Compreso in: Villa Archinto Pennati - complesso, Monza (MB)
Villa Archinto Pennati - complesso
Monza (MB)
Indirizzo: Via Francesco Frisi, 22 (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Monza (MB)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: La villa si sviluppa intorno ad un corpo centrale ad U con ali laterali porticate che delimitano un cortile d'ingresso. Negli anni la costruzione è stata arricchita da numerosi corpi secondari e rustici per cui attualmente presenta una pianta complessa, sostanzialmente articolata intorno a sei cortili. La proprietà comprende un vasto parco paesaggistico. Internamente la villa è stata variamente suddivisa in appartamenti ottenuti tramite la chiusura di porte già esistenti senza mutare drasticamente la spazialità originaria. All'interno rimangono numerose sale affrescate con soffitti a volta, strutture verticali in laterizio continuo e copertura a falde in coppi.
Epoca di costruzione: post 1829 - ante 1840
Autori: Canonica, Luigi, rifacimento: edificio padronale / progetto: giardino all'inglese; Albertolli, Giocondo, decorazione: sala p. t
Descrizione
La villa si sviluppa intorno ad un originario corpo centrale ad U, con ali laterali che delimitano il cortile d'ingresso su via Francesco Frisi, nel centro abitato di Monza. Negli anni la costruzione è stata arricchita da numerosi corpi secondari e da rustici; attualmente presenta una pianta complessa, sostanzialmente articolata intorno a sei cortili. La proprietà comprende un vasto parco paesaggistico di grande interesse, il cui disegno è rimasto quasi identico a quello originario: comprende due tempietti, una torre neomedievale, una roggia, un laghetto artificiale e vari altri elementi architettonici classicheggianti. Il fronte della villa verso il giardino è il più aulico perchè stilisticamente unitario: il corpo padronale, di maggior altezza rispetto alle ali, presenta un blocco centrale leggermente aggettante comprendente un piano terra bugnato, aperto da tre archi a tutto sesto, e due piani superiori, tra semicolonne giganti ioniche con trabeazione, timpano di coronamento e attico laterale. La facciata verso la corte d'ingresso non è invece omogenea, rivela il suo innesto, almeno parziale, su un edificio preesistente: le ali porticate presentano altezze diverse dei piani e una differente partitura orizzontale e verticale; la forma del cortile d'ingresso non è regolare, ma trapezoidale. Le ali sono interrotte, al piano terra nel punto d'innesto con il corpo padronale, da due portici su colonne a quattro fornici, che danno luogo a interessanti prospettive sui cortili laterali e ad un asse visivo che si aggiunge a quello d'ingresso.
Internamente la villa è stata variamente suddivisa in appartamenti, ottenuti tramite chiusura di porte già esistenti, senza mutare drasticamente la spazialità originaria. Numerose sale affrescate con soffitto a volta, strutture verticali in laterizio e copertura a falde in coppi, sono ancora godibili. Le sale rappresentative non sono qui poste al centro, come di tradizione, ma alle due estremità del blocco abitativo: anche in questo caso la scelta è probabilmente dovuta all'inglobamento di murature preesistenti.
Notizie storiche
La villa è stata realizzata da Luigi Canonica (o con il suo intervento) per i conti Archinto, tra il 1829 e il 1940, sull'area di un precedente complesso settecentesco. L'edificio è considerato la villa neoclassica più importante di Monza, dopo quella Reale, e testimonia l'influenza propulsiva che la reggia ebbe in merito all'insediamento di numerose nuove residenze nobiliari in aree ad essa adiacenti. Su progetto di Canonica fu realizzato anche il grande parco paesaggistico di Villa Archinto Pennati, confinante con il Parco Reale e con il fiume Lambro.
Il complesso restò di proprietà della famiglia Archinto fino al 1862, allorché il conte Luigi lo vendette alla confraternita dei Barnabiti, che lo trasformarono in un collegio di educazione maschile.
Nel 1873 l'istituto fu soppresso: la villa, acquistata da Filippo Pennati, venne affittata all'amministrazione della Casa reale, finché Umberto I tenne corte a Monza. Da allora è rimasta alla famiglia Pennati che vi dimora stabilmente garantendone la conservazione.
Uso attuale: intero bene: abitazione
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: In treno: con le linee ferroviarie
Milano-Bergamo
Milano-Como/Chiasso
Milano-Lecco
In autobus:
z218
Monza - Muggiò - Cinisello B. - Sesto S.G. (M1-FS)
z221
Mariano C. (FNM)-Giussano-Carate B.-Monza-Sesto S. G. (M1-FS)-Milano Bicocca
z222
Monza FS - S. Fruttuoso - Sesto S. G. (M1-FS)
z223
Monza FS (Celere) - Cinisello B. - Milano Bicocca
z224
Monza (Ordinaria) - Sesto S.G. - Milano
z225
Nova M.se - Sesto S. G. (M1-FS)
z227
Muggiò - Sesto S. G. (M1-FS)
z229
Palazzolo (FNM) - Paderno D. - Cinisello B. - Sesto S.G. (M1-FS)
Riferimenti bibliografici
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Ingegnoli V./ Langè S./ Süss F., Le ville storiche nel territorio di Monza, Cinisello Balsamo 1987
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Bossaglia R., Storia di Monza e della Brianza, L' arte dal Manierismo al primo Novecento, Milano 1971, v. V
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Perogalli C./ Bescapè G.C., Ville milanesi, Milano 1965, p. 32
Mauri M./ Ronzoni D.F., Ville della Brianza, Missaglia 2003, v. II
Repishti F./ Suss F., Monza dai De Leyva alla Villa Arciducale, Rho 2000
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Bresil, Roberto (2009); Simioli, Adele (2009)
Descrizione e notizie storiche: Simioli, Adele
Fotografie: Bresil, Roberto; Simioli, Adele
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3o290-00013/
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