Palazzo Via Lanzone 4

Milano (MI)

Indirizzo: Via Lanzone, 4 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Milano (MI)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: palazzo

Configurazione strutturale: Edificio riconducibile allo schema a L , su griglia di pilastri in calcestruzzo armato e muri di tamponamento in laterizio; solaio in latero cemento; copertura piana.

Epoca di costruzione: 1951 - 1953

Autori: Asnago, Mario, progetto; Vender, Claudio, progetto

Descrizione

Il palazzo, conosciuto con il nome di Condominio XXI aprile, occupa l'area della distrutta Casa dei Panigarola, dove si trovavano gli affreschi di Bramante, oggi conservati alla Pinacoteca di Brera, inserito in una ampia area, di forma irregolare, tenuta a giardino piantumato.
La zona di antica edificazione, non lontana dal sito del circo romano, è caratterizzata da palazzi d'epoca, dal vicino complesso monumentale di Sant'Ambrogio e, sull'omonima piazza, dai moderni edifici di Caccia Dominioni e degli stessi Asnago e Vender.
L'edificio è attestato a via Lanzone con un corpo basso di tre piani, al quale si innesta, arretrato e perpendicolare, un secondo volume, elevato su otto piani. Il corpo basso, destinato ad uffici, si estende sino al vicino palazzo Visconti, arretrato dal filo stradale, sul quale è allineata la recinzione.
L'organizzazione dei fabbricati, prevalentemente orientata da criteri insediativi, non corrisponde alla distribuzione interna, stratificata in senso verticale. I primi tre piani di entrambi i corpi edilizi sono, infatti, occupati da uffici, mentre i restanti livelli del corpo alto sono destinati ad abitazioni. Una suddivisione funzionale che si riflette sui prospetti con la differente configurazione delle aperture, rispondente all'esplicito desiderio dei progettisti di dichiarare all'esterno la destinazione d'uso dello spazio interno.
L'ingresso all'edificio non è collocato nel corpo basso, su strada, ma nel fabbricato più alto, affacciato al giardino, da attraversare lungo un percorso che consente alla vista di spaziare all'intorno, tra gli alberi ed il palazzo. Un sistema di accesso del quale fanno parte anche una vasca d'acqua e la pensilina centrale, addossata alla facciata ad ovest, aperta all'ingresso con una grande vetrata aggettante.
L'atrio comune al piano rialzato, al quale si accede mediante una rampa di scala, è di ampio respiro e connotato da soluzioni raffinate; pavimentato in marmo verde issoire, ha la parete di sinistra rivestita di blocchetti a spacco di quarzite, utilizzati anche all'esterno, e pilastri avvolti da lastre di marmo perlino bianco.
Dall'atrio si disimpegnano gli accessi ai due fabbricati: a destra verso il corpo basso ad uffici, a sinistra verso il corpo alto, con due scale e tre ascensori.
Gli appartamenti ai piani alti, esposti ad est e ad ovest, sono dimensionati e rifiniti in maniera adeguata al livello della committenza.
Un recente restauro delle facciate, dei serramenti e dei parapetti, diretto dall'ingegner Vittore Ceretti, è riuscito a mantenere, pur a fronte delle necessarie sostituzioni di elementi, il carattere originario dei sofisticati dettagli di Asnago e Vender.

Notizie storiche

I bombardamenti sulla città del 1943 provocarono ampie distruzioni, rendendo necessaria la ricostruzione del tessuto edificato di via Lanzone, secondo il programma incluso nei piani particolareggiati per il centro storico attuati nell'immediato dopoguerra, all'interno del piano regolatore generale adottato in forma definitiva nel 1953.
Nell'immediato dopoguerra, i proprietari del lotto ai numeri 4 e 6 di via Lanzone avevano commissionato a Vico Magistretti uno studio planivolumetrico, allo scopo di accordarsi con la Soprintendenza ai monumenti in merito alla ricostruzione di alcuni fabbricati.
L'ipotesi formulata non ebbe esito positivo in seguito alla cessione del terreno ad una importante società, la Fabbrica Italiana Tubi e Ferrotubi, acquirente dell'area nel 1949. Poco dopo, la nuova proprietà commissionò a Mario Asnago e Claudio Vender il progetto di un palazzo, con l'obiettivo di realizzare una prestigiosa sede per i propri uffici e per le abitazioni dei dirigenti.
In una prima ipotesi progettuale, l'edificio è localizzato su un altro lotto di via Lanzone, permutato con quello poi edificato su richiesta dell'Università Cattolica, per la quale si andava prefigurando una possibile espansione.
Il progetto definitivo, collocato di fronte alla chiesetta romanica di San Bernardino alle Monache e in adiacenza al cinquecentesco palazzo Visconti (poi Abbiate) è parte di un progetto planivolumetrico comune a tre edifici.
Dopo numerose varianti, alcune elaborate dagli stessi Asnago e Vender, il Comune approva uno schema che prevede edifici composti da corpi edilizi bassi su via Lanzone (uno dei quali comprende la facciata di palazzo Visconti, risparmiata dai bombardamenti) e da corpi più alti, disposti perpendicolarmente alla strada ed affacciati al vasto giardino.
Le diverse ipotesi approntate dai progettisti, conservate nell'Archivio civico di Milano, documentano il progressivo affinamento dei caratteri architettonici dell'edificio in progetto, sino alla stesura definitiva nella quale scompare ogni residua traccia di adattamento linguistico alle preesistenze e al contesto, in favore di una moderna soluzione sul piano formale e tipologico.
Il complesso programma costruttivo non ha limitato la creatività dei progettisti che hanno qui realizzato una delle opere più significative; un modello di moderna residenza urbana, elaborato anche grazie alle disponibilità della committenza e, certo elemento non poco influente sul risultato finale, all'eccezionalità del sito.

Uso attuale: intero bene: abitazione/ uffici

Uso storico: intero bene: abitazione/ uffici

Condizione giuridica: proprietà privata

Riferimenti bibliografici

Bottoni P., Antologia di edifici moderni in Milano, Milano 1954, pp. 160-163

Grandi M./ Pracchi A., Milano. Guida all'architettura moderna, Architettura, città e regime, Bologna 1980, pp. 281, 312

Boriani M./ Morandi C./ Rossari A., Milano contemporanea. Itinerari di architettura e urbanistica, Milano 1986, pp. 188, 192

Zucchi C., Condominio 21 aprile a Milano (1951-53). Mario Asnago, Claudio Vender, Genova 1993, pp. 5-91

Irace F., Milano Moderna. Architettura e città nell'epoca della ricostruzione, Moretti a Milano, Milano 1996, pp. 123-125, 128, 134-145

Cadeo F./ Lattuada M./ Zucchi C., Asnago e Vender. L'astrazione quotidiana, architetture e progetti 1925-1970, Milano 1999, pp. 120-127

Fonti e Documenti

Archivio Asnago-Vender, AV117, Edificio per abitazioni e uffici Condominio XXI Aprile, via Lanzone 4, Milano 1950

Archivio Civico del Comune di Milano

Percorsi tematici:

Collegamenti

Credits

Compilazione: Garnerone, Daniele (2005)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

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