Casa del Mutilato
Milano (MI)
Indirizzo: Via Carlo Freguglia, 14 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: palazzo
Configurazione strutturale: Edificio di forma trapezoidale a corte, su griglia di pilastri in calcestruzzo armato e muratura di tamponamento in laterizio; solai in latero-cemento; copertura piana.
Epoca di costruzione: 1937 - 1942
Autori: Secchi, Luigi Lorenzo, progetto
Descrizione
La Casa del Mutilato occupa parzialmente un lotto di forma pressoché rettangolare, in una zona centrale della città, poco oltre l'anello stradale aperto sull'antica cerchia dei navigli. L'impianto ad U origina un cortile centrale, delimitato da corpi edilizi di differente altezza, da tre a quattro piani. La porzione più alta, corrispondente al fabbricato principale affacciato allo slargo oltre la via Freguglia, è altresì sopralzato con una torre centrale, terminante con una cella e un belvedere.
L'intero edificio è caratterizzato da una netta divisione degli alzati, definita a livello del piano nobile, attraverso l'uso di differenti materiali di rivestimento. Il netto contrasto cromatico delle lastre di travertino dei primi due piani e del mattone scuro dei livelli più alti contribuisce ad esaltare la severità dell'architettura. Ampie e regolari le finestrature, incassate sul filo delle murature ed incorniciate o sottolineate dal variare della tessitura del paramento murario a vista. Nel fabbricato principale, le aperture del secondo e del terzo piano sono contenute in un'unica alta composizione arcuata che restituisce l'immagine di una pilastrata a filo di facciata.
Oltre alla fascia marcapiano intermedia, è presente un cornicione superiore, dentellato, interrotto in corrispondenza della torre centrale e ripreso alla sommità di questa.
Impostato sull'asse di simmetria è il portale d'accesso, preceduto da alcuni gradini ed inquadrato da una elaborata cornice scultorea a motivi vegetali. All'interno è l'atrio monumentale, rivestito di marmi e caratterizzato da una vetrata.
Due grandi statue bronzee, la 'patria' e il 'sacrificio eroico', previste ai lati della scala di accesso esterno, non sono state realizzate, probabilmente a causa del parere espresso dall'ingegnere Mario Fiazza, componente della commissione igienico edilizia.
Se lo schema distributivo e funzionale del progetto del 1937 rivelano una perfetta aderenza alle istanze espresse dal presidente Gorini, la vicenda della costruzione dell'edificio, dettagliatamente descritta nella documentazione d'archivio, è emblematica della discrezionalità delle scelte del direttore lavori.
L'austera immagine attuale dell'edificio, la cui rappresentatività e monumentalità nasce da un ripensamento, qui un poco retorico, e dalla "modernizzazione" del linguaggio classico, deriva essenzialmente dalle variazioni operate nella scelta dei materiali: in luogo della pietra "di un colore bianco caldo" proveniente dalle cave di Zandobbio, serizzo e travertino; invece dei mattoni "giallo cuoio intenso" prodotti da fornaci del piacentino, gli attuali in "cotto antico cortemaggiore", di tonalità assai più scura.
Notizie storiche
Dopo quattro anni di attività presso l'ufficio tecnico del Comune, Secchi è promosso capo sezione, sopravanzando i colleghi con più anni di servizio. Il ruolo eminentemente tecnico con cui lavora da anni in città si arricchisce di sempre maggiore presenzialismo alla vita pubblica. Continua incessante la sua attività di progetto nel campo dell'architettura sociale, esperienza che gli porta notorietà e prestigio; dopo il consenso e l'attenzione internazionale ottenuta con la piscina Cozzi (1933-35), il comune gli riserva, nella massima fiducia, incarichi di grande rilievo e rappresentatività per il regime.
Sin dal 1921, Ada Negri e Carlo Delcroix, presidente dell'Associazione nazionale tra mutilati e invalidi di guerra, si fanno promotori di una iniziativa mirata alla realizzazione in città di una Casa del Mutilato. L'appello resterà insoddisfatto per l'intero decennio e la medesima sorte accompagnerà anche il secondo tentativo, tra il 1929 e il 1930, dopo la costruzione del "tempio dei caduti" in piazza Sant'Ambrogio.
Un concreto avvio alla costruzione della Casa del Mutilato si delinearà solo più tardi, con lo stanziamento di un contributo podestarile di 500.000 lire: è il 17 ottobre 1933. Il presidente della sezione di Milano dell'associazione, Alessandro Gorini, di fronte all'aumento dei soci e alla conseguente inadeguatezza della piccola sede di via Bagutta, comunica all'amico Lorenzo Secchi l'avvenuta costituzione di un comitato di finanziamento "per erigere una Casa del Mutilato".
Tra la fine del 1933 e i primi mesi del 1934, Secchi sarà incaricato di elaborare uno studio di fattibilità sull'ipotesi di sistemare la nuova sede in palazzo Sormani, ritenuto particolarmente adeguato allo scopo per l'ubicazione, l'ampiezza degli spazi e la sua rilevanza monumentale a livello nazionale.
Ma l'ipotesi della sistemazione di palazzo Sormani sarà scartata. Il presidente dell'associazione provvederà immediatamente a delineare, oltre ad alcuni criteri inerenti l'attuabilità economica della costruzione di un nuovo edificio, finanziata in parte con l'offerta del comune, anche la possibilità concreta di coinvolgimento finanziario del personale dipendente, secondo una logica "aziendale" e cooperativista, nonché suggerimenti per una adeguata ubicazione e principi per una corretta progettazione della struttura, evidentemente finalizzati alla predisposizione del bando di un concorso di progettazione.
Nonostante nella primavera del 1935 sia identificata l'area su cui dovrà sorgere il nuovo edificio, nelle immediate vicinanze dell'erigendo palazzo di Giustizia, liberata dalla demolizione degli stabili di compendio dell'ex caserma di artiglieria a cavallo del principe Eugenio di Savoia, il concorso non sarà mai bandito: la podesteria deciderà di affidare progetto e direzione lavori al mutilato ingegner Secchi.
Il 14 giugno 1938 prendono avvio i lavori per la costruzione dell'edificio. La fine lavori coincide col 31 dicembre 1942.
Uso attuale: intero bene: uffici
Uso storico: intero bene: sede sociale
Condizione giuridica: proprietà Stato
Riferimenti bibliografici
Corriere della Sera, Si costruisce la casa del Mutilato fra le vie San Barnaba e Freguglia, Milano 1937, p. 7
Milano dietro le quinte. Luigi Lorenzo Secchi, Milano 1999, pp. 74-76, 88, 113-116, 215 ff. 25-28
Fonti e Documenti
Fondo Luigi Lorenzo Secchi, busta A3A, fasc. Casa del Mutilato
Archivio Civico del Comune di Milano, p.g. 8496/949, fasc. 196
Percorsi tematici:
- L'architettura e le sue fonti: il Novecento a Milano e in Lombardia
- Quattro passi per Milano. Memorie di una città che cambia
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2005)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00034/
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