Casa dell'Opera Nazionale Balilla (ex)
Milano (MI)
Indirizzo: Via Pietro Mascagni, 6 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: casa
Configurazione strutturale: Edificio con pianta irregolare ad U costituito da corpi edilizi organizzati attorno ad un cortile, interno, con struttura portante a pilastri in cemento armato su fondazioni a plinto e murature d'ambito e partizione interna in laterizio forato, con copertura in parte piana ed in parte a falde. Rappresenta uno degli edifici più coerenti dell'architettura del ventennio legata alla corrente del MIAR (Movimento Italiano Architettura Razionale) a cui l'arch. Ceregnini, apparteneva. La composizione dello spazio in pieni e vuoti, espressa essenzialmente dall'impaginazione delle forature di facciata (sistema di portico e loggiati sovrapposti, finestre orbicolari). Le caratteristiche tecnologiche e materiche - maglia regolare di travi e pilastri in c.a. con tamponamenti esterni in mattoni - conferiscono all'immobile indicato rispettabilità e maturità.
Epoca di costruzione: 1933 - 1937
Autori: Cereghini, Mario, progetto
Descrizione
Tra il 1926 e il 1937 alcuni giovani artisti contribuiscono al rinnovamento della cultura architettonica italiana con le Case dell'Opera Nazionale Balilla; espressione di una tipologia particolare, la casa dell'ONB milanese differisce dalle molte altre realizzate nelle città italiane soprattutto per la specificità della funzione di sede degli organi centrali, a cui fanno capo le diverse organizzazioni rionali.
L'edificio, progettato dal lecchese Mario Cereghini, si trova poco oltre la cerchia interna dei navigli, al numero 6 di via Mascagni, asse stradale aperto nel 1950. Presenta una pianta sviluppata su uno schema ad U con cortile interno ed è organizzato in due parti, ben distinte dal punto di vista funzionale e con caratteri architettonici propri: l'una destinata agli uffici, l'altra al salone del cinema teatro. Questa è costituita da un volume netto su tre piani, con poche aperture e una ampia pensilina che svetta in copertura; all'interno, l'originario salone del teatro ospitava 600 spettatori e una biblioteca con sala di lettura aperta sulla terrazza solarium. La porzione di fabbricato destinata ad uffici è invece profondamente scavata da una serie di logge inquadrate nella marmorea griglia ortogonale di balconate e pilastri, con specifica funzione di belvedere in occasione delle parate e, indirettamente, di adeguata protezione dalle piogge.
L'unitarietà dei materiali di finitura in mattonelle di litoceramica rosso mattone delle facciate principali è ripresa e diffusamente applicata anche nel cortile e, all'interno, ma in tinta chiara, lungo i corpi scala.
A lato del passo carraio una rampa sale al piano rialzato dal quale si accede all'atrio che disimpegna le scale in marmo e le sale dell'originario ambulatorio. I due livelli superiori erano destinati agli uffici di Presidenza e Segreteria, con spazi dedicati al pubblico. Al piano seminterrato gli spazi dei magazzini, depositi e un'autorimessa.
In copertura una porzione arretrata del fabbricato comprendeva servizi diversi e l'abitazione del custode.
Superati i presupposti storici e persa l'originaria funzione, l'edificio è stato interessato dall'avvicendamento di attività e dal conseguente adeguamento, ciò che non ne ha impedito il degrado, oggi piuttosto diffuso.
Notizie storiche
L'Opera Nazionale Balilla è istituita nel 1926; nell'arco degli undici anni di esistenza dell'Ente, quasi in ogni città d'Italia è costruita una Casa dell'ONB, attrezzata con spazi e servizi per l'assistenza e l'educazione fisica e morale della gioventù italiana.
Il Comitato Provinciale dell'Opera Balilla di Milano, insediato in una porzione dell'antico Palazzo Resta Pallavicini, dispone di un'area di cortile interna all'isolato, con accesso da via Conservatorio. L'area è interessata dall'apertura di una nuova strada, via Mascagni, in attuazione del nuovo Piano Regolatore della città, firmato dall'ingegnere comunale Cesare Albertini. In conseguenza del prevedibile incremento del valore immobiliare, sul lotto è decisa la costruzione della nuova sede che nell'immediato sarà accessibile attraverso il percorso interno, ma in futuro potrà presentare la facciata principale direttamente sulla nuova via di piano.
Una prima richiesta di costruzione è inoltrata all'Amministrazione milanese nel mese di giugno 1934; vi compare, quale direttore delle opere, l'architetto Mario Cereghini che firma il progetto di un edificio sviluppato su otto piani fuori terra. Ma l'istanza non ottiene il nulla osta alla costruzione anche per l'opposizione della Soprintendenza, che vede nella veste architettonica dell'edificio "caratteri che non sembrano assolutamente adatti alla località ricca di antichi nobilissimi palazzi".
Il progetto definitivo, considerevolmente ridotto a soli quattro piani, della nuova sede dell'ONB è presentato all'esame pochi mesi dopo. Ottenuti i permessi necessari, nel mese di dicembre 1935 l'edificio è in costruzione.
Al pittore Dal Prato è commissionata l'esecuzione di un dipinto che ben rappresenti lo spirito dell'Opera Balilla; sul fondale della loggia al piano rialzato è realizzata l'opera ad affresco che raffigura una scena di avanguardisti in marcia.
Nella seconda metà del Novecento il corpo basso, originariamente concluso in copertura con un terrazzo al quale affacciavano alcuni locali ad uso ufficio e la piccola abitazione del custode, è modificato con l'ampliamento del terzo piano, esteso sino al limitare del loggiato in facciata.
Persa l'originaria funzione, nella seconda metà del Novecento gli spazi del teatro e della biblioteca sono adattati a sala cinematografica.
Uso attuale: corpo principale: uffici; corpo principale: palestra; teatro: cinema (ex)
Uso storico: intero bene: attività sociale; teatro: teatro
Condizione giuridica: proprietà Stato
Riferimenti bibliografici
Rassegna di Architettura. Rivista mensile di architettura e decorazione, La Casa del Balilla a Milano, Milano 1936, n. 12 pp. 417-426
Edilizia Moderna, La Casa dei Balilla a Milano, Milano 1936, n. 21-22 pp. 50-55
Pica A., Milano. Guida Ariminum, 1964
Grandi M./ Pracchi A., Milano. Guida all'architettura moderna, L'architettura razionale, Bologna 1985, pp. 174, 182
Guida d'Italia del Touring club italiano. Milano, Milano 1985, p. 332
Ciucci G./ Dal Co F., Architettura italiana del Novecento, Milano 1990, p. 119
Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p. 154
Muratore A., Architettura. Rivista del Sindacato nazionale fascista architetti, Casa del Dirigente dell'Opera Balilla a Milano, Milano 1936, n. 12 pp. 593-600
Fonti e Documenti
Archivio Civico Milano, Demanio Patrimonio, atti n° 14/1962
Percorsi tematici:
- L'architettura e le sue fonti: il Novecento a Milano e in Lombardia
- Quattro passi per Milano. Memorie di una città che cambia
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2006)
Aggiornamento: Garnerone, Daniele (2007); Ribaudo, Robert (2012)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00062/
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