Palazzo Frizzoni
Bergamo (BG)
Indirizzo: Piazza G. Matteotti, 27 - Bergamo (BG)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: palazzo
Configurazione strutturale: Edificio a pianta quadrata con corte centrale; fondazioni in muratura; muratura mista; solai in legno; tetto in legno a falde e padiglione
Epoca di costruzione: 1835 - 1841
Autori: Vantini, Rodolfo, progetto; Salvatoni, Simone Quirino, decorazione; Funi, Achille, decorazione; Suardo, Ernesto, restauro
Descrizione
Il palazzo dell'attuale Municipio di Bergamo si trova in piazza Matteotti esattamente di fronte alla precedente sede comunale; venne edificato nella prima metà del XIX secolo come residenza della famiglia Frizzoni.
Il lungo prospetto ha il piano terra completamente rivestito da un liscio bugnato che funge da basamento ai piani superiori dove, tra un ordine gigante di lesene corinzie scanalate si aprono le finestre. Quelle del primo piano che si affacciano sui balconi, sono dotate di un timpano triangolare e sulla loro verticale, all'altezza dell'attico, sono inserite le balaustre.
Attraverso il vestibolo con volta a botte cassettonata si giunge nel cortile, dove il lato di controfacciata presenta un portico trabeato su colonne doriche di marmo di Zandobbio. Sul lato opposto, più basso, il medesimo portico è sormontato da una loggia sempre architravata su colonne doriche.
Un secondo androne in asse con il precedente, conduce nel piccolo parco pubblico, unica porzione superstite del grande giardino all'inglese di pertinenza del palazzo.
Gli ambienti più rappresentativi si trovano al piano nobile e la loro decorazione fu affidata ad artisti della cerchia del Bonomini, come Simone Quirino Salvatoni che dipinse la sala della musica (o degli specchi).
Nel lato di ponente si trova la sala del Consiglio affrescata con scene e personaggi della storia di Bergamo dagli allievi di Achille Funi, mentre del maestro è il S. Alessandro a cavallo sulla parete di fondo.
Notizie storiche
La "ditta Antonio Frizzoni", specializzata nel commercio di seta e generi coloniali, apre i battenti nel 1790 in via S. Bernardino. Nel 1802 con i proventi derivanti dalla sua attività Antonio acquista un edificio nella centralissima contrada di S. Orsola, confinante con l'ex convento di S. Lucia e S. Agata, precedentemente acquistato nel 1799, dopo la sua soppressione, da Giovanni Beltrami. Passati alcuni anni, nel 1817, l'intera proprietà verrà comprata dal Frizzoni e sarà destinata, una volta demolite le strutture esistenti, ad ospitare la nuova residenza di famiglia. Nel 1835 Antonio Frizzoni junior si rivolge ad alcuni architetti per il disegno del palazzo. Nessuno degli elaborati presentati è ritenuto soddisfacente, quindi, su suggerimento dell'amico Venceslao Albani viene contattato l'architetto bresciano Rodolfo Vantini. La sua proposta entusiasma il Frizzoni e il cantiere inizia già nell'estate del 1836. In cinque anni la fabbrica è ultimata, mentre la decorazione degli ambienti, ad opera di artisti locali tra i quali Simone Quirino Salvatoni, si protrarrà fino al 1850. Accogliendo l'offerta fatta dall'ingegnere Enrico Frizzoni, il palazzo nel 1928 sarà acquistato, ad un prezzo di favore, dal Comune per farne la nuova sede municipale.
I lavori di adeguamento alle nuove funzioni amministrative furono eseguiti dal Podestà ingegnere Ernesto Suardo dal 1932 al 1933, sulla base di un progetto redatto, sotto la sua guida, dall'Ufficio Tecnico comunale.
L'ultimo atto riguarda la sistemazione della sala del Consiglio, decorata con affreschi di Achille Funi e dei suoi allievi dell'Accademia Carrara; viene inaugurata nel luglio 1950.
Uso attuale: intero bene: uffici
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Credits
Compilazione: Scaburri, Luca (2007)
Aggiornamento: Oscar, Paolo (2014); Resmini, Monica (2014)
Descrizione e notizie storiche: Resmini, Monica
Fotografie: Oscar, Paolo
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/BG020-00724/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).