Villa Rasini
Milano (MI)
Indirizzo: Via Luigi Amedeo Melegari, 5 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: Edificio con pianta a forma poligonale con muratura di calcestruzzo e mattoni pieni su fondazione continua, murature d'ambito e partiture interne in mattoni, copertura in parte a tetto e in parte piana a terrazza.
Epoca di costruzione: 1924 - 1926
Autori: Andreani, Aldo, progetto
Descrizione
Nella zona centrale della città compresa tra corso Venezia, e viale Maino, prestigiosa per l'organico tessuto edificato e per le connotazioni architettoniche, si trovano alcuni edifici costruiti nella seconda metà degli anni Venti derivati dal progetto di Aldo Andreani, parziale realizzazione di un ben più vasto piano di edificazione. Uno di questi è villa Rasini, al numero 5 di via Melegari, vicino a palazzo Fidia, certo il più noto dei tre interventi milanesi dell'architetto che, assieme al palazzo d'angolo tra le vie Maffei e Serbelloni, dà forma alle emergenze architettoniche del programma di edificazione solo parzialmente realizzato.
La villa occupa un'area irregolare, quasi un triangolo, con un lato circolare che corrisponde all'esedra affacciata al vasto giardino dell'antico palazzo Sola Busca, già Serbelloni.
Sviluppata al bordo del lotto, si affaccia a via Mozart con un prospetto su tre piani; in asse con la ortogonale via Maffei si apre una cancellata, principale accesso alla proprietà, mentre all'opposto, corrispondente ad una sorta di "imbuto" determinato dalla simmetrica villa Mozart, già Zanoletti, si alza il monumentale ingresso all'esedra.
L'edificio è sviluppato su quattro livelli, con un piano parzialmente interrato, e tre piani di abitazione. Le facciate della villa appaiono fortemente caratterizzate da richiami stilistici, con cornici e modanature alle finestre, davanzali con cartigli e volute. La composizione è arricchita dal ricorso a diversi materiali di finitura, con la pietra che riveste un ruolo fondamentale; compare largamente anche il mattone, a due colorazioni, impiegato a completare superfici piane, comprese tra le cornici in travertino delle finestre, ripreso nelle lastre dell'angolo arrotondato verso l'ingresso su via Maffei, il ceppo impiegato nel basamento, e le ampie superfici intonacate che si innestano tra i diversi piani dell'edificio. Fanno da corona alla villa le murature lungo via Maffei, opera dello stesso Andreani, portate a realizzazione nel 1926.
Notizie storiche
Il palazzetto fu edificato nella seconda metà degli anni Venti del secolo scorso, nel solco dell'operazione urbanistica elaborata dall'architetto Aldo Andreani e finalizzata alla lottizzazione di una parte del vasto giardino dell'antico palazzo Serbelloni.
Presentata nella prima versione all'esame della Soprintendenza ai Monumenti della Lombardia nel 1924 e, in versione definitiva, l'anno successivo, la proposta di edificazione dell'area di proprietà del conte Gian Ludovico Sola Cabiati è impostata su assi prospettici, simmetrie ed equilibrati rapporti di volume, regole che evidenziano l'unitarietà complessiva del progetto.
Visione unitaria che non verrà meno anche quando sarà concentrata sui singoli episodi del piano, una volta perso da Andreani il controllo sull'intera operazione in seguito alla vendita dei terreni del cosiddetto Lotto C a tre differenti acquirenti.
Traendo spunto dal vecchio piano del 1908 che prevedeva un asse stradale allineato al fronte meridionale del complesso, l'attuale via Mozart, l'architetto immagina un impianto fondato su un "cannocchiale" perpendicolare alla facciata est dell'antico palazzo e sul raccordo curvilineo tra le due nuove vie Mozart e Maffei, in parte rievocazione dell'irregolare tessuto stradale esistente.
Di fatto oltre la metà del giardino era salvaguardata, disegnando con una esedra perfetta il limite verso le nuove costruzioni; due edifici simmetrici a lati del monumentale ingresso come uno scenografico fondale prospettico.
Il progetto presentato alla Soprintendenza è accolto con attenta considerazione e, dopo un sopralluogo, accolto con alcune notazioni critiche e suggerimenti di modificazione. Prendendo atto dell'ineluttabilità della iniziativa immobiliare nel centro storico cittadino, la Soprintendenza suggerisce un maggior respiro all'impianto, arretrando l'esedra di raccordo ben oltre i 40 metri dell'ipotesi di progetto, richiamando all'attenzione le notevoli preesistenze arboree, da valorizzare come grandiosi "propilei" all'ingresso monumentale.
Sul lotto denominato A in progetto, sono previste due ville simmetriche affiancate ad una grande esedra: villa Rasini e villa Zanoletti, oggi Mozart.
Nonostante ne mantenga l'impostazione planimetrica e la massa dei volumi, villa Zanoletti sarà realizzata da Piero Portaluppi che, salvaguardato l'involucro esterno secondo l'impostazione di Andreani, ne rielaborerà gli interni.
Uso attuale: intero bene: abitazione
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Riferimenti bibliografici
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Fonti e Documenti
Archivio Civico Milano, Edilizia privata, atti n° 100399/1934
Percorsi tematici:
- L'architettura e le sue fonti: il Novecento a Milano e in Lombardia
- Quattro passi per Milano. Memorie di una città che cambia
Collegamenti
- Descrizione archivistica: Stabile uso abitazione Società Anonima Immobiliare Fidia - Palazzo Fidia (1929 - 1934)
Unità compresa in: Pratiche edilizie (1928 - 1983). Conservatore: Comune di Milano. Archivio civico (Milano, MI).
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2007)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00090/
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