Chiesa Matris Domini (Monastero delle Domenicane)
Bergamo (BG)
Indirizzo: Via Locatelli 77 - Bergamo (BG)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Complesso distribuito intorno a due ampi chiostri quadrangolari; a nord del chiostro maggiore si snoda la chiesa, divisa in due parti secondo lo schema delle chiese monastiche femminili: una cappella interna, per le religiose; la chiesa esterna ad aula con tre cappelle per lato e un ampio coro al piano superiore.
Epoca di costruzione: 1359
Descrizione
Il fatto che l'organismo del monastero sia cresciuto nei secoli per aggiunte successive, senza un progetto architettonico unitario, rende particolarmente problematica la lettura delle varie strutture. Ambienti di epoca diversa sono distribuiti intorno a due ampi chiostri quadrangolari; a nord del chiostro maggiore si snoda la chiesa, che risulta distinta in due parti secondo la consuetudine delle chiese monastiche femminili: una cappella interna, verso oriente, è suddivisa in tre navate voltate a crociera; la chiesa esterna è invece un'ariosa aula seicentesca con tre cappelle per lato e un ampio coro al piano superiore, pure di epoca barocca. La struttura trecentesca è ricostruibile in via ipotetica sulla base degli scarsi frammenti superstiti.
Le vicissitudini storiche e architettoniche del Matris Domini hanno pesantemente influito sulla conservazione dei numerosi cicli pittorici di epoca gotica; già prima del Seicento le travature trasversali di copertura furono sostituite con grandi archi in muratura, che poggiavano sui dipinti trecenteschi; a lungo confinata nei sottotetti la ricca decorazione pittorica fu ricuperata negli anni Sessanta e Settanta del Novecento e restaurata sotto la direzione di Giuseppe Arrigoni.
Un piccolo gruppo di dipinti databili all'inizio del Duecento, ritrovati in un ambiente sul lato occidentale del chiostro grande (forse l'antico refettorio), testimonia della fase precedente all'insediamento domenicano: di grande qualità, esse presentano una forte caratterizzazione fisionomica e gestuale che anima il tradizionale schema frontale delle figure, di matrice bizantina.
Il nucleo pittorico più cospicuo per importanza ed estensione è costituito da alcuni episodi cristologici e affreschi di carattere votivo che occupavano la zona della navata più prossima all'arcone trionfale.L'anonimo pittore, cui si è attribuito recentemente il nome convenzionale di Primo Maestro di Chiaravalle, costituisce una delle maggiori personalità pittoriche del primo Trecento lombardo per le straordinarie capacità di sintesi ed essenzialità narrativa unite all'espressione dei più vivi sentimenti umani.
Al primo quarto del Trecento dovrebbe risalire anche il frammentario Giudizio universale sull'arcone di ingresso al coro della chiesa trecentesca;l'autore è stato identificato nel cosiddetto Maestro dell'Albero della Vita di S. Maria Maggiore a Bergamo.
Dall'originaria cappella riservata alle monache provengono cinque pannelli di vetrata di forma circolare, oggi rimontati entro una finestra a oculo di epoca successiva, raffiguranti la Madonna col Bambino, San Domenico, San Pietro martire e due Angeli. Si tratta dell'unico esempio finora noto di pittura lombarda su vetro del Trecento; il cattivo stato di conservazione dei pannelli non impedisce di istituire significativi confronti con i modi del cosiddetto Primo Maestro di Chiaravalle per la dilatazione delle figure e l'ampio, ricco panneggiare, nonostante le pose più bloccate e convenzionali rispetto al ciclo cristologico, probabilmente posteriore alla vetrata di circa un decennio.
Notizie storiche
Il complesso Matris Domini, un monastero femminile di clausura dell'ordine di S. Domenico, fu fondato nella seconda metà del XIII secolo nell'area di un preesistente edificio connesso ad un ospedale e, forse, ad un insediamento degli Umiliati, sul quale si hanno scarsissime notizie; nel cortile d'ingresso e nell'ala occidentale dell'attuale monastero restano alcune strutture più antiche, forse collegabili con l'edificio preesistente all'insediamento domenicano. La prima citazione documentaria del complesso risale al 1273, anno di consacrazione della chiesa. Dalle fonti letterarie si ha notizia di un importante rinnovamento del complesso nel 1308, plausibilmente in corrispondenza con la prima fase della decorazione gotica; sia la chiesa sia il monastero sarebbero poi stati ricostruiti ex novo nel 1359. Nei secoli successivi gli interventi più consistenti furono quelli seicenteschi, operati sulla base delle precise disposizioni dettate da san Carlo Borromeo durante la visita apostolica del 1575. Soppresso a fine Settecento, il convento venne adibito dagli Austriaci a ospedale militare nel 1832, quindi riaperto al culto nel 1835. Durante la seconda guerra mondiale parte dell'edificio fu poi destinato alla funzione di carcere politico.
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Accessibilità: Per informazioni:
Tel + 39-035-3884811 Fax +39- 035.3884837
Per il Museo del convento delle domenicane:
Telefono: 035/3884885
Giorni di apertura: Visitabile a richiesta
Sito Web:http://www.matrisdomini.org/monastero/museo.htm
Come arrivare:
dalla stazione: bus n. 1 fino alla funicolare, attraversare la strada e imboccare Via Locatelli. A sin. si ha l'ingresso al Monastero
dall'autostrada: Viale Papa Giovanni XXIII, Viale Roma, Viale Vittorio Emauele, Via Brigata Lupi.
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Scaburri, Luca (2007)
Aggiornamento: Ribaudo, Robert (2009)
Descrizione e notizie storiche: Balzarini, Maria Grazia
Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/BG020-00118/
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