto caratterizzato nella composizione dagli elementi architettonici del Novecento, al quale è contrapposta la soluzione nettamente più semplificata delle facciate su cortile.
Il fronte principale derivato dall'originaria realizzazione risulta chiaramente tripartito; alla netta definizione del basamento bugnato che si alza sino al piano nobile, marcato da un fascia pressoché continua di balconata, si aggiunge una più leggera partitura muraria sino al quarto piano, caratterizzata dalle alte cornici svasate in cui si aprono le porte finestre di due piani. Ulteriori elementi decorativi novecentisti, come i tondi lievemente sbalzati tra le finestre del quarto piano, sono riproposti al quinto, l'originario ultimo livello dell'edificio, dove è ripresa la tessitura bugnata, con l'introduzione di elementi lobati e con la grande partecipazione del cornicione in gronda. Appare necessario sottolineare come l'equilibrio compositivo della facciata sia stato pesantemente alterato nel tempo dalla sopraelevazione di due piani.
Di rilievo è anche l'atrio principale, centrale, al quale si accede superando una scala in marmo. La sensibilità dell'architetto è manifesta tanto nei dettagli decorativi quanto nei materiali di finitura che svolgono qui un ruolo determinante. L'alternato concorso di cornici e di fasce, di tondi e di modanature lobate che investe tanto le pareti quanto il soffitto si completa con il marmoreo rivestimento a pavimento, dove al seminato veneziano in colore grigio si aggiungono campiture e cornici in contrasto cromatico ed una tessitura a fasce nere ed ocra che collega visivamente le due porte contrapposte, in corrispondenza dei corpi scala.
Così come previsto in progetto, la scala principale è in marmo; il pavimento del vano è un policromo seminato marmoreo, impreziosito da una cornice a tesserine che riprende i motivi dell'atrio.
Sul cortiletto interno, molto ben curato, le facciate sono semplici ma non prive di elementi di interesse; è il caso del fronte parallelo a quello principale su strada, impostato su due emergenze simmetriche arrotondate, il cui andamento curvilineo è raccolto dall'infilata dei balconi.
Notizie storiche
Augusto Fiorentini nel 1930 inoltrò al Comune di Milano una richiesta per l'approvazione del progetto di edificio, da costruire lungo la via Alzaia Martesana, direttamente affacciata al naviglio e poco lontano dalla Cassina de' Pomm. Nel documento si tratta di un fabbricato civile ad uso abitazione che sarà edificato dalla Società Italiana Costruzioni Lavori, con la direzione dei lavori affidata all'architetto Antonio Cassi, di fatto progettista di questa che è la sua prima opera realizzata.
Il fabbricato previsto avrà muri d'ambito in mattoni pieni, muro di colmo con pilastri e travi in calcestruzzo armato, solette a struttura mista in calcestruzzo armato e laterizi. Nei disegni di progetto sono indicate una scala principale, in marmo, e tre scale secondarie, in graniglia. La facciata sarà finita in intonaco di pietra artificiale e intonaco civile.
Complessa è la vicenda edilizia del fabbricato, sviluppatasi attraverso il concorso all'opera di diverse imprese costruttrici ed una variante del prospetto principale.
L'edificazione venne in effetti sospesa una prima volta nei primi mesi del 1931, in seguito alla cessazione dell'attività dell'impresa incaricata. Un documento del 9 gennaio 1931 testimonia che il fabbricato non risulta ancora ultimato al rustico.
Alla fine di settembre dello stesso anno, le opere furono riavviate con le maestranze dell'Impresa Bignotti Giovanni e Figlio.
Col completamento dei solai e dei corpi scala, l'edificio fu terminato al rustico nel febbraio 1932; una nuova sospensione dei lavori si verificò in seguito all'interruzione del rapporto tra la proprietà e l'impresa costruttrice, alla quale subentrò la Cooperativa Muratori di Niguarda.
Uso attuale: intero bene: abitazione
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Riferimenti bibliografici
Buffa P./ Cassi Ramelli A., P. Buffa, A. Cassi architetti, Milano 1934, pp. 11-12
Fonti e Documenti
Archivio Antonio Cassi Ramelli, progetti, dal .... al ...., c...
Archivio Antonio Cassi Ramelli, personali, curriculum vitae 1, quaderno guadagni
Archivio Civico del Comune di Milano, p.g. 213051/35
Percorsi tematici:
- L'architettura e le sue fonti: il Novecento a Milano e in Lombardia
- Quattro passi per Milano. Memorie di una città che cambia
Collegamenti
- Descrizione archivistica: Progetti e opere realizzate (1926 - 1980)
Serie compresa in: Cassi Ramelli Antonio (1905 - 1980), Professione. Conservatore: Associazione Cassi Ramelli (Milano, MI). - Descrizione archivistica: Registro delle attività e curriculum (1925 - 1980)
Serie compresa in: Cassi Ramelli Antonio (1905 - 1980), Personali. Conservatore: Associazione Cassi Ramelli (Milano, MI).
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2005)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00015/
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