Padiglione per mostre e riunioni

Milano (MI)

Indirizzo: Via Giuseppe Pagano Pogatschnig, 34 (Nel centro abitato, isolato) - Milano (MI)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: padiglione

Configurazione strutturale: Edificio con pianta a forma circolare, con semi corona di servizio, costruito con struttura portante in muratura di calcestruzzo e mattoni pieni su fondazione continua, murature d'ambito e partiture interne in mattoni, copertura a sbalzo a sezione tronco conica.

Epoca di costruzione: 1951

Autori: Bottoni, Piero, progetto

Descrizione

L'edificio di Piero Bottoni si raggiunge percorrendo la viabilità di attraversamento principale del quartiere QT8 e, una volta lasciata l'automobile al parcheggio, dirigendosi verso il palazzo delle case economiche, Ina-Casa, realizzato negli stessi anni, lungo la via Pagano Pogatschnig.
Gli elementi di principale caratterizzazione dell'edificio sono ben riassunti nelle sue contenute dimensioni e nello sviluppo circolare del volume e dell'ampia copertura.
Una forte connotazione architettonica che risponde bene ai requisiti funzionali, di esposizione, la sala tonda, e di riparo, la piastra aggettante. Ma anche certe soluzioni rivelano la compiutezza di questo manufatto, risolto bene anche per la possibilità che offre di mascherare i servizi igienici e la scala interna, l'illuminazione della sala condotta dall'alto attraverso un impluvio con lucernario. Come non citare, poi, l'originario delicato cromatismo, sostituito da una intensa tinteggiatura rossa, i grafici lineari e la lavagna destinata alle esercitazioni e alle avventure creative dei bambini armati di gessetti colorati.
Il padiglione ha pianta circolare con raggio di 7,5 metri, con un unico grande salone entro il quale è inserito un elemento semicircolare contenente la scala di discesa al piano inferiore ed i servizi. Al piano seminterrato, di identiche dimensioni, è organizzato lo spazio per il gioco dei ragazzi durante la stagione fredda. Due piccoli locali di servizio sono a disposizione del custode e della piccola biblioteca.
L'edificio è realizzato con una muratura continua, rinforzata da pilastri per la parte fuori terra, con un anello in calcestruzzo armato. La grande soletta circolare, fortemente sbalzata, ha una sezione a tronco di cono appena pronunciato, rinforzata da travi poste a raggiera.
Al centro un lucernario, originariamente provvisto di un carrello mobile con il quale si poteva lasciare a cielo aperto la sala; un dispositivo ad arganello consentiva l'azione su uno schermo a forma di cono per graduare l'intensità luminosa sino all'effetto desiderato.
Il discreto stato di conservazione non distoglie l'attenzione dal degrado delle superfici esterne, pur non accentuato, al quale deve essere posto un freno con un trattamento che ne preservi l'integrità, anche contro le maldestre azioni di protesta urbana.
Il mantenimento integrale dell'edificio, dal volume all'architettura, dalle aperture alla copertura, come dello spazio circostante, dove è installata una statua in pietra che rappresenta una figura umana, mutilata di un braccio, rappresentano i necessari e semplici punti di riferimento per la salvaguardia di una delle opere più significative dell'intero quartiere.

Notizie storiche

Il padiglione fu costruito in occasione della IX Triennale, svoltasi nel 1951 e donato alla città di Milano, unitamente al campo di gioco realizzato all'intorno.
Due le funzioni alla base del progetto architettonico elaborato da Piero Bottoni: una prettamente culturale e museale come sede espositiva e luogo di riunione, con allestimento di mostre attraverso le quali, con l'esposizione di plastici, disegni, fotografie e tabelle, illustrare l'evoluzione del QT8; l'altra, meno prosaicamente tendeva a risolvere problemi contingenti legati alle condizioni atmosferiche: un riparo durante la pioggia per i bambini lì attorno intenti nei loro giochi di gioventù!
Il piccolo edificio costituisce uno degli episodi di maggior rilievo architettonico del quartiere, peraltro in specifico rapporto con il vicino edificio per abitazioni economiche progettato da Pietro Lingeri e Luigi Zuccoli. Un monumento, anche per la funzione che Bottoni gli attribuisce esplicitamente indicandolo come il luogo fisico dove illustrare la vita del quartiere, affinché mai possano venir meno le idee e i presupposti che l'hanno reso possibile.
In origine rivestito di tesserine di ceramica di colore crema e grigio, con una parte decorata a disegni schematici ed una lavagna predisposta per il disegno a gessetti colorati, il padiglione pur in discreto stato di conservazione mostra i segni del tempo trascorso, non indelebili. Una necessaria azione di valorizzazione non può prescindere dalla sua destinazione all'uso pubblico, rilanciandola rispetto alla sottoutilizzazione attuale, anche attraverso opere di recupero strutturale, come la rimozione delle partizioni interne che alterano evidentemente l'originario spazio della sala.
Il riconoscimento del valore intrinseco del QT8 per gli aspetti dei singoli episodi architettonici, per le relazioni tra il costruito e lo spazio non costruito/naturale, per i rapporti tra il quartiere e la città, sono alla base dell'iniziativa tesa all'apposizione del vincolo ambientale sull'intero quartiere.
L'idea che Bottoni elaborò insieme a Giuseppe Pagano già prima della guerra trovò concreta realizzazione a partire dall'VIII Triennale; da allora sono passati più di 50 anni, e il tempo trascorso, troppo lungo per l'uomo e le sue caducità ma molto limitato per i destini di una città è sufficiente per valutare la giustezza delle sue motivazioni. Se lo scopo originario qui è stato raggiunto, non di meno deve servire a monito per comprendere quale altra città e quale altro spazio abitato potrebbe essere vitale, in luogo delle informi e deprimenti periferie urbane a cui siamo purtroppo costretti.

Uso attuale: intero bene: biblioteca rionale

Uso storico: intero bene: padiglione per mostre e riunioni/ biblioteca

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Riferimenti bibliografici

Domus, Esperienza dell'ottava Triennale, Milano 1947, n. 221 pp. 1-7

Vitrum, Q.T.8: il quartiere sperimentale modello della Triennale, Milano 1951, n. 20 pp. 38-44

Bottoni P., Antologia di edifici moderni in Milano, Milano 1954, pp. 208-211

Grandi M./ Pracchi A., Milano. Guida all'architettura moderna, La ricostruzione, Bologna 1980, pp. 247-248

Guida d'Italia del Touring club italiano. Milano, Milano 1985, p. 521

Consonni G./ Meneghetti L./ Tonon G., Piero Bottoni. Opera completa, Quartiere sperimentale dll'ottava Triennale QT8 a Milano, 1946-53, Milano 1990

Leyla Ciagà G./ Tonon G., Le case nella Triennale. Dal parco al QT8, Milano 2005, p. 81

Fonti e Documenti

Direzione Regionale dei Beni Culturali della Lombardia, Politecnico di Milano, Master FSE II Livello 2004-2005 Restauro del Moderno, QT8 Quartiere sperimentale della ottava Triennale, Tutor: arch. D. Lattanzi

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Garnerone, Daniele (2007)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

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