Compreso in: Convento di S. Fermo - complesso, Bergamo (BG)
Convento di S. Fermo - complesso
Bergamo (BG)
Indirizzo: Via Santi Maurizio e Fermo - Bergamo (BG)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: convento
Configurazione strutturale: Chiesa a pianta longitudinale; fondazioni in muratura mista; muratura in ciottoli e laterizio; tetto a falde con capriate lignee. Campanile a pianta quadrata; fondazioni in pietra; muratura in pietra; tetto a falde. Chiostro a pianta quadrangolare; muratura in ciottoli e laterizio. Corte rustica a pianta quadrangolare; muratura mista
Epoca di costruzione: sec. XII - sec. XV
Autori: Cesareo, Giuseppe, restauro; Angelini, Luigi, restauro
Comprende
Descrizione
Il complesso monastico sorge nella zona orientale della città, lungo la via Santi Maurizio e Fermo, poco distante dal Cimitero Monumentale e comprende la chiesa dei SS. Fermo, Rustico e Procolo, il piccolo chiostro e una corte rustica.
La chiesa ha una semplice facciata a capanna, con un portale architravato che reimpiega nello stipite sinistro un antico frammento marmoreo che reca scolpiti due bucrani collegati da un festone avvolto da nastri. Sul prospetto laterale accanto alle due snelle monofore, compaiono altre aperture riportate alla luce durante i restauri del 1958. Tra la chiesa e il corpo sporgente della sacrestia è inserito il campanile realizzato con blocchi di pietra sbozzati. L'interno ad aula unica con copertura lignea a vista, custodisce sulla parete laterale destra l'arca che, fino al 1575, accoglieva i corpi dei santi cui la chiesa è dedicata, sovrastata dall'affresco - restaurato nel 1676 - con il "Miracolo dell'acqua dei Santi Fermo, Rustico e Procolo". Resti di pitture murali databili al XV secolo si trovano in altri punti della navata. Addossato al lato sud della chiesa si trova il piccolo chiostro, con portico e loggia su tre lati definiti da archi a tutto sesto impostati su tozze colonne con capitelli a dado scantonato.
Dalla strada due ingressi immettono nella grande corte rustica, chiusa a sud da un portico con arcate sorrette da grossi pilastri ad eccezione dell'ultima a destra, dove due colonne su alto piedistallo, identiche a quelle del chiostrino, disposte a 45° ricordano l'esistenza di un porticato disposto ortogonalmente.
Notizie storiche
La prima citazione del monastero benedettino femminile di S. Fermo "in campis", nella cui chiesa si conserva l'arca con i corpi dei santi martiri Fermo, Rustico e Procolo, è contenuta nella bolla di papa Anastasio IV del 19 marzo 1154, con la quale si conferma alla badessa la proprietà di alcune terre e beni in Bergamo e nel territorio. Nel 1399 a fronte di un'epidemia di peste, le autorità cittadine decisero di trasformare il complesso religioso, così come quelli di Valmarina e S. Giorgio, in lazzaretto, salvo poi revocare la disposizione. Si ha poi notizia di un'importante campagna di restauri attuata nel 1520 al fine di evitare il trasferimento delle monache, cui dovrebbe appartenere anche la costruzione del campanile della chiesa. In ottemperanza alle disposizioni tridentine che prevedevano il trasferimento entro le mura cittadine dei monasteri isolati in campagna, il 15 settembre 1575 il cardinale Carlo Borromeo stabilì che le otto monache fossero unite alle benedettine di Valmarina. All'interno della chiesa - che continuò a essere frequentata nonostante la chiusura del cenobio -, nel 1676, Giuseppe Cesareo restaurò l'affresco raffigurante "Il miracolo dell'acqua dei SS. Fermo, Rustico e Procolo" e, contestualmente, sarebbe stata rifatta la copertura dell'altare con volta a padiglione. Soppresso in età napoleonica, il monastero tornò attivo con decreto del 4 novembre 1824.
La chiesa fu restaurata nel 1958 a cura dell'ingegner Luigi Angelini, mentre il resto del complesso fu ristrutturato nel 1989-1990.
Uso attuale: chiesa: chiesa; chiostro: non utilizzato; corte rustica: residenziale; corte rustica: magazzino
Uso storico: chiesa: chiesa; chiostro: chiostro; corte rustica: magazzino, residenziale; intero bene: convento
Condizione giuridica: proprietà mista privata/ecclesiastica
Credits
Compilazione: Scaburri, Luca (2007)
Aggiornamento: Oscar, Paolo (2014); Resmini, Monica (2014)
Descrizione e notizie storiche: Resmini, Monica
Fotografie: Oscar, Paolo
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/BG020-00658/
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