Ponte dei Frati
San Giovanni Bianco (BG)
Indirizzo: Via Ponte dei Frati (Nel centro abitato, isolato) - San Giovanni Bianco (BG)
Tipologia generale: infrastrutture e impianti
Tipologia specifica: ponte
Configurazione strutturale: L'intera struttura è in muratura.
Epoca di costruzione: sec. XV - sec. XX
Descrizione
Le due grandi arcate del Ponte dei Frati appaiono con tutta la loro eleganza nella parte meridionale di San Giovanni Bianco, proprio all'imbocco del territorio, identificandosi come elemento di notevole pregio architettonico. Il manufatto venne ricostruito, nella seconda metà del Seicento, sui resti di quello precedente travolto da una piena, conservando la caratterizzazione romanica con due ampie arcate quasi a tutto sesto e un pilone centrale. Notevole la struttura in pietra a conci squadrati negli archi e alla base del pilone centrale, così come nelle spalle che si agganciano alle sponde del fiume. I parapetti sono in pietrame con lastre di copertina. La pavimentazione, che originariamente era in acciottolato, è stata sovrapposta qualche anno fa da quella in asfalto. Sul lato orientale del ponte si erge un'edicola votiva, con nicchia centinata, contenente dipinti raffiguranti Madonna con Bambino e santi. L'edicola è coperta da un tettuccio a due spioventi e termina con un timpano triangolare. Questo elemento devozionale è uno dei pochi rimasti nei pressi di questi attraversamenti, era infatti abbastanza consueto trovare, soprattutto in punti di particolare snodo stradale, le cosiddette santelle che sacralizzando il sito accompagnavano i viaggiatori in percorsi faticosi e rischiosi.
Notizie storiche
Il Ponte dei Frati è un manufatto seicentesco ricostruito su una struttura preesistente travolta da una piena. Per gli storici la datazione dovrebbe essere tra il 1690 e il 1699, Il nome del ponte rimanda alla presenza del convento dei Cappuccini, ravvisabile ancora oggi nell'area tra l'Ospedale e la chiesa di San Rocco. È possibile che il ponte sia stato eretto molto tempo prima del convento, vista la sua struttura che ricorda appieno quella medievale. Certamente la toponomastica si riferisce alla sua vicinanza con il convento, ma è altrettanto possibile che per la sua ricostruzione siano stati utilizzati fondi legati al lascito che consentì la realizzazione del monastero grazie al benefattore Giuseppe Boselli, commerciante di guanti che risiedeva a Venezia, ma che era originario di San Giovanni Bianco. Qui possedeva numerosi immobili, ereditati dal padre Gerolamo, situati soprattutto sulla sponda sinistra del Brembo. Sentendo prossima la fine, Boselli il 21 gennaio 1639 dettò le sue ultime volontà in un testamento, che si trova ancora oggi all'Archivio di Stato di Venezia, dove la sua prima disposizione testamentaria riguardava proprio le sostanze che egli possedeva nel territorio bergamasco e che lasciava ai parenti, ma anche ai Padri Cappuccini perché costruissero una chiesa con convento nella sua proprietà in contrada del Piazzo. Questo non fu edificato nel luogo inizialmente destinatogli a causa di una decisione presa dai Superiori di quell'Ordine religioso, i quali gli preferirono il piano di Callagagno che era sempre della stessa proprietà. L'edicola, sul lato orientale del ponte, ha origine antica anche se la conformazione attuale è ottocentesca.
Uso attuale: intero bene: ponte
Uso storico: intero bene: ponte
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Accessibilità: Completamente accessibile
Riferimenti bibliografici
Salvetti T., San Giovanni Bianco e le sue contrade: storia di una comunità dalle sue origini al XIX secolo nel contesto della Valle Brembana, Clusone 1994
Credits
Compilazione: Morandini, Lucia (2014)
Descrizione e notizie storiche: Morandini, Lucia
Fotografie: Morandini, Lucia
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/BG120-00525/
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