Compreso in: Chiesa di S. Giovanni - complesso, Tremezzina (CO)
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Chiesa di S. Giovanni e resti di S. Eufemia
Tremezzina (CO)
Indirizzo: Isola Comacina, Tremezzina (CO)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Edificio a pianta longitudinale con abside rettangolare preceduto da portico a tre fornici. Le murature perimetrali sono costruite con elementi sbozzati di pietra di Moltrasio e malta di calce, intonacate all'esterno e arricchite con decorazioni dipinte e stucchi all'interno. La copertura è a tetto a due falde con manto in lastre di pietra. Accanto gli scavi hanno messo in luce i resti dell'antica chiesa di S. Eufemia.
Epoca di costruzione: ante 1575
Descrizione
L'edificio è a tre navate, con la centrale - particolarmente ampia - spartita dalle laterali (singolarmente sopraelevate) da due file di pilastri ottagoni (cinque per parte), che nell'ultima coppia verso il presbiterio divengono polistili. Le tre absidi erano precedute da campate voltate, mentre la copertura del corpo longitudinale era probabilmente a capriate (ma è dato discusso). Il presbiterio è sopraelevato dall'inserzione di una grande cripta ad oratorio voltata a crociera e scandita perimetralmente da nicchie. Il campanile si addossava alla porzione meridionale della facciata, secondo una disposizione comune anche ad altre chiese del comasco, raccordato comunque ad un portico di cui sopravvivono le fondamenta. Il materiale da costruzione è costituito da conci di pietra di piccole dimensioni disposti in corsi abbastanza regolari. Monneret de Villard (1914) ritenne la struttura dell'edificio coerente con l'indicazione documentaria di Litigerio (1031), e ritenne di poterla riferire a quella data; Porter invece contesta la validità di tali riferimenti e propone (seguito da Puig i Cadafalch 1930) una datazione più avanzata, verso la fine del secolo e quindi contemporaneamente all'edificazione del S. Abondio (1915-17, ii, p. 456). Arslan (1954) prima e poi Magni (1960) hanno ripreso l'analisi dell'edificio, sottolineando i legami con la tradizione tardoantica e isolando indizi che indurrebbero a una cronologia anticipata al 1030 ca. (come i sostegni ottagoni, propri del primo romanico, e presenti ad esempio nel S. Pietro di Acqui, ante 1020, e nel S. Martino di Pombia), insieme all'elaborazione abbastanza matura delle coperture e degli spessori murari.
Notizie storiche
Momento capitale nella sua storia è la fondazione nel 1031 da parte del vescovo di Como Litigerio della canonica di S. Eufemia.
Nel documento stilato in tale occasione si raccoglie la tradizione secondo cui il vescovo Abondio avrebbe introdotto il culto della santa alla metà del V secolo di ritorno dal IV concilio di Calcedonia, erigendo sull'isola un oratorio che Litigerio stesso avrebbe poi restaurato. Agli inizi del VII secolo venne sepolto sull'isola il vescovo Agrippino (606-616), la cui lunga epigrafe funeraria (ora nella chiesa di S. Eufemia d'Isola) dà conto della sua missione evangelizzatrice nell'alto Lario, in relazione allo speciale legame che si era determinato con il patriarcato di Aquileia (proseguito sino al 1790; Monneret de Villard 1914). Il culto di santa Eufemia era particolarmente caro agli aderenti allo scisma ricapitolino, e a Como era dedicata alla santa la basilica cattedrale sulla quale sarebbe poi sorto il S. Fedele.
In S. Eufemia sono state svolte più recentemente ulteriori ricerche, che hanno portato all'individuazione di un portico in fase con la chiesa e soprattutto della precedente basilica di età tardoantica; la demolizione del fienile sul lato sud ha consentito inoltre di liberare l'abside minore di destra.
La distruzione sin quasi alle fondamenta (ad eccezione della cripta) ha preservato la basilica da tutte le trasformazioni successive e soprattutto dagli interventi di restauro otto-novecenteschi che tanto hanno compromesso la leggibilità dei monumenti romanici.
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Riferimenti bibliografici
Spiriti A., Alpi Lepontine Meridionali, Ossuccio, Como 1994
Belloni L. M./ Belloni Zecchinelli M./ Caporusso D, L'Isola Comacina e il territorio di Ossuccio. Cronache e ricerche archeologiche negli scritti di Luigi Mario Belloni e Mariuccia Belloni Zecchinelli, Milano 1998
Belloni L. M., L'Isola Comacina e la sua antica pieve, Como 1958
Credits
Compilazione: Catalano, Michela (2006)
Aggiornamento: Galli, Maria (2010); Ribaudo, Robert (2013)
Descrizione e notizie storiche: Cassanelli, Roberto
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/CO250-00047/
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