‹ precedente | 6 di 7 | successivo ›
Tempietto del Fauno di Palazzo Arese Borromeo
Cesano Maderno (MB)
Indirizzo: Via Giuseppe Garibaldi (Nel centro abitato, isolato) - Cesano Maderno (MB)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: padiglione
Configurazione strutturale: Edificio a pianta quadrata con addizione emicilindrica mistilinea, elevato su due piani, con tamburo e lanterna, costituito da muratura continua in laterizio, con colonne lapidee, volta a calotta in copertura e manto di tegole a coppo di laterizio e lastre.
Epoca di costruzione: terzo quarto sec. XVII
Autori: Castelli, Francesco Maria, progetto
Descrizione
Cesano Maderno offre al visitatore molteplici occasioni di godimento per il ricco patrimonio artistico e culturale ereditato dal passato. Prevale sull'insieme urbanistico del nucleo storico attraversato dal torrente Seveso l'insigne Palazzo Arese Borromeo che, con il vasto giardino, prese forma nel Seicento arrivando a eguagliare la magnificenza di ville e palazzi della campagna romana. Un insieme di elementi naturali e artificiali in coerente rapporto di forme progettate con riferimenti all'antichità, teso a sottolineare potere ed autorità economica e culturale, che il letterato Gregorio Leti avvicina ai casi più eclatanti delle ville di Tivoli e di Frascati.
Nel sistema che evoca l'età classica sono le numerose sculture e le architetture a padiglione, a tempietto e a portale collocate volta a volta all'interno giardino o a suoi bordi, secondo uno schema che esalta gli scorci e le visioni prospettiche tra gli accessi, i percorsi e i parterre.
Pregevole architettura, il Tempietto del Fauno è attestato al vertice sud-est del giardino di Palazzo Borromeo Arese. Giungendo a Cesano Maderno, se ne coglie la mole a distanza, solo in parte schermata da alberature, lasciando prefigurare anche all'inconsapevole viaggiatore la presenza di una testimonianza storica il cui significato si estende ben oltre i propri limiti architettonici.
Percorso il giardino lungo il viale di attraversamento principale, raccolto anche dall'asse stradale di Corso della Libertà concluso da un portale a esedra, si giunge al seicentesco edificio impostato su una pianta a croce greca lobata con l'innesto ai quattro lati di absidiole emicilindriche. Due di queste sono aperte al giardino, col passo curvilineo gradinato su cui si ergono due colonne tuscaniche architravate a chiusura della porzione superiore. In alto, la copertura della calotta interna è conclusa dal tiburio e da una lanterna, sulla quale da un basamento mistilineo svetta la statua della Fama.
All'interno, due scale a chiocciola con gradini di pietra salgono al livello più alto, dominando lo spazio arricchito dalle decorazioni a fresco parietali.
Queste, d'impostazione seicentesca, coinvolgono per intero l'aula, dalle pareti ai pilastri per finire ai catini absidali e alle unghiature delle arcate con rappresentazioni che evocano, in un'ambientazione in equilibrio tra mitologia e natura, scene delle Parche, dello zodiaco, dei mesi e delle quattro stagioni, in un tripudio di accenti divini, degno coronamento alla statua del dio Pan che, assiso su un piedistallo, troneggia al centro della sala.
Nel sottosuolo, il vano di una piccola cisterna o ghiacciaia consentiva la conservazione di vivande e bevande per i rinfreschi di corte consumati nel parco, tra l'ombra degli alberi, i giochi d'acque delle fontane e i convenevoli degli astanti.
Notizie storiche
Il luogo di Cesano Maderno ha visto affermarsi sin dai primi anni del XVI secolo il ruolo della casata Arese, poi Borromeo Arese, con la registrazione nel 1537 di una "casa con orto". Dell'anno successivo è la nomina di Bartolomeo Arese (1508-1562) quale feudatario della metà della Pieve di Seveso, il cui controllo per la restante parte è acquisito da Antonio Carcassola.
Dal sito della prima dimora, nella zona settentrionale del Comune e in prossimità del torrente Seveso, ha preso poi forma con Bartolomeo III Arese il magnifico palazzo strettamente legato al feudo, espressione del potere di governo che condiziona il minuto tessuto edificato esistente con l'impatto di un piano urbanistico colossale. Nel solco della cultura del Seicento, il progetto fonda la rappresentatività del fasto artistico con il dato ambientale, un rapporto che per i due secoli successivi - al pari di altri casi del milanese e della Brianza in particolare - si manterrà a Cesano Maderno pressoché inalterato ed esclusivo.
