Compreso in: Chiesa di S. Donnino - complesso, Como (CO)
Chiesa di S. Donnino - complesso
Como (CO)
Indirizzo: Via Armando Diaz - Como (CO)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Epoca di costruzione: sec. XIV - post 1629
Descrizione
La chiesa, che conserva in buona parte il ricco assetto decorativo seicentesco, è ubicata all'interno del perimetro delle mura e sorge in posizione sopraelevata rispetto al tracciato della via Diaz, collegata da una breve scalinata. La facciata seicentesca, scandita da lesene e terminata dal timpano sommitale, è preceduta da un elegante pronao neoclassico ripartito da paraste e semicolonne ioniche che poggiano su un basamento segnato da una zoccolatura lapidea. La porzione centrale del pronao, leggermente sporgente, è sottolineata da un timpano triangolare sotto il quale è collocato il portale architravato. Sul lato destro della chiesa è collocato il campanile scandito da una semplice cornice marcapiano sotto la cella campanaria. Nel passaggio fra il pronao e la chiesa entro una nicchia nel pilastro di sinistra è conservata una Pietà lignea. L'interno della chiesa, a navata unica con quattro cappelle laterali, è scandito da lesene con capitelli corinzi. La volta a botte della navata è decorata da stucchi ornamentali novecenteschi eseguiti da Angelo Menotti. La prima cappella destra, dedicata a S. Antonio da Padova, presenta in una nicchia sull'altare novecentesco una statua lignea del 1933 proveniente dalla Val Gardena. La decorazione pittorica della cappella, eseguita dal pittore Chiesa, risale all'Ottocento. Segue il pulpito collocato sulla parete nel 1763. La seconda cappella, dedicata alla Vergine, ha una ricca decorazione seicentesca con stucchi che inquadrano gli affreschi eseguiti da Giovan Mauro della Rovere, autore anche della tela sulla parete sinistra che raffigura l'Assunzione. Nei medaglioni della volta sono rappresentati la Natività della Vergine, la Gloria della Vergine e la Visitazione. Sull'altare una statua settecentesca della Vergine, sulla parete destra una tela novecentesca che raffigura la Natività della Vergine opera di Lodovico Pogliaghi. La prima cappella sinistra, di patronato della famiglia Volpi, rappresenta un significativo esempio di diffusione del gusto romano e avrebbe dovuto ospitare un busto del vescovo Volpiano Volpi eseguito da Alessandro Algardi. Le pareti laterali sono arricchite da marmi mentre sulla parete di fondo si trova l'elegante altare in marmo, opera di Francesco Rusca di Campione, sul quale è collocata la pala che raffigura la Madonna con S. Domenico e S. Filippo Neri. Sulle pareti altre due tele che rappresentano l'Adorazione dei Pastori, a sinistra, e lo Sposalizio della Vergine, a destra. Completano la decorazione della cappella i pregevoli stucchi di Giovanni Battista Barberini e gli affreschi della volta di Antonio Crespi detto il Bustino. Fra la prima e la seconda cappella una statua settecentesca di S. Francesco da Paola collocata entro una nicchia. Segue la seconda cappella sinistra, dedicata al Crocifisso: è decorata da un pregevole ciclo di primo Seicento che comprende gli stucchi realizzati dai Bianchi di Moltrasio e gli affreschi sulle pareti e sulla volta, eseguiti da Giovan Domenico Caresana. La zona del presbiterio è caratterizzata dall'altare settecentesco sul quale è collocata una pala che raffigura la Madonna col Bambino, S. Donnino e S. Abbondio. Sulle pareti laterali del presbiterio affreschi settecenteschi di Francesco Silva che raffigurano Mosè ed Elia. Sulla parete di fondo decorazioni illusionistiche eseguite da Giuseppe Coduri Vignoli. Una lapide sul pilastro centrale ricorda che nella chiesa fu battezzato Alessandro Volta e qui ebbe luogo anche il suo funerale.
