Edificio per abitazioni "Casa a ville sovrapposte"
Milano (MI)
Indirizzo: Via dell'Annunciata, 23/1 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: casa
Configurazione strutturale: Edificio con pianta a forma rettangolare, a struttura portante di pilastri in cemento armato su fondazioni a plinto e murature di chiusura e partizione interna in laterizio forato, con copertura piana a terrazza. Fu costruito nel dopoguerra sul sedime delle ortaglie del convento dell'Annunciata.
Epoca di costruzione: 1932 - 1934
Autori: Figini, Luigi, progetto; Pollini, Gino, progetto
Descrizione
L'edificio sorge in un'area densamente edificata a ridosso della cerchia dei navigli, lungo via dell'Annunciata, stretta e parallela a via Fatebenefratelli. Il contesto è di grande pregio; l'area compresa tra via Borgonuovo e via dei Giardini, aperta negli anni Trenta, già caratterizzata dalle residenze della nobiltà milanese, è andata anche connotandosi per gli interventi di alcune figure di rilievo dell'architettura milanese del tempo, da Muzio al gruppo BBPR, a Luigi Figini e Gino Pollini, autori dell'edificio noto come casa a ville sovrapposte.
Il fabbricato ha pianta rettangolare e occupa un lotto dal perimetro irregolare che presenta un contenuto affaccio alla via pubblica e che si sviluppa ampiamente all'interno con un giardino, residuo di una ben più vasta area verde di pertinenza delle residenze nobiliari della zona.
Elevato su sei piani, ha facciate aperte da ampie finestre; in particolare quella a sud, verso i giardini, è aperta da vetrate che offrono una panoramica sulle rigogliose alberature preesistenti.
Balconi e terrazzi aggettanti ampliano lo spazio dei soggiorni, rendendo gli alloggi più vicini ai desideri espressi da chi vorrebbe abitare una "villa di città".
Al piano terreno la portineria controlla i due ingressi, quello padronale, al centro della facciata a sud distinto da quello di servizio, posto sul fianco dell'edificio.
Dall'ingresso principale si accede all'ascensore e allo scalone. A livello del seminterrato sono ricavate le autorimesse, accessibili mediante una rampa a lato.
Nell'originaria configurazione gli ambienti al piano rialzato erano destinati a studi ed uffici. I livelli superiori sono tuttora destinati alla residenza, con un appartamento unico di undici locali alternato a piani con due alloggi più piccoli. Gli ambienti destinati alla permanenza, soggiorni e parte delle camere da letto, hanno esposizione verso sud e sui giardini; dall'ambiente di soggiorno si accede attraversando un serramento in cristallo ad un'ampia terrazza coperta. Verso la strada pubblica, a nord, sono distribuiti principalmente gli ambienti di servizio.
In copertura il terrazzo è stato attrezzato con zone verdi ed oggi è divenuto un rigoglioso giardino pensile.
Notizie storiche
L'area destinata alla costruzione era a giardino densamente piantumato con alberi di pregio, porzione marginale del ben più vasto giardino di età settecentesca che costituiva il compendio del palazzo Perego di Cremnago.
Una condizione che doveva esser salvaguardata quanto possibile, evitando la soluzione delle ville signorili che avrebbe comportato un eccessivo consumo di spazio, con un maggior numero di piante abbattute e un minore sfruttamento volumetrico.
L'approccio critico al progetto dei commentatori del tempo evidenziava il problema del contenimento del consumo del suolo, tanto di più se questo era alberato come nel caso di un giardino d'epoca. La soluzione prospettata non poteva che essere quella di salire in altezza, anche sino a dieci o dodici piani, con costruzioni dall'ingombro contenuto alla base.
Certo così avrebbe potuto essere se i regolamenti comunali l'avessero consentito. Ma tant'è, una soluzione poteva essere individuata nella sovrapposizione di case o ville sino all'altezza possibile, magari sino alla quota delle fronde più alte degli alberi.
Così fu per l'edificio progettato dagli architetti Luigi Figini e Gino Pollini nel 1932, mirato a sfruttare al meglio il concetto di sviluppo in verticale per salvaguardare gli spazi a verde in orizzontale. Chiamata casa a ville sovrapposte perché poteva godere della vista sulle alberature da tre lati, in realtà si trattava di un signorile palazzo ad appartamenti, con uno o due alloggi per piano, con servizi generali e giardino in comune.
Ma l'applicazione del principio dello sviluppo in altezza anziché in orizzontale rappresentava un ideale di nuova architettura più attenta ai bisogni della gente e più rispondente alla necessità di salvaguardare la bellezza della città, ideale che trovava non soltanto Figini e Pollini concordi, ma tutti i principali esponenti del razionalismo che, sul tema concreto della casa, indirizzavano le proprie ricerche e sperimentazioni.
Pochi anni dopo fu Pietro Lingeri ad applicare su scala minore lo stesso principio, con la Casa Cattaneo-Alchieri di Como.
Uso attuale: intero bene: abitazione
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Riferimenti bibliografici
Domus, Milano 1932, n. 54 pp. 338-339
Casabella, Milano 1934, n. 76 pp. 18-23
Quadrante, 1935, n. 30, p. 20-25
Architettura. Rivista del Sindacato nazionale fascista architetti, Milano 1936, n. 1
Rassegna di Architettura. Rivista mensile di architettura e decorazione, Milano 1936, n. 2
Domus, Milano 1936, n. 98 pp. 4-5
Moretti B., Case d'abitazione in Italia, Milano 1939
Blasi C., Figini e Pollini, Milano 1963
Grandi M./ Pracchi A., Milano. Guida all'architettura moderna, L'architettura razionale, Bologna 1985, p. 180
Ale' F./ Bertelli G./ Guidarini S., Domus, Figini e Pollini e Milano, Milano 1988, n. 695
Savi V., Figini e Pollini. Architetture 1927-1989, Milano 1990
Guida di Milano, Torino 1990
Ciucci G./ Dal Co F., Architettura italiana del Novecento, Milano 1990
Gregotti V./ Marzari G., Luigi Figini - Gino Pollini, Opera Completa, Milano 1996
Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p. 140
Fonti e Documenti
Archivio Civico Milano, Edilizia privata, atti n° 54033/1951
Percorsi tematici:
- L'architettura e le sue fonti: il Novecento a Milano e in Lombardia
- Quattro passi per Milano. Memorie di una città che cambia
Collegamenti
- Descrizione archivistica: Casa a ville sovrapposte - opere di ristrutturazione interna (1951)
Unità compresa in: Pratiche edilizie (1928 - 1983). Conservatore: Comune di Milano. Archivio civico (Milano, MI).
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2007)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00098/
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