Compreso in: Villa Serbelloni - complesso, Bellagio (CO)
Villa Serbelloni - complesso
Bellagio (CO)
Indirizzo: Via Giuseppe Garibaldi, 8 (Nel centro abitato, isolato) - Bellagio (CO)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: L'aspetto esterno risulta, sulla collina, ampio ma di linee semplici e non fu modificato; l'interno fu accuratamente decorato, dai soffitti a volta e a cassettoni, ai quadri e oggetti d'arte.
Epoca di costruzione: sec. XVII - sec. XVIII
Comprende
Descrizione
Sul crinale interno della collina, protetto dai venti che soffiano dal lago, il complesso edilizio di Villa Serbelloni si caratterizza per la semplicità delle linee architettoniche. All'interno si susseguono eleganti saloni con soffitti a volta e a cassettoni, accuratamente decorati nello stile dei secoli XVII e XVIII. Tutto intorno il parco si sviluppa lungo gran parte del promontorio bellagino con vasti tratti di bosco fitto dove i giardinieri del Serbelloni avevano tracciato i vialetti che ancora oggi si fanno ancora strada fra piccole radure e giardinetti "all'inglese". Come rileva il Balbiani, più che di un giardino trattasi di un vero e proprio "bosco, aperto da spaziosi e comodi viali, e piantato di ogni generazione di alberi d'alto fusto"; fra gli altri, querce, conifere, abeti, lecci, osmanti, mirti e ginepri, "ma sopra gli alberi tutti qui fronteggia il pino, che col nodoso suo tronco fa schermo alle tempeste". Di tanto in tanto la vegetazione si dirada aprendosi su punti panoramici che si affacciano sui due rami del lago offrendo scorci prospettici sulle pendici del colle dove, nella bella stagione, fioriscono i roseti, nelle loro colorate varietà. Lungo il tortuoso viale che sale alla villa, l'asperità del suolo roccioso non ha impedito la costruzione di terrazze ed aiuole fiorite dove crescono tassi e bossi geometricamente potati. Verso la parte sommitale del parco fanno bella mostra di sé lunghe fila di cipressi e alcuni palmizi di notevoli dimensioni.
Notizie storiche
"Ci fermiamo alla villa", situata in mezzo a un bosco di alberi vigorosi sul promontorio scosceso che separa i due rami del lago e ha forma di una Y rovesciata. Gli alberi incorniciano un precipizio di cinquecento piedi che cade a picco sul lago": questa il ricordo di Stendhal di una delle ville più antiche e affascinanti del Lario.
La leggenda vuole che la collina di Bellagio, su cui oggi sorge villa Serbelloni, fosse un tempo la cornice che faceva da sfondo ad un'antica dimora romana appartenuta a Plinio il Giovane. Trasformato in castello nel corso del Medioevo, l'edificio fu presto abbandonato per divenire covo di briganti che sfruttavano la posizione a cavallo fra i due rami del lago. "In conferma di ciò - scrive al riguardo il Balbiani - ci è noto che nel 1375 Gio. Galeazzo Visconti, padre di Filippo, fece diroccare una bella fortezza di pietre quadre che sorgeva in cima, e che infame ricetto era divenuta di masnadieri". Del fortilizio originale rimase un torrione quadrato che fu poi ristrutturato da Ercole Sfondrati.
Nel XV Secolo, sulle rovine del castello, fu edificata la residenza estiva di un noto umanista milanese, Daniele Birago, vescovo di Mitilene, che era commendatario dell'abbazia di Piona, sull'altra sponda del lago. Nel 1489, la dimora e i vasti terreni che la circondavano furono ceduti al marchesino Stanga, tesoriere e ambasciatore di Ludovico il Moro, che vi fece erigere un sontuoso palazzo che alcuni anni dopo fu distrutto da un terribile incendio, forse doloso. Nel Cinquecento le rovine della fastosa dimora dello Stanga, furono ristrutturate da Francesco e poi da Ercole Sfondrati che trascorse nella villa gli ultimi anni della sua vita, in grande fervore religioso. Sulla pittoresca penisola su cui sorgeva la villa fece erigere la chiesa e il convento dei Cappuccini (1614) profondendo grandi capitali nell'allestimento del parco dove in breve tempo furono introdotte nuove piante fra cui i cipressi e le Olea fragrans. In breve tempo l'intera collina fu trasformata in un piccolo paradiso di limoni, aranci, bossi e allori dove i sentieri si facevano strada fra rose, gelsomini, peri e melograni per lo stupore dei visitatori: "Che dirò io del palazzo magnificentissimo e regale che voi trovate nel mezzo quasi del colle - scriveva nel 1558 Dionigi Somenzi a Nicolò Sfondrati - ¿dell'acqua perpetua e saluberrima nella parte alta del monte: dei bellissimi giardini che si allietano della soavità de' cedri e de' aranci; di tutto il colle ornato e rivestito di ulivi, di fichi e d'alberi da frutto d'ogni sorte e soprattutto di viti che producono gran copia di vini generosi?".
Dagli Sfondrati la proprietà passò, nel 1788, ad Alessandro Serbelloni (1745-1826) che ne arredò i saloni con preziose decorazioni e opere d'arte dei secoli XVII e XVIII. In breve tempo anche il parco circostante fu arricchito da piante pregiate (rododendri, oleandri, cedri,..) che andarono a conferire alla villa l'aspetto attuale. Per facilitarne l'accesso, Alessandro e Ferdinando Serbelloni vi fecero costruire una strada che dal centro del borgo sale serpeggiando attraverso la proprietà. Di qui passarono ammirati personaggi illustri come l'Imperatore d'Austria Francesco I e Maria Luigia di Parma; per alcuni giorni vi sostarono anche Tommaso Grossi, Alessandro Manzoni e Giuseppe Parini. Nel 1845, Gustave Flaubert la menzionò nelle note del suo diario di viaggio: "¿uno spettacolo fatto per il piacere degli occhi - ne scrisse - Qui si vorrebbe vivere, e qui morire". Venduta al Grand Hotel di Bellagio nel 1905, la proprietà dei Serbelloni fu trasformata in hotel. Nel 1930 la villa fu acquistata dalla principessa americana Ella Walker, giovane sposa del principe Thurn und Taxis, che, alla sua morte, nel 1959, la donò alla Fondazione Rockfeller di New York che tuttora la gestisce.
Uso attuale: corpo principale: abitazione
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: Accessibità parziale.
Principalemte solo con prenotazione si effettuano visite giudate al parco.
I giardini di Villa Serbelloni si possono visitare dal 1 Aprile ad inizio Novembre tutti i giorni tranne il lunedì, solo con visite guidate della durata di ca. 1h30 con partenza alle 11.00 ed alle 15.30, dall' ufficio di Promobellagio in Piazza della Chiesa 14, Tel. +39 031 951555.
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Catalano, Michela (2005)
Aggiornamento: Galli, Maria (2009); Caspani, Pietro (2015)
Descrizione e notizie storiche: Limonta, Tommaso; Paci, Giovanna
Fotografie: Caspani, Pietro; Mussi, Lorenzo
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO180-00299/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).