Componente imprescindibile della nuova monumentale organizzazione dello spazio della sontuosa dimora è il vasto giardino esteso a Levante ad est, per il cui impianto la famiglia Borromeo Arese incarica Francesco Maria Castelli da Castel San Pietro.
Alla costituzione del casato Borromeo Arese, con Carlo IV, furono avviate nella seconda metà del Seicento opere di ampliamento e riorganizzazione del giardino, e il tracciamento della roggia Borromea incrementò l'apporto idrico sulla tenuta. Ai benefici effetti sui fondi per la produzione di foraggi e per il movimento della macina di un mulino si aggiunsero le migliorie nell'organizzazione del giardino padronale, uno scenografico sistema basato su lunghe prospettive.
Le nuove dimensioni del parco, pressoché raddoppiate, sono rilevate nelle mappe Carlo VI del 1722, con la rappresentazione a ricca articolazione di aiuole e parterre nella parte orientale del palazzo, sino al muro di cinta allineato al Padiglione degli uccelli, mentre l'estensione raggiunge il bordo più lontano, dove si trovano il maestoso portale del Serraglio e il Tempietto del Fauno.
Impegnato nella riorganizzazione delle pertinenze del palazzo, Francesco Maria Castelli progettò il Casino, identificato poi come Tempietto del Fauno per la presenza al suo interno di una statua di satiro.
All'aurea della mitologica architettura appartengono pure fantasiose ricostruzioni di spirituali presenze, evocate nei percorsi che si sono sovrapposti al tempo e che tornano talvolta a memoria di riti e celebrazioni che vorrebbero individuare nel sotterraneo ambiente voltato, dove si trova una piccola ghiacciaia, il luogo di rituali e tragiche consumazioni a danno d'indifese fanciulle.
Ridotto all'oblio per decenni di abbandono e decadimento, l'intero complesso di palazzo divenuto di proprietà pubblica nel 1987 è stato sottoposto all'impegnativo intervento di recupero, con la restituzione del giardino alla collettività nel 1991. Dieci anni dopo, nel 2001, ha preso forma il restauro conservativo del tempietto curato dall'architetto milanese Marco Maria Sagnelli.
Uso attuale: intero bene: pertinenza del palazzo
Uso storico: intero bene: pertinenza del palazzo
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Accessibilità: l'accessibilità è completa.
Cesano Maderno, principali collegamenti:
trasporto privato su strada:
S.S. 35 dei Giovi (Genova-Milano.Como-Chiasso);
superstrada Milano-Lentate sul Seveso, uscita Cesano Maderno;
S.S. 527 Monza-Saronno-Busto Arsizio;
trasporto pubblico su ferrovia e strada:
linea FNM Milano-Seveso-Asso Ferrovie Nord Milano (FNME), stazione di Cesano Maderno;
autobus Brianza trasporti e Linea Air pullman:
linea H 309 Meda - Cesano Maderno - Saronno;
linea z251 Desio (FS) - Bovisio Masciago - Varedo - Senago - Limbiate - Cesano Maderno (FNM);
linea z240 Desio (FS) - Cesano Maderno - Limbiate - Senago - Varedo - Bovisio Masciago - Desio (FS).
Riferimenti bibliografici
Bagatti Valsecchi P.F./ Cito Filomarino A.M./ Süss F., Ville della Brianza/ Lombardia 6, SISAR, Milano 1978
Associazione Amici del Palazzo e Parco Borromeo Arese, Palazzo Borromeo Arese/ Cesano Maderno, Comune di Cesano Maderno, Assessorato alla Cultura 1996
Gatti Perer M. L. (a cura di), Il Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno, ISAL, Milano 1999
Spiriti A., Palazzo Borromeo Arese a Cesano Maderno, ISAL, Milano 2000
Azzi Visentini M./ Cassanelli R./ Langè S./ Malovini C., Ville di delizia nella provincia di Milano, Milano 2003
Mauri M./ Ronzoni D.F., Ville della Brianza, Bellavite, Missaglia 2003
Ronzoni D. F., Magni K.,, La ghiacciaia di palazzo Arese Borromeo, Bellavite, Missaglia 2006
Boldrini S., Mauri C., Napoletano M., Rebosio M., Santambrogio D., Quaderni di Palazzo Arese Borromeo, Il Tempietto del Fauno, Associazione Vivere il Palazzo e il Giardino Arese Borromeo, Cesano Maderno 2011, Monografie 3, p. 54
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2011)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Fotografie: Garnerone, Daniele
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3o190-00017/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).