Chiesa di S. Lorenzo (ex) - complesso

Cremona (CR)

Indirizzo: Via San Lorenzo - Cremona (CR)

Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: chiesa

Configurazione strutturale: Edificio a tre navate scandite da colonne in marmo di Nembro e concluse da tre absidi semicircolari. La struttura è costituita da muratura continua in laterizio con archi a tutto sesto sopra le colonne. La navata centrale è coperta da volte lunettate, mentre la navate minori da volte a crociera.

Epoca di costruzione: fine sec. XII - ultimo quarto sec. XVIII

Autori: De Piatti, Giovanni Antonio, decorazione mausoleo; Amadeo, Giovanni Antonio, decorazione mausoleo

Descrizione

Uno scavo recente ha evidenziato l'antica area cimiteriale, presso la via Postumia, in cui fu fondato il monastero di S. Lorenzo dal vescovo Odelrico (990), e parti infime dell'aula di culto absidata che la sua chiesa - ben più piccola - venne a sostituire. Dai pochi tratti di fondazione accertati è possibile proporre la cauta, ma plausibile restituzione di un'ampia aula di culto paleocristiana - con corda absidale di ben 14 m -, probabilmente un santuario laurenziano del V-VIsecolo (Piva 2004). L'impianto potrebbe avere correlazioni notevoli, più ancora che con i Ss. Apostoli di Como (oggi S. Abondio), con i santuari cimiteriali di Saint-Laurent de Choulans e Saint-Just a Lione, o di Saint-Gervais a Ginevra (dotati di vani annessi e portici) (Piva 2010).
La chiesa "ottoniana" costituisce una rara primizia dell'architettura protoromanica italiana, costruita in corsi di grossi laterizi (non di recupero) di vario formato, legati da alti letti di malta. Il tipo di chiesa monastica a navata unica con transetto triabsidato è noto diffusamente dall'età carolingia al xii secolo, ma è possibile che le sue origini siano in contesto longobardo. La cripta, sottostante alla sola cappella absidale centrale, aveva accessi da ovest (per i laici?) e da sud (per i monaci?). Essendo inoltre dotata di volte a crociera, su archi perimetrali, trasversali e longitudinali, essa costituiva una delle prime cripte romaniche a "sala" a tre navate, prodotto dell'età ottoniana. Le pareti erano scavate da nicchie gemine (su semicolonna centrale), che poggiavano su uno zoccolo, forse utilizzato come sedile, ed erano rivestite di intonaco color avorio. A indicare la preziosità dell'ambiente (probabilmente destinato anche a contenitore di reliquie) va aggiunta la decorazione in pittura murale e a stucco (Voltini 1987).
È evidente che l'intero organismo tradizionalista di S. Lorenzo è il prodotto di una comunità monastica che intende ampliare la precedente costruzione, ma accogliendone in gran parte l'eredità funzionale e l'essenzialità strutturale e decorativa. La chiesa è attualmente adibita a Civico Museo archeologico.

Notizie storiche

È conservato l'atto del 990 con cui il vescovo Odelrico (973-1004) fonda il monastero vescovile di S. Lorenzo (sulla via Postumia, a est della cattedrale), dotandolo delle chiese di S. Lorenzo e dei Ss. Maria, Filippo e Giacomo, da lui edificate a fundamentis. È molto difficile, in mancanza di una delle due aule di culto, decidere quale edificio sia riconoscibile nella struttura a una navata con transetto sporgente triabsidato solo parzialmente riemersa nel corso di scavi (non documentati) nel 1962
e 1965 (Voltini 1987), e recentemente resa nota nell'intera planimetria grazie a uno scavo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. La cripta induce l'ipotesi della presenza delle reliquie del protomartire, trasferite dal vecchio santuario, e dunque dell'identificazione della chiesa con quella di S. Lorenzo. L'abside del santuario di v secolo ha un diametro quasi doppio rispetto all'abside centrale della chiesa di età ottoniana. Questa venne sostituita da un edificio, ancora esistente, del 1200 circa, passato attraverso restauri del XVI e XVIII secolo. Il monastero venne soppresso nel 1797.
La ricostruzione dell'edificio di Odelrico avvenne in un tempo compreso tra la fine del xii e i primi decenni del xiii secolo. Stiehl, Porter e Voltini propendono per il primo termine cronologico, mentre A.M. Romanini ha optato in un primo tempo (1954) per il periodo 1214-1230. Il confronto, già proposto da Stiehl, tra i capitelli a grandi "ventagli" fogliacei del battistero (post 1167) e quelli di S. Lorenzo, forse addirittura della stessa "officina", sembra suggerire davvero la fine del xii secolo. Tuttavia esistono elementi che indurrebbero a posticipare la cronologia, quali la tecnica muraria assai evoluta, i fornici allungati dell'abside centrale, e diversi elementi che lo stesso Voltini ha correlato ad esempi duecenteschi (come l'articolazione della facciata).
La costruzione s'inscrive nel tipo arcaico della basilica a colonne (sei per parte) con tre navate coperte a capriate visibili e tre absidi. Tuttavia Voltini ha osservato molto bene come il ritmo delle colonne si interrompa verso est con due coppie di pilastri che, assieme alla copertura a volta delle due campate relative, dovevano connotare il coro monastico. Il santuario absidato (con l'altar maggiore), ancora dotato dell'originaria volta a botte, concludeva la navata centrale. Volte minori precedono le due absidi laterali e rinfiancano quella del santuario al di là di due setti di muro divisori. Una nuova cripta (di cui restano le tracce nella parte inferiore della parete absidale) fu collocata al di sotto del santuario, forse nell'intento di riprodurre la soluzione della chiesa preesistente.

Uso attuale: cappella Meli: mausoleo; chiesa: museo archeologico; parte del bene: scuola

Uso storico: chiesa: chiesa; chiesa: palestra; monastero: monastero; monastero: collegio

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Credits

Compilazione: Marino, Nadia (2007)

Aggiornamento: Marino, Nadia (2012); Ribaudo, Robert (2013); Marino, Nadia (2015)

Descrizione e notizie storiche: Piva, Paolo

Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book; Marino, Nadia

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