Compreso in: Ospedale Fatebenefratelli - complesso, Milano (MI)
Ospedale Fatebenefratelli - complesso
Milano (MI)
Indirizzo: Piazza Principessa Clotilde (Fuori dal centro abitato, isolato) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: ospedale
Configurazione strutturale: Edificio con pianta poligonale riconducibile ad U, con struttura portante a pilastri di calcestruzzo armato su fondazione a plinti, murature d'ambito e partiture interne in mattoni; copertura parte a falda e parte piana a terrazza non praticabile.
Epoca di costruzione: 1952 - 1958
Autori: Casati, Carlo, progetto; Priori, Leonardo, progetto; Nardis, Fulvio, decorazione
Comprende
Descrizione
Il complesso ospedaliero Fatebenefratelli si trova in pieno centro cittadino, nell'area prossima al naviglio di San Marco ed in corrispondenza dei caselli di Porta Nuova, recentemente restaurati.
L'edificio realizzato su progetto di Carlo Casati occupa la porzione dell'area delimitata dalla via Castelfidardo, da piazza Principessa Clotilde e dal corso di Porta Nuova; la pianta così originata è ad U, con un prospetto principale elevato sino a cinque piani sulla piazza.
Il progetto di Casati parte dall'edificio preesistente, adeguandosi al tracciato viario; lo scorcio visivo dalla piazza restituisce una immagine di particolare effetto, cui contribuisce l'andamento curvilineo della facciata, distinta da una serie di aperture verticali, raccordate in gruppi di tre in corrispondenza degli angoli di curvatura centrali.
Il prospetto si innalza su uno zoccolo di base in marmo a lastre quadrangolari, mentre i livelli superiori presentano un omogeneo rivestimento a tesserine di marmo a spacco. Le ampie finestrature sono contenute in fasce verticali originate da sfondatini che originano leggeri effetti di chiaroscuro.
Particolare attenzione è stata posta dal progettista alla sommità dell'edificio, dove sono collocati volumi tecnici e una galleria di servizio dei gruppi operatori, risolta con una doppia serie di vetrata continua che stempera la massa e contribuisce al buon equilibrio architettonico.
Di particolare rilievo è la piccola cappella addossata a via Castelfidardo, caratterizzata da una parete finestrata a riquadrature e dalle decorazioni di Fulvio Nardis. L'originaria architettura di Casati è oggi alterata in conseguenza della modifica della testata a sud-ovest, con la chiusura parziale della parete vetrata e la sua sostituzione con vetri colorati a soggetto sacro.
L'ospedale Fatebenefratelli rappresenta oggi una importante struttura nel tessuto sociale ed urbanistico della città, non solo sotto il profilo delle specificità sanitarie ma anche per i propri aspetti architettonici ed artistici. Vi sono conservati trentasette dipinti di soggetto sacro datati dal XVI al XIX secolo, derivazione di una più ampia collezione smembrata nel corso degli ultimi due secoli e in parte andata perduta durante la guerra. Tra l'altro, è degno di nota il fatto che l'ospedale è a tutt'oggi l'unica struttura in piena attività a custodire nell'ampia dotazione artistica un manufatto di assoluto pregio, quale l'organo realizzato nel 1853 da Natale Morelli. Dopo un accurato restauro portato a termine nel 1990, l'organo ha ripreso a suonare e con i "Point d'Orgue", antico termine che definiva il culmine, il "punto d'organo", appunto, di una composizione musicale, è ora protagonista della vita culturale milanese, allietando spazi e uditori così particolari quali quelli della Cappella affacciata a Corso di Porta Nuova e dei reparti dell'ospedale dove sono trasmessi i concerti a cadenza mensile.
Notizie storiche
La storia dell'Istituto prese avvio nel lontano 1588 quando l'arcivescovo di Milano Gaspare Visconti fondò con le autorità civili l'Ospedale Fatebenefratelli. L'area individuata è adiacente al Collegio dei Nobili, potente istituzione legata a San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano dal 1560 al 1584, sulla quale prende avvio la costruzione di un ospedale/convento su progetto di Martino Bassi. Dal 1634 nell'ospedale sono accolti i malati in luogo dei convalescenti.