Notizie storiche
La chiesa ha origini romaniche documentate dalla base dell'abside semicircolare ancora visibile in un vicolo retrostante. L'edificio fu completamente ricostruito nel XIV secolo ed era composto da due navate. Le visite pastorali della fine del XVI secolo documentano che all'esterno era dipinta l'immagine di San Donnino. All'interno vi erano cinque altari, nella navata maggiore a destra la cappella della natività di Maria Vergine, all'epoca affrescata, e di San Giovanni Battista, e la cappella di San Pietro e San Bassiano. Nella navata sinistra era collocato invece l'altare dedicato al Crocifisso. Nel corso del XVII secolo l'edificio fu ampiamente rinnovato e trasformato in una chiesa a navata unica con quattro cappelle laterali e coro terminale a base quadrangolare. Entro il 1629 furono realizzate le prime due cappelle verso il presbiterio e negli anni successivi furono completate le altre due cappelle. Fra il 1617 ed il 1620 fu costruita ad opera dei Bianchi di Moltrasio la cappella di sinistra a fianco dell'abside, dedicata al Crocifisso e realizzata dall'Ospedale di S. Anna con un lascito della famiglia Somigliana. La cappella fu decorata da stucchi, forse realizzati dagli stessi Bianchi e successivamente dorati da Marzio Carpano, e fu arricchita da un pala che raffigura la Crocifissione opera di Giovan Domenico Caresana. Lo stesso pittore realizzò fra il 1619 ed il 1620 anche gli affreschi della cappella. La cappella sul lato opposto, dedicata alla Vergine e di patronato della famiglia Peregrini Albricci, è decorata da un ciclo di affreschi eseguiti da Giovan Mauro della Rovere detto il Fiammenghino. Al 1620 risale la pala d'altare firmata dallo stesso pittore. La prima cappella sinistra, di patronato della famiglia Volpi, fu costruita nel terzo decennio del Seicento. Nel 1630 fu completato l'altare, opera di Francesco Rusca da Campione, e fra il 1647 ed il 1658 fu eseguito il rivestimento marmoreo delle pareti. Nel 1647 fu aggiunta una tela sulla parete sinistra e nel 1663 furono collocate la pala d'altare e l'altra tela sulla parete destra. Nel 1662 furono realizzati gli stucchi eseguiti da Giovanni Battista Barberini e in seguito la decorazione della cappella fu completata con gli affreschi della volta eseguiti nel 1675 da Antonio Crespi detto il Bustino e con il paliotto in alabastro aggiunto nel 1676. Ulteriori lavori sono documentati nel corso del XVIII secolo quando Francesco Silva affrescò le pareti del coro. Nel 1750 fu costruita la cantoria in controfacciata, nel 1752 fu rifatto l'altare maggiore, nel 1763 fu inserito il pulpito collocato nella parete destra, nel 1770 fu aggiunto il campanile, nel 1788 fu rinnovato l'altare della prima cappella destra, originariamente dedicato a S. Matteo. In seguito fu realizzata la decorazione della parete di fondo del coro con false prospettive eseguite da Giuseppe Coduri Vignoli. Al 1813 risale invece l'aggiunta del pronao neoclassico in facciata realizzato su progetto di Carlo Polti, allievo di Simone Cantoni. Fra il 1836 ed il 1837 il pittore Chiesa rifece la decorazione della prima cappella destra che fu intitolata a Sant'Antonio. Nel 1888 sulla parete destra della cappella della Vergine fu aggiunta la tela della Natività della Vergine realizzata da Ludovico Pogliaghi. Nel 1933 fu rifatto l'altare di S. Antonio eseguito da Primo Busnelli e fu inserita una nuova statua lignea del santo. Nel 1937 l'architetto Federico Frigerio restaurò la struttura della cantoria e in questa occasione il decoratore Angelo Menotti realizzò la decorazione della volta della navata. Nella seconda metà del XX secolo furono aggiunte le vetrate realizzate da Eugenio Rossi.
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Credits
Compilazione: Catalano, Michela (2004)
Descrizione e notizie storiche: Leoni, Marco
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO180-00085/
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