Col progetto di Giovanni Battista Pessina e di Aurelio Trezzi, del 1630, nell'ospedale ampliato trovano ricovero i malati acuti. Allo stesso momento risale la costruzione della nuova chiesa, dedicata a Santa Maria d'Aracoeli.
In età napoleonica il complesso ospedaliero è interessato da eventi sfavorevoli, ma la destinazione assistenziale e benefica contribuiscono a limitarne i danni; un ambizioso progetto di ammodernamento è avviato dall'architetto Pietro Gilardoni e realizzato tra il 1822 e il 1843.
L'organo firmato da Natale Morelli, nella bella cappella dell'ospedale, entra in funzione nel 1853, tredici anni dopo l'inaugurazione del riformato istituto ospedaliero.
Nella seconda metà dell'Ottocento si susseguono le tappe di una lunga decadenza, contraddistinta dalla soppressione degli ordini religiosi e dal passaggio della direzione dell'istituto ai laici nel 1870, dall'allontanamento dei religiosi nel 1885, dall'unificazione col vicino ospedale Fatebenesorelle ( o Ciceri) e l'annessa Opera Pia Agnesi, sino alla demolizione del vecchio edificio e della chiesa, culminata nel 1937. Dopo la guerra ed i bombardamenti sulla città è avviato nel 1947 il progetto di ricostruzione e ampliamento. L'antico ospedale è sostituito dal nuovo edificio delle Specialità Chirurgiche progettato da Carlo Casati. L'edificio realizzato è attestato alla piazza e si allunga sulla via Castelfidardo. Il 22 novembre 1959 è inaugurato il padiglione alla presenza del cardinale Montini.
All'edificio si aggiungono nuovi padiglioni nel corso della seconda metà del Novecento sino all'attuale configurazione.
Dal 2004 sono in corso interventi di ammodernamento degli spazi e di adeguamento tecnologico; in particolare, sull'edificio di Casati sono messi in cantiere interventi al piano terra del padiglione dell'ex pronto soccorso affacciato con l'ingresso su Piazza Principessa Clotilde, e al blocco operatorio posto al IV piano, per dotare la struttura degli adeguamenti necessari ai requisiti di accreditamento alla vigente normativa sanitaria. Gli interventi al piano terreno prevedono la realizzazione di un unico ingresso al pubblico dalla piazza, orientato alle attività ambulatoriali e ai reparti ospedalieri, e la concentrazione in un nucleo di utilità generale con servizi all'utenza di informazione, bar, rivendita quotidiani in prossimità dell'ingresso.
Uso attuale: intero bene: ospedale
Uso storico: intero bene: ospedale
Condizione giuridica: proprietà Ente sanitario
Ente sanitario proprietario: Azienda ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico
Riferimenti bibliografici
Casati C., Ospedali: problema tecnico e psicologico, Milano 1980
Casati C., Architettura sulle autostrade, edifici per mostre, chiese, ville, case nel verde. Nuovi simboli e vecchie eredita vissute nell'oggi, Milano 1980
Casati C., Sognare in pietra, Firenze 1991
Cliniche Moderne, Architettura-Spazio, Nuovi concetti in alcuni elementi dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano, Milano 1960, n. 2
Fonti e Documenti
Archivio Carlo Casati, OFF-Ristrutturazione e potenziamento Ospedale Fatebenefratelli e Fatebenesorelle Ciceri Agnesi
Percorsi tematici:
- L'architettura e le sue fonti: il Novecento a Milano e in Lombardia
- Quattro passi per Milano. Memorie di una città che cambia
Collegamenti
- Descrizione archivistica: OFF - RISTRUTTURAZIONE E POTENZIAMENTO OSPEDALE FATEBENEFRATELLI FATEBENESORELLE CICERI AGNESI ([1952 settembre 17] - [1958 dicembre 31])
Unità compresa in: Casati Carlo (1943 - 2004), Professione, Progetti, Committenza pubblica, Sanità e assistenza. Conservatore: Studio Casati (Milano, MI).
Credits
Compilazione: Bertasa, Anna (2006); Garnerone, Daniele (2006)
Aggiornamento: Garnerone, Daniele (2007)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00083/